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martedì 29 gennaio 2019

I Generali nella Grande Guerra 2°

dal XXV al XXX CORPO D'ARMATA

XXV CORPO D'ARMATA

Comandanti
Gaetano Giardino, tenente generale, dal 10 aprile al 24 maggio 1917 comando interinale
Edoardo Ravazza, tenente generale, dal 18 giugno 1917 al 5 gennaio 1919

Capi di Stato Maggiore
Pietro Ago, colonnello, dal 10 aprile al 4 giugno 1917
                interinale dal 4 maggio al 15 giugno 1917
Carlo Gleiyeses, colonnello, dal 15 giugno al 22 dicembre 1917
Arturo Vacca Maggiolini, colonnello, dal 22 dicembre 1917 al 6 luglio 1918
Enrico Maltese, colonnello, dal 6 luglio 1918 al 5 gennaio 1919

Comandanti di artiglieria
Gioacchino Aria, colonnello brigadiere, dal 14 aprile 1917 al 16 luglio 1917
Ernesto Giardino, colonnello brigadiere, dal 16 luglio 1917 al 5 gennaio 1919

Comandanti del genio
Vincenzo Stromei, tenente colonnello, dal 11 agosto 1917 al 18 aprile 1918
Carlo Gonella, tenente colonnello, dal 11 agosto 1917 al 18 aprile 1918
Ferdinando Pecco, colonnello brigadiere, dal 18 aprile 1918 al 5 gennaio 1919

XXVI CORPO D'ARMATA
Foto 62. Medaglia del XXVI Corpo d’Armata

Comandanti
Luca Montuori, tenente generale, dal 23 maggio al 6 giugno 1916
Alberto Cavaciocchi, tenente generale, dal 6 giugno al 7 novembre 1916
Clemente Lequio, tenente generale, dal 13 novembre 1916 al 5 aprile 1917
Augusto Fabbri, tenente generale, dal 9 aprile 1917 al 29 marzo 1918
Vittorio Alfieri, tenente generale, dal 14 aprile al 1 novembre 1918
Ascelepia Gandolfo, tenente generale, dal 1 novembre 1918 al 10 dicembre 1919
Giovanni Cattaneo, tenente generale, dal 10 dicembre 1919 al 10 gennaio 1920

Capi di Stato Maggiore
Paolo Cornaro, colonnello, dal 23 maggio 1916 al 25 giugno 1917
Cesare Luzzato, colonnello, dal 25 giugno 1917 al 2 dicembre 1917
Arturo Luzzato, colonnello, dal 2 dicembre 1917 al 19 maggio 1918
Alfredo Rota, colonnello, dal 19 maggio 1918 al 1 novembre 1918
Giuseppe Gariboldi Farina, colonnello, dal 1 novembre 1918 al 1 marzo 1919
Enrico Baffigi, colonnello, dal 1 marzo al 1 luglio 1919
Mario Vercellino, colonnello, dal 19 lugli al 17 settembre 1919
Ernesto Cabiati, colonnello, dal 17 settembre 1919 al 10 gennaio 1920

Comandanti di artiglieria
Enrico Resio, maggiore generale, dal 23 maggio al 1 giugno 1916
Amedeo Asinari di San Marzano, colonnello, dal 1 giugno 1916 al 4 gennaio 1918
Augusto Flotteron, colonnello brigadiere, dal 4 gennaio al 19 gennaio 1918
Enrico Malvani, colonello brigadiere, dal 23 febbraio al 7 maggio 1918
Amedeo Asinari di San Marzano, maggiore generale, dal 7 maggio 1918 al 15 gennaio 1919
Enrico Giardino, brigadiere generale, dal 15 gennaio 1919 al 10 gennaio 1920

Comandanti del genio
Giacomo Rizzi, tenente colonnello, dal 8 giugno 1916 al 28 febbraio 1917
Umberto Pastore, colonnello, dal 28 febbraio 1917 al 11 febbraio 1919
Oreste Santini, colonnello, dal 11 febbraio al 14 luglio 1919
Aurelio Zanetti, colonnello, dal 14 luglio al 10 gennaio 1920

