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martedì 30 novembre 2021

Giovanni Messe. Relazione. La Battaglia di Natale Terza Parte

 

b)- Lo svolgimento dell'azione

L'urto dei russi si scatenò alle 6:40 sull'estrema sinistra del fronte della "Celere", investendo successivamente il centro e poi la destra presidiati dal 3° reggimento bersaglieri e da CC.NN della Legione “Tagliamento".

Contemporaneamente, a scopo dimostrativo-impegnativo, due squadroni di cavalleria e una compagnia di  fanteria  attaccavano  il  nostro  caposaldo  avanzato  di  Vessilij, sul  fronte  della “Torino".

L'immediata reazione del presidio, il preciso fuoco di sbarramento dell'artiglieria ed il contrattacco di una compagnia, partita da Junj Komunar, valsero a frenare fin dal principio la spinta dell'avversario che, assai malconcio, fu costretto a ripiegare.

Frattanto nel settore della "Celere" la lotta si faceva sempre più accanita. Travolte le difese esterne, il nemico straripava infrenabile nell'interno delle posizioni dove i presidi, completamente aggirati, resistettero fino all'estremo sacrificio. Rottosi in cento episodi, il combattimento si protrasse per più ore in una successione di assalti, contrassalti all'arma bianca. Gli abitati nei quali il nemico era riuscito ad insediarsi vennero riconquistati da simulacri di compagnie: battaglioni ridotti a pugni d'uomini, che l'insostenibile spallata aveva spinto all'indietro, riguadagnarono metro per metro tutto il territorio di proprio dominio. A sera la linea era quasi tutta ripristinata se si eccettuano i villaggi di Novaja Orlovka e Novopetropavlovskij i cui presidi avevano ripiegato dopo strenua lotta sui blocchi viciniori, e di Ivanovskij il cui margine sud era ancora strenuamente difeso da una retroguardia lasciatavi dal XVIII°  battaglione bersaglieri .

Anche il nemico accusava un forte logoramento e, a parte qualche progresso territoriale, i suoi scopi erano frustrati.

Ed ancor più dover constatare l'inanità del sacrificio che la prova gli era costata allorché, il 26, la "Celere", in concorso coi reparti germanici di riserva posti alle sue dipendenze, passava al contrattacco. La "Torino" impegnava nel contempo le difese avversarie dell'alto Bulavin - Timofejevskij, manovrando in direzione est e cadendo sul fianco di colonne russe che, partite dalla zona di Olichovatka - Kurgan - Ploskij, tentavano di dilagare sull'ala sinistra della "Celere", verso sud, in direzione del Krynka.

Al tramonto la situazione era pressoché al completo pareggiata, tanto che l'indomani, con pochi colpi bene assestati, le ultime isole di resistenza nemiche venivano spazzate via e le nostre truppe potevano di nuovo consolidarsi sulle posizioni, senza che l'avversario potesse vantare un più che modesto risultato.

c)- La nostra controffensiva

Nello stesso giorno 27 dicembre, informato dell'esito favorevole sortito dalle operazioni di contrattacco , il Comando della 1° Armata corazzata ordinò:

- al XLIX° Corpo d'inseguire con la divisione "Celere" il nemico lungo la direzione Ivanovskij - Nikitino fino ad affermarsi sulla linea Grabova - Nikitino compreso;

- al Corpo Italiano di sostenere l'azione della divisione "Celere", in un primo tempo attaccando con obbiettivo la linea Voroscilova - alture a sud-ovest di Olichovatka; poi, approfondendo successivamente la penetrazione in armonia ai progressi della stessa "Celere", fino ad affermarsi sulle alture ad ovest di Nikitino.

La nuova linea di contatto fra la "Celere" e la "Torino" venne fissata al margine est di Novaja Orlovka, margine nord-ovest di Nikitino, margine nord-ovest di Gorodischtsche.

In conseguenza, lo stesso giorno 27, con ordine di operazione n° 51 (allegato n° 61), disponevo l'attacco per il giorno seguente assegnando :

- alla divisione "Pasubio": la fronte Debalzevo - Ilinskaja;

- alla divisione "Torino": la fronte quota 237 - quota 290, gruppo case senza nome circa 2 km. ad ovest di Hf. Nikischin, con obiettivo intermedio Mogila Ostraja, a nord del medio Bulavin, e la fronte quota 301 - quota 311.7.

