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martedì 28 aprile 2020

Tesi di Laurea: La Battaglia di Flondar

Il Dott. Fabrizio Dassano nella sessione invernale del Master di 1° Liv in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960 anno accademico 2018-2019 presso l'Università N.Cusano Telematica Roma ha sostenuto brillantemente l'esame di laurea discutendo la tesi su: La battaglia di Flondar. La tesi può essere consultata, presso la Emeroteca dell'Istituto del Nastro Azzurro, Roma Piazza Galeno 1. (info:segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

lunedì 20 aprile 2020

La Seconda Guerra Mondiale

Giovanni CECINI,
L’incredibile storia della seconda guerra mondiale. Strategie, Armi, Protagonisti del conflitto che ha cambiato le sorti del mondo, Roma, Newton Compton Editori, pag. 495, E. 12,90, ISBN 978-88-227-3620

La seconda guerra mondiale grande contenitore di più conflitti distinti ma collegati tra loro, è in realtà un serbatoio di storie in credibili, spesso sconosciute che vale la pena di approfondire per capire meglio il nostro presente e le cause che l’hanno contribuito a rendere il mondo come lo conosciamo oggi. Questo libro intende quindi travalicare la tradizionale narrazione cronologica, procedendo per argomenti chiave come le alleanze, la diplomazia, le economie, gli oltre sessanta milioni di morti e gli scenari del dopoguerra. Il quadro complessivo è quello di una pagina fondamentale nella storia dell’uomo, che, nella sua brutale ferocia, esercita ancora oggi grande fascino su tutti gli appassionati di storia. Ogni vicenda, infatti, rappresenta un frammento di quello che è stato uno dei momenti più complessi di tutta la storia contemporanea, nonché lo spartiacque del Novecento.
Giovanni Cecini (Roma 1979) à laureato in Scienze Politiche e Storia contemporanea. E’ membro del CEVAM – Centro Studi sul Valore Militare e docente di Master in Storia Militare Contemporanea 1796-1960 presso la Università N.

 

lunedì 13 aprile 2020

Tesi di Laurea. Lo sbarco in Normandia

Il Dott.Fulvio Mallardi nella sessione invernale del Master di 1° Liv in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960 anno accademico 2018-2019 presso l'Università N.Cusano Telematica Roma ha sostenuto brillantemente l'esame di laurea discutendo la tesi su: Lo sbarco in Normandia:analisi dell'operazione anfibia e il ruolo strategico di Cherburg. La tesi può essere consultata, presso la Emeroteca dell'Istituto del Nastro Azzurro, Roma Piazza Galeno 1. (info:segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

mercoledì 8 aprile 2020

La tecnica della Blizkrieg 2

                                                Waffen-SS sul fronte orientale 1944                                                                                                                                              (massimo coltrinari)                                                                                                                                                                                                                                                      La tecnica della BlizKrieg deriva dallo studio della battaglia di Canne del 216 a.c. combattuta tra Romani e Cartaginesi nel corso della II Guerra Punica. Nel 197, i tedeschi, visto il fallimentare esito della condotta della guerra scatenata nel 1914, misero in discussione la dottrina dell'attacco su tutta la linea nemica. Andando a vedere i precedenti, studiando vaie battaglie del passato, trovarono i lineamenti essenziali per superare lo stallo tattico dovuto al trinomio reticolato-ostacolo-mitragliatrice  nella condotta delle truppe cartaginesi condotte da Annibale a Canne. In pratica si tratto di rilevare i procedimenti di impiego, che si tramutarono nel superamento della concezione napoleonica dell'attacco frontale, e individuarono l'essenza dell'attacco primo:nel punto pi debole dello schieramento nemico;secondo nel precedere in avanti senza curarsi dei fianchi e delle posizioni laterali; terzo non interessarsi alle quote ed al dominio di fuoco;4, proseguire in profondità, allargandosi sui fianchi per attaccare le basi logistiche del nemico.  Applicata il 1 settembre 1917 a Riga questa nuova tattica a livello divisione ebbe presto i suoi frutti;a livello corpo di armata fu applicata sul fronte italiani nell'ottobre 1917 con i risultati a tutti noti; nel marzo del 1918 sul fronte occidentale a livello di Armata ad Arras sfondando il fronte e penetrando per oltre 55 chilometri in profondità, annientando due armate francesi e mettendo in fuga la V armata britannica. La vittoria non si tramuto in un successo strategico per via della mancanza dei mezzi idonei. A questo si sopperì venti anni dopo utilizzando il mezzo aereo in funzione tattica ed il carro armato a massa. Nel 1939 fu sconfitta la Polonia e nel maggio 1940 fu sconfitta la Francia. La Battaglia di Canne del 216 è fondamentale per comprende tutte le battaglie del 1917-1918 e quelle dei prii due anni della seconda guerra mondiale. (M.C. ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org)
                         

giovedì 2 aprile 2020

La Tecnica della Blitzkrieg. Fasi


La campagna di Polonia settembre 1939
(massimo coltrinari) 