XXVII CORPO D'ARMATA

Comandanti
Augusto Vanzo, tenente generale, dal 20 luglio al 23 agosto 1917
Pietro Badoglio, tenente generale, dal 23 agosto al 9 novembre 1917
Antonino Di Giorgio, tenente generale, dal 12 dicembre 1917 al 28 giugno 1919

Capi di Stato Maggiore
Arturo Vacca Maggiolini, colonnello, dal 20 luglio al 23 agosto 1917
Giulio Pellegrini, tenente colonnello, dal 23 agosto al 12 novembre 1917
Francesco Foschini, colonnello, dal 12 novembre 1917 al 9 gennaio 1918
Alfredo Guzzoni, colonnello, dal 9 gennaio al 15 settembre 1918
Fabio Scala, colonnello, dal 15 settembre 1918 al 21 aprile 1919
Alberto Gordesco, colonnello, dal 21 aprile al 28 giugno 1919

Comandanti di artiglieria
Edoardo Scuti, colonnello, dal 20 luglio al 3 settembre 1917
Alfredo Cannoniere, colonnello, dal 3 settembre al 14 novembre 1917
Oscar Fano, brigadiere generale, dal 14 novembre 1917 al 28 giugno 1919

Comandanti del genio
Aldo Monteguti, colonnello, dal 20 luglio al 12 novembre 1917
Carlo Vita Finzi, colonnello, dal 12 novembre 1917 al 5 febbraio 1918
Mario Carpinteri, colonnello, dal 5 febbraio 1918 al 15 febbraio 1919
Ferdinando Pecco, colonnello, dal 15 febbraio al 18 marzo 1919

XXVIII CORPO D'ARMATA

Comandanti
Alberico Albricci, maggiore generale, dal 24 agosto al 12 ottobre 1917
Alessandro Saporiti, tenente generale, dal 25 ottobre al 17 novembre
Giovanni Croce, tenente generale, dal 18 novembre 1917 al 5 febbraio 1919
Alberico Albricci, tenente generale, dal 15 marzo al 22 giugno 1919
Giovanni Gherzi, tenente generale, dal 16 luglio al 11 settembre 1919
Giuseppe Vaccari, tenente generale, dal 11 settembre al 1 ottobre 1919
Giacinto Ferrero, tenente generale, dal 6 ottobre 1919 al 10 gennaio 1920

Capi di Stato Maggiore
Alberto Pariani, tenente colonnello, dal 24 agosto 1917 al 21 settembre 1917
Adolfo La Torre, colonnello, dal 21 settembre 1917 al 24 luglio 1919
Aldo Cabiati, colonnello, dal 24 luglio 1919 al 11 settembre 1919
Mario Nicolosi, colonnello, dal 11 settembre 1919 al 10 gennaio 1920

Comandanti di artiglieria
Vittorio Buffa di Perrero, brigadiere generale, dal 24 agosto 1917 al 10 gennaio 1920

Comandanti del genio
Luigi Callilgaris, brigadiere generale, dal 24 agosto 1917 al 25 marzo 1919
Celestino Zambelli, colonnello, dal 25 marzo 1919 al 1 ottobre 1919
Pasquale Baglioni, tenente colonnello, dal 1 ottobre 1919 al 10 gennaio 1920
  
XXIX CORPO D'ARMATA

Comandanti
Armano Ricci Armani, tenente generale, dal 8 dicembre 1916 al 7 luglio 1917
Vittorio De Albertis, tenente generale, dal 7 luglio 1917 al 4 gennaio 1919

Capi di Stato Maggiore
Enrico Asinari di San Marzano, colonnello, dal 8 dicembre 1916 al 24 febbraio 1917
Angelo Modena, colonnello, dal 27 febbraio 1917 al 31 marzo 1917
Clemente Assum, colonnello, dal 31 marzo al 17 giugno 1917
Mario Giuseppe Asinari di Bernezzo, tenente colonnello, dal 17 giugno al 2 luglio 1917
Giovanni Bonardi, colonnello, dal 2 luglio 1917 al 27 febbraio 1918
Melchiade Gabba, colonnello, dal 27 febbraio 1918 al 4 gennaio 1919