Lo svolgimento della controffensiva fu caratterizzato da due fasi:

- la prima, il giorno 28, nella quale l'impeto e lo slancio delle truppe attaccanti riuscirono a prendere il sopravvento sul nemico;

- la seconda,  sviluppatasi  nei giorni 29 e 30, durante i quali la forte resistenza ed i violenti contrattacchi con cui i russi reagirono, impedirono di conseguire, dopo rudi ed alterne vicende, ulteriore guadagno.

In particolare :

- la divisione "Celere'', superando il giorno 28 la resistenza avversaria che si appoggiava su quelle stesse posizioni  dalle quali era scattato l'attacco nemico, occupò successivamente Rassypnej, Timofejevskij, e la stazione n° 3 a sud di Nikischin – Voroscilovka;

- la divisione "Torino", che si era ripartita in due colonne, con quella settentrionale, rappresentata dall'82° fanteria, dopo aver spezzato la salda linea di resistenza avversaria, occupava Kumschazij, Plosskij e Mogila Ostraja; con quella meridionale, costituita dall' 81° fanteria, si inoltrava fino alla zona di Kurgan Ploskij imbattendosi colà in una cinta di fortini e di trinceroni gremiti di mitragliatrici, mortai e cannoni. Animosamente la colonna si scagliava alla loro conquista, ma quando già ne aveva espugnata la maggior parte un violentissimo contrattacco dell'avversario la coglieva su un fianco e la obbligava ad arrestarsi. Senza peraltro voler rinunciare all'arduo scopo, che l'intervento di aliquota di cavalleria russa rendeva sempre più precario, quei tenaci fanti protraevano il combattimento fino a tarda sera, allorché, per la necessità di darsi ricovero per la notte, dovettero arretrare su Novaja Orlovka;

- la divisione "Pasubio" spalleggiava l'attacco della "Torino" e della "Celere" con intensa azione dimostrativa, ad onta che sul terreno piatto ricoperto di neve, il movimento delle fanterie e degli uomini isolati fosse minutamente controllato dall'avversario e che, in conseguenza dell'ambiente topografico, la reazione dei difensori potesse svilupparsi con la massima efficacia.

Incassato il primo colpo i russi tornarono alla riscossa con l'intento di riprendere le posizioni perdute. Pertanto la  giornata del 29 fu anch'essa contrassegnata da azioni violente in  ogni direzione.

Sulla fronte della "Celere" il nemico lanciò colonne d'attacco da Striukovo, da Vesselij, da Nikitino e dalla balka Olichovatka, ma tutte dovettero tornare sulle posizioni di partenza.

Una soltanto riuscì ad averla vinta su quota 331,7 dove il reparto germanico che la presidiava fu costretto a ripiegare. Era una altura di speciale importanza topografica e tattica e questo spiega l'accanimento col quale fu investita e la mordente ostinazione con cui fu difesa. La supremazia del numero s'impose tuttavia. Quel successo locale fu però del tutto transitorio, tanto che il 31 dicembre un colpo di mano del XVIII° battaglione bersaglieri, sostenuto da carri armati germanici, ci restituiva integralmente la posizione.

Altro cardine della partita era rappresentato per i russi da Voroscilova, modesto gruppo di case, difeso con implacabile pertinacia dal LXIII° battaglione CC.NN e poi anche dal LXXIX° accorso a rinforzarlo. Alla fine il nemico dovette desistere da ogni tentativo.

Sedatesi, allo scadere del 29, le ultime sporadiche resistenze sulla linea, potevo dare alla stessa il suo definitivo riassetto; e pertanto, allo scopo di conferire un maggior equilibrio allo schieramento determinatosi nei settori delle divisioni "Pasubio" e "Torino'', il 30 (allegato n° 62) prescrivevo :

- asse della posizione di resistenza: linea Casello B.V. - Ssaviolevka - quota 277.4 - Ubeschischtsche - Juni Komunar - Malo Orlovka - Novaja Orlovka;

- posizioni avanzate: Pioskij con le alture adiacenti e Vesselij;

- settori:

per la divisione "Pasubio", dalla ferrovia Chazepetovka - Debalzevo al medio Bulavin compreso;

per la divisione "Torino", dal  medio Bulavin escluso, alla linea di contatto con la divisione "Celere" e con l'82° fanteria dislocato in zona Vesselij- Juni Komunar .


(continua  con pubblicazione il 10 dicembre 2021) la second aparte è stata pubblicata in data 2o novembre 2021

 

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