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sabato 18 giugno 2016

Filippo Corridoni. Documenti 1915 23 luglio 1915

IL SALUTO AGLI ORGANIZZATI DELL'U.S.M.

Il 23 luglio 1915, il giorno prima di partire per il fronte, Corridoni indirizzò ai compagni dell'U.S.M. questo suo saluto:
"Nel momento della partenza per il campo dell'onore e della gloria sento l'imperioso bisogno di rivolgere a voi, prodi compagni delle battaglie dell'ieri recente il mio commosso e fervido saluto.
Esso vuol dirvi il mio affetto immutato ed immutabile per la nostra amata istituzione, baluardo infrangibile dei diritti operai, ed anche la certezza di ritrovarci tutti saldi ed incrollabili attorno alla immacolata bandiera di combattimento, il giorno in cui la fortuna mi concedesse di ritornare fra voi sano e salvo a riprendere, con la vostra fiducia, il mio ambito posto di battaglia.
Ché io sono fiero ed orgoglioso di voi o compagni dell'Unione Sindacale! Voi primi e quasi soli, comprendeste fin dai primi mesi di quest'anno di passione, quale fosse il dovere dell'Italia, e frustaste colla vostra compattezza e saldezza di propositi e di azioni, l'opera di pervertimento del nostro proletariato, tentata ignobilmente dal socialismo ufficiale.
Voi sentiste che la causa del Belgio martire, della Francia calpestata, della Serbia agonizzante, dell'Inghilterra minacciata, era la nostra causa, e, da internazionalisti attivi e fattivi, da antimilitaristi  illuminati, voleste la guerra di nostra e di altrui liberazione.
Ed ora fate la guerra! La nostra gloriosa organizzazione ha l'onore ed il vanto di avere nelle file dell'esercito l'80 per cento dei propri soci di cui ben 500 volontari.
Essi combatteranno da prodi, ciò è indubitabile; ma esigono da voi compagni che restate un contegno fermo e deciso tanto nella prospera come nell'avversa fortuna. Esigono soprattutto che le vostre energie specialmente di voi, o compagni metallurgici, siano utilizzate allo scopo supremo ed unico: la vittoria.
Noi al fronte, voi nelle officine, tutti abbiamo un grave e nobile dovere d'assolvere, per la fortuna d'Italia, per la libertà d'Europa, per l'avvenire dell'umanità.
Compagni operai, fate che a vittoria copnseguita, quando riprenderemo la lotta per la nostra fede – oggi più di ieri viva nel nostro cuore – possa dirsi dai nostri stessi competitori di classe che voi meritaste la realizzazione dei vostri sogni di miglior avvenire per la sincerità, l'entusiasmo, l'ardore con cui combattete tutte le battaglie, siano esse per la patria, l'umanità o per i santi diritti del vostro lavoro.
Viva l'Italia! Viva L'Unione Sindacale!
                                                                                                                 FILIPPO CORRIDONI

(L'Internazionale, 21 ottobre 1922)

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