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domenica 13 marzo 2016

Col di Lana. Nota



Guerra in montagna

(da www.custodidel ricordo.it)

Sul Col di Lana

col-di-lana-neveLa Brigata Torino (81°-82° Reggimenti di Fanteria) venne destinata nel settore dolomitico dell’Alto Cordevole partecipando alle azioni per la presa del Sasso di Stria sopra il passo del Falzarego (Cortina). Purtroppo le perdite furono notevoli: tra queste la medaglia d’oro Tenente Mario Fusetti,. Impegnata dal luglio del 1915 sulle montagne dolomitiche poco distanti dalle precedenti (Settsass – Monte Sief), cercava di sfondare le trincee nella zona senza però tangibili risultati strategici. In questa circostanza cadeva il Soldato Valera.
La Brigata Calabria (59°-60° Reggimenti di Fanteria) partiva da Roma il 15 maggio 1915, raggiungendo il 25 Agordo sulle Dolomiti. Il 5 luglio iniziava le operazioni per l’attacco degli sbarramenti nemici predisposti nell’Alto Cordevole e l’8 luglio occupava con successo lo sperone Col di Lana – Castello – Agai.
spalaneveLa lotta fu cruenta e terribile: il 2 agosto veniva presa la famosa trincea nemica sul cosiddetto “Panettone del Col di Lana”, abbandonato in seguito perché troppo esposto al tiro nemico. Il 60° Reggimento, dopo pesanti perdite, lasciava la zona il 28 agosto: fu durante il trasferimento che moriva Mammoli.
Il Col di Lana (2464 mt.), nel bellunese, posto alla confluenza del torrente Cordevole con il rio Andraz, tra Livinallongo e il piano di Falzarego, fu un formidabile caposaldo difensivo austroungarico a copertura dello sbarramento Corte – Valparola. Nel luglio 1915 le Brigate di Fanteria Alpi e Calabria e il III° Bersaglieri tentarono la conquista senza successo e con alte perdite. Nonostante numerosi attacchi, il 15 agosto 1915 i Bersaglieri riuscirono a conquistarne una posizione, la “Ridotta Lamarmora”. Il 18 ottobre ripresero gli attacchi verso la cima e sui fianchi del monte.
peppino-garibaldiI reparti al comando del Tenente Colonnello Peppino Garibaldi, pronipote di Giuseppe, espugnarono il 23 le trincee sotto il “Cappello di Napoleone”, occupando il 26 la sella del Col di Lana. A fine ottobre un battaglione della brigata Basilicata piantava la bandiera italiana sulla Vetta, perduta poi nella notte.
Il Genio militare,seguendo il progetto del Tenente Gaetani, minò la vetta, che alla mezzanotte del 17 aprile 1917 fu ridotta a un grande cratere nel quale venne seppellito gran parte del presidio austroungarico. Tuttavia le truppe avversarie opposero resistenza dal vicino monte Sief, dal quale controllavano la vetta del Col di Lana, vanificando così le successive azioni italiane.
I combattimenti cessarono nell’ottobre 1917 dopo la rotta di Caporetto.
“Io ho combattuto
per la libertà di tutti i popoli
A voi, difendere la vostra!”
[Giuseppe Garibaldi]

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