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lunedì 22 giugno 2015

Ricerca. Raccolta dati al termine della mobilitazione "rosso" maggio 1915

La consistenza dell’Esercito Italiano
Il 24 maggio 1915








Il Comando Supremo, in data 21 maggio 1915, prevedendo che la guerra sarebbe stata onerosa, al di là delle aspettative della opinione pubblica, che vedeva la conclusione in poche settimane, in un clima di euforia patriottica, aveva presentato al Ministero della Guerra un piano di ampliamento delle Unità di campagna.[2]
 Scartata l’idea di aumentare il numero delle Grandi Unità (Armate e Corpi di Armata) anche per la mancanza di artiglierie adeguate, i criteri adottati furono i