La dottrina d’impiego della Germania

La Tecnica della Blitzkrieg

1 Fase

La fanteria da posizione tiene impegnati i difensori lungo tutto l’arco del fronte e predispone cortine fumogene per proteggere e mascherare i movimenti delle froze corazzate attaccanti.
I bombardieri fungono da artiglieria a lunga gittata per isolare il campo di battaglia, interrompendo le linee di rifornimento dei difensori e riducendo al silenzio l’artigleria, in questo caso quella polacca.

L’avanguardia corazzata, affiancata da genieri e da forze e da truppe d’assalto avanzano verso il primo ostacolo: in questo caso un fiume. Protette da cortine fumogene e dall’azione dell’artiglieria e dei bombardieri concentrata sulla prevista testa di ponte, le truppe d’assalto attraversano il fiume su canotti mentre i genieri allestiscono un ponte di barche. Sulle zone che si trovano alle spalle dei difensori possono essere lanciate truppe paracadutiste per scompaginare le retrovie, creare confusione, disorientare  e cercare di concorrere a determinare il crollo dei combattenti presenti nella individuata testa di ponte.


2 Fase

Le truppe d’assalto e le squadre di guastatori distruggono, quando è possibile, i capisaldi ed allargano la testa di ponte, cosicché le forze corazzate, attraversato il fiume, vi passano indenni negli intervalli. La fanteria e l’artiglieria seguono le forze corazzate eliminano le resistente residue e proteggono i fianchi. I bombardieri sgombrano il terreno davanti alle forze corazzate e proseguono gli attacchi alle linee di comunicazione ed alle riserve.


3 Fase
Le avanguardie corazzate, formato un varco nelle linee difensive, si aprono a ventaglio ed aggirano i capisaldi residui della difesa. Alcune impegnano il nemico alle spalle finchè sopraggiunge la fanteria motorizzata; il grosso delle forze corazzate occupa i più importanti nodi stradali e ferroviari, paralizzando le unità logistiche e di sostegno. Il grosso della fanteria attraverso il fiume quando i difensori sono ormai demoralizzati per il caos creatosi alle loro spalle. Si deve ad ogni costo tentare di catturare o accerchiare i difensori evitando che essi possano ripiegare.

4 Fase

Le prime tre fasi sono state attuate a certi intervalli, l’ungo l’intero fronte: le avanguardie ora penetrano ora in profondità, nel territorio nemico, puntando sulle città e sui centri più importanti: la fanteria motorizzata la segue per mantenere la sicurezza delle comunicazioni e neutralizzare i capisaldi nemici che ancora resistono: anche la fanteria di linea (appiedata) avanza, essa ha il compito di rastrellare il campo di battaglia, raccogliere gli sbandati ed i prigionieri, eliminare le sacche di resistenza, ovvero rendere in sicurezza il territorio nemico conquistato. La fanteria in seconda linea avanza partendo dalle primitive posizioni con il compito di proteggere l’organizzazione logistico di sostegno per le unità avanzate.


La dottrina tedesca era questa. Nella sua fase applicativa questi principi furono applicati al piano operativo germanico. Per la campagna di Polonia il piano operativo tedesco aveva come obbiettivo la distruzione delle forze armate polacche nel più breve tempo possibile, mediante un attacco concentrico mosso, a sud-ovest dalla Slesia e a nord dalla Pomerania e dalla Prussica orientale con obbiettivo Varsavia.

Nei primi cinque giorni, le forze tedesche avevano già spezzato il cordone di truppe polacche schierate lungo il confine ed avanzavano verso i  loro obbiettivi. . Tutto procede secondo i canoni della dottrina, quanto le armate meridionali erano destinate ad andare incontro ad una grossa sorpresa.

Quello che poi sarà definita la battaglia della Bzura. L’attacco polacco del 9 settembre, unica mossa controffensiva dell’esercito polacco in tutta la campagna, condotto in modo vigoroso e su vasta scala. Il comando polacco portò il colpo sul centro dello schieramento tedesco che stava svolgendo una limitata azione. Resisi conto della situazione e del pericolo che tutto poteva essere compromesso, i responsabili tedeschi, von Rundstedt e von Manstein, allontanandosi dalla dottrina, ed agendo d’iniziativa, fecero compiere alle loro forze corazzate una diversione e portando avanti le riserve, impegnandole, e diedero vita ad una battaglia, su un fronte ristretto, e riuscirono ad avere ragione e riprendere poi le linee dottrinali del piano, determinando l’andamento positivo della campagna.
 massimo coltrinari (ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org)