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martedì 9 novembre 2021

Giovanni Messe. Relazione. La Battaglia di Natale 1941. Prima Partre

 PREMESSA

La campagna estivo-autunnale si era svolta sotto il segno della migliore fortuna ed aveva rappresentato il periodo brillante della condotta delle operazioni, dove sorpresa, iniziativa e superiorità morale e di mezzi erano stati altrettanti coefficienti d'impulso per la  irresistibilità dell'avanzata e sui quali il Comando germanico aveva giuocato il destino della guerra col conseguimento più rapido e lo sfruttamento massimo del successo.

Sacrifici, disagi, pericoli, rischi d'ogni genere, difficoltà d'ogni specie e misura erano stati accettati da tutti con l'animo sgombro da dubbi ed esitazioni anche in rapporto ai notevoli successi fino ad allora conseguiti. L'offensiva russa di Rostov delineò invece per la prima volta, in ben altri termini, la situazione quale essa era di fronte ad un nemico di insospettata solidità e che dimostrava di resistere all'urto ed alla compressione.

Invero il successo russo di Rostov non metteva soltanto in risalto la mancanza di riserve germaniche immediatamente disponibili, ma dimostrava la capacità del Comando russo di condurre una guerra offensiva invernale, con masse sorprendentemente organizzate ed armate.

L'audacia con la quale i sovietici si ostinavano nella lotta e la risolutezza con cui si accingevano alla temeraria impresa, non potevano fare a meno di offrire la sensazione che l'inverno si sarebbe presentato assai duro per gli alleati, i quali all'asprezza della stagione resa loro più cruda dall'inesperienza, dalla mancanza d'ambientamento e dalla assoluta impreparazione sulla quale il Comando tedesco si era fatto cogliere per 1'equipaggiamento invernale, avrebbero dovuto aggiungere il tormento di una lotta attivissima contro un avversario animoso e deciso a sfruttare a tutti gli effetti l'indiscutibile superiorità materiale, morale e spirituale.

Conseguenza ineluttabile era che lo C.S.I.R sarebbe rimasto in linea con le sue truppe stanche da cinque mesi di marce e di combattimenti, in condizioni igienico-sanitarie preoccupanti, senza alcuna speranza di avvicendamento, dato che l'estensione della fronte assegnatagli e la necessità di saldare gli schieramenti avevano assorbito tutte le sue forze, privandolo perfino della più modesta riserva.

Nel suo complesso, la campagna invernale rappresenta pertanto la fase più aspra e difficile delle operazioni sul fronte russo, anche se sotto veste dimessa e poco appariscente.

Pur senza che nel settore del Corpo Italiano, come del resto in nessun altro settore, si verificassero avvenimenti decisivi, il nemico non allentò mai 

(continua in data 20 novembre 2021)

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