Comandanti di artiglieria
Carlo Cerillo, maggiore generale, dal 8 dicembre 1916 al 3 gennaio 1918
Ercole Dell’Isola, brigadiere generale, dal 3 gennaio 1918 al 25 marzo 1918
Carlo Cerillo, maggiore generale, dal 25 marzo 1918 al 11 luglio 1918
Silvio Sircana, brigadiere generale, dal 11 luglio 1918 al 4 gennaio 1919

Comandanti del genio
Lorenzo Ferraro, colonnello, dal 8 dicembre 1916 al 4 gennaio 1916

XXX CORPO D'ARMATA
Foto 67. Medaglia del XXX Corpo d’Armata
(pagina intera)
Foto 68. Ten. Gen. Umberto Montanari 
(pagina intera)

Comandanti
Ettore Negri Di Lamporo, tenente generale, dal 20 luglio al 7 ottobre 1917
Donato Etna, tenente generale, dal 11 ottobre 1917 al 3 giugno 1918
Umberto Montanari, maggiore generale, dal 3 giugno 1918 al 16 dicembre 1918

Capi di Stato Maggiore
Enrico Baffigi, colonnello, dal 20 luglio 1917 al 16 dicembre 1918

Comandanti di artiglieria
Arturo Cheli, colonnello, dal 1 settembre 1917 al 16 dicembre 1918

Comandanti del genio
Mario Carpinteri, colonnello, dal 1 agosto 1917 al 5 febbraio 1918
Carlo Vita Finzi, colonnello, dal 5 febbraio 1918 al 7 settembre 1918
Carlo De Antoni, brigadiere generale, dal 7 settembre 1918 al 16 dicembre 1918

domenica 20 gennaio 2019

I Generali della Grande Guerra 1




CORPI SPECIALI E CORPI DI SPEDIZIONE

CORPO D'ARMATA SPECIALE (Di Giorgio)

Comandanti
Antonino Di Giorgio, tenente generale, dal 26 settembre al 11 novembre 1917

Capi di Stato Maggiore
Francesco Foschini, colonnello, dal 26 ottobre al 11 novembre 1917

CORPO D'ARMATA D’ASSALTO

Comandanti
Francesco Saverio Grazioli, maggiore generale, dal 10 giugno al 28 novembre 1918
Capi di Stato Maggiore
Edoardo Bessone, colonnello, dal 10 giugno al 31 ottobre 1918
Rodolfo Bianchi D’Espinosa, colonnello, dal 1 novembre al 28 novembre 1918

Luigi Azzariti, tenente colonnello, dal 10 giugno al 28 novembre 1918

Ufficio artiglieria del Corpo d’Armata
Umberto Berardi, tenente colonnello, dal 10 giugno al 28 novembre 1918

COMANDO CORPO DI CAVALLERIA

Comandanti
S.A.R. Vittorio Emanuele di Savoia Aosta Conte di Torino, tenente generale, dal 24 maggio 1915 al 15 marzo 1919

Capi di Stato Maggiore
Ugo Sani, colonnello, dal 14 maggio 1915 al 18 maggio 1916
Stefano Cavanesio, tenente colonnello, dal 18 maggio 1916 al 11 marzo 1917
Francesco Guidi, maggiore, dal 11 marzo 1917 al 15 maggio 1918
Giovanni Battista Cattanei di Momo, tenente colonnello, dal 15 maggio 1918 al 17 ottobre 1918
Giovanni Romei, maggiore generale, dal 17 ottobre 1918 al 23 gennaio 1919
Giovanni Battista Cattanei di Momo, colonnello, dal 23 gennaio 1919 al 15 marzo 1919

CORPO D'OCCUPAZIONE INTERALLEATO DI FIUME

Comandanti
Enrico Asinari di San Marzano, maggiore generale, dal 17 novembre al 28 novembre 1918
Francesco Saverio Grazioli, tenente generale, dal 28 novembre 1918 al 1 settembre 1919
Vittorio Emanuele Pittaluga, maggiore generale, dal 1 settembre al 14 settembre 1919

Capi di Stato Maggiore
Rodolfo Bianchi D’Espinosa, colonnello, dal 28 novembre 1918 al 18 giugno 1919
Giovanni Marietti, brigadiere generale, dal 18 giugno al 1 settembre 1919



CORPO CZECO SLOVACCO IN ITALIA

Comandanti
Luigi Piccione, maggiore generale, dal 26 novembre 1918 al 31 maggio 1919

Capi di Stato Maggiore
Eugenio Beaud, colonnello, dal 20 novembre 1918 al 26 novembre 1918
Carlo Gleijeses, colonnello, dal 26 novembre 1918 al 31 maggio 1919

Comandanti di artiglieria
Tito Montefinale, brigadiere generale, dal 20 novembre 1918 al 31 maggio 1919

CORPO DI SPEDIZIONE OLTREMARE

Comandanti
Francesco D’Agostino, maggiore, dal 6 maggio 1917 al 21 luglio 1918
Gustavo Pesenti, tenente colonnello, dal 22 luglio 1918 al settembre 1919

CORPO DI SPEDIZIONE ITALIANO PER LA SIRIA E LA PALESTINA

Comandanti
Mario Riveri, maggiore generale, dal 16 ottobre 1918 al 12 marzo 1919

Capi di Stato Maggiore
Cristoforo Baseggio, maggiore, dal 16 ottobre 1918 al 1 febbraio 1919
Edoardo Giordano, tenente colonnello, dal 1 febbraio al 16 marzo 1919

R. R. TRUPPE ITALIANE IN ESTREMO ORIENTE
(Siberia Occidentale)

Comandanti
Edoardo Fassini Camossi, colonnello, dal 19 luglio 1918 al 2 aprile 1920

CORPO DI SPEDIZIONE ITALIANA IN MURMANIA

Comandanti
Augusto Sifola, tenente colonnello, dal 14 agosto 1918 al 12 settembre 1919



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sabato 5 gennaio 2019

La Dottrina e la Grande Guerra



di Massimo Coltrinari*

La Grande Guerra, così come è stata condotta è espressione delle Dottrine e dei procedimenti di impiego sopra delineati. Le operazioni del 1914 sono, da parte tedesca altro che la applicazione, anche se non fedele, ed è questo che ha portato al non successo, del pensiero di Schlieffen, tradotto nel piano generale elaborato fin dal 1905. La battaglia della Marna, settembre 1914, ne attesta l’insuccesso, dovuto agli scostamenti che i comandanti tedeschi attuarono del piano, e che da inizio a quel fuorviante pensiero che da avvio ad un periodo nel quale acquista importanza predominante il concetto della resistenza sulle posizioni difensive appoggiate ed ancorate ad ostacoli insuperabili, sulle quali la lotta infuria nell’attesa di avere le condizioni per riprendere la manovra, e quindi l’offensiva che determinerà, una volta condotta a termine, la vittoria, cosa che, sul fronte franco-tedesco, non succederà mai.

Tra il novembre 1914 ed il novembre 1918, con l’intenzione di attrarla nel 1919, si vivrà una spasimante tensione verso la vittoria, si modifica, si corregge si adatta  alle nuove esigenze il modo di combattere, ovvero la dottrina del 1914 allo scopo di ottenere la definitiva rottura del fronte e riprendere la vera guerra offensiva. Sul fronte occidentale, come detto, questo non avverrà mai.

Quattro, quindi, a nostro avviso sono i periodi nei quali possono essere raggruppati, sotto il profilo della dottrina e dei lineamenti di impiego gli avvenimenti succedutesi fra il 1914 ed il 1918, che comunemente chiamiamo Grande Guerra:

1° Periodo: che ha come riferimento il 1914, in cui si osserva lo sforzo della Germania che tende ad ottenere al più presto possibile la conclusone della guerra con la vittoria. Le operazioni hanno una condotta tutta ispirata alla guerra di movimento ed alla offensiva, quindi caratterizzata dalla manovra. Il fronte principale è quello franco-tedesco, comunemente detto occidentale, in cui le due Potenze principali, Francia appoggiata dalla Gran Bretagna,  e Germania si fronteggiano e cercano una, la Germania, di annientare l’altra; l’altra, la Francia, di resistere a tutti i costi.

2° Periodo: inizio 1915 tarda primavera 1918, il campo di azione si allarga, la guerra viene portata in altri campi di battaglia, che danno vita ad altri fronti, sia in Europa che fuori dell’Europa. Ma sono tutti fronti secondari, non incidenti sul quello principale che rimane quello Franco-tedesco. Sono tutte semplici diversioni perché l’equilibrio tra i contendenti è raggiunto. A rompere questo equilibrio tendono con ogni mezzo i belligeranti tra il 1915 ed il 1918. La condotta delle operazioni mira a rendere inviolabile il fronte, per impedire di giungere alla battaglia che poi deciderà la vittoria. Si vuole la lotta che logora, fino a che uno dei due crollerà. Si osserva che fronti secondari vengono “rotti”: quello austro-serbo, con l’annientamento e la “debellatio” della Serbia; quello russo-tedesco, con l’annientamento e la “debellatio” della Russia, per citare i principali, ma che essendo diversioni, non portano alla conclusione della guerra.

3° Periodo: Tarda primavera 1918 – primavera 1919. Intervento degli Stati Uniti, che vedevano in pericolo i loro crediti concessi agli Stati dell’Intesa, che correvano il pericolo di essere annientati, per via della guerra sottomarina ad oltranza dichiarata dalla Germania. Dichiarata nel 1917 gli Stati Uniti, con gli altri Stati dell’Intesa, preparano i mezzi necessari ed indispensabili per la rottura definitiva del fronte, dopo aver resistito alla offensiva risolutiva tedesca. Tutto è rimandato alla primavera del 1919. Non si ha nessuna rottura del fronte principale.

4° Periodo ottobre-novembre 1918. Quella battaglia risolutiva ricercata per anni  sul fronte occidentale è ottenuta su un fronte secondario, quello italiano. A differenza degli altri fronti secondari, ininfluenti sul fronte principale, franco-tedesco, la battaglia di Vittorio Veneto rompe il fronte, e fa prendere l’offensiva all’Esercito Italiano che, oltre a ottenere l’annientamento e la “debellatio” dell’Austria-Ungheria porta la  minaccia concreta sul tergo del fronte franco-francese, marciando su Innsbruck, Monaco, Lubiana e Vienna. Una delle famose ali dello Schlieffen. Sono undici Armate in grado di rompere gli equilibri annientando un ala dell’esercito tedesco. Per non combattere questa battaglia, i cui esiti si immaginava non postivi ed allo scopo di riportare l’Esercito tedesco intatto in Germania, il Governo di Berlino chiede l’armistizio che porterà alla pace. La battaglia di Francia è rinviata di venti anni, con i Tedeschi che il 14 giugno 1940 entrano a Parigi, ma che fa dire, in modo oggettivo, che la Grande Guerra si è risolta con la rottura di un fronte secondario, quello italiano ma che incise, con altre cause, su quello principale, franco-tedesco, determinandone il crollo del fronte, e quindi la vittoria dell’Intesa sugli Imperi centrali.    
Dal punto di vista della dottrina questa conclusione è perfettamente in linea: la ricerca di una battaglia di rottura, che annienta una delle ali e che fa riprendere la guerra di movimento e quindi, attraverso l’offensiva che permette di raggiungere a vittoria. Proprio quello che è successo a Vittorio Veneto.


* centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org