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sabato 14 novembre 2020

Cheren. 1941 Confronto artiglierie contrapposte 1

 di Alessandro Andò


Confronto della potenza di fuoco delle principali artiglierie italiane ed inglesi al variare della gittata utile

 

Per visualizzare attraverso un grafico la disparità fra le artigliere italiane ed inglesi si è ricorso all’artificio di creare un numero calcolato moltiplicando il peso del proiettile per la cadenza media per il numero dei pezzi d’artiglieria presente: le artiglierie considerate sono quelli che hanno maggiore importanza per la numerica sul campo. Il valore trovato cerca di rappresentare la potenza di fuoco e attraverso questo si comparano i due parchi artiglieria in relazione alla gittata utile.

La gittata utile è la gittata alla quale può essere ancora raggiunta una buona precisione di tiro. Non si riporta nel grafico la potenza di fuoco a 700 e 1500 m per le artiglierie inglesi in quanto i QF 25 -pr avevano un tiro superiore.

Da tenere presente che le artiglierie sia in campo italiano che inglese non furono tutte schierate contemporaneamente: la quasi totalità venne schierate nella terza e decisiva fase.

È evidente che gli italiani utilizzavano prevalentemente i cannoni per tiro di sbarramento agli attacchi di fanteria nemici o per preparazione ad attacchi colpendo solamente la prima linea nemica: la posizione delle loro artiglierie era praticamente sulla linea della fanteria per avere la maggiore gittata possibile.

A una distanza di 3300 metri gli italiani potevano controbattere per tiro di controbatteria con il cannone 105/28: a Cheren era affluito dopo il 20 febbraio un gruppo artiglieria equipaggiato con 16 pezzi, aliquota significativa se confrontata con quelli presenti in AOI al 10 giugno 1940 pari a 59 (fonte Rovighi). Il gruppo venne posizionato nel settore Forcuta - Amba per poter battere la valle del Bogu di fronte al Sanchil: quando l’attacco venne portato il 15 marzo al Dolodorodoc, più a sud di 1,5 Km, con le batterie inglesi poste di fronte a questa montagna, la loro efficacia diminuì per l’allungo del tiro.

Significativa la testimonianza di Loffredo, S. Tenente al 10° Rgt. Granatieri di Savoia, tratta dal documentario RAI “I disperati di Cheren”: compara la battaglia fra le artiglierie come un match fra due pugili di cui uno con un braccio più lungo dell’altro.


(continua con post in data 21 novembre 2020)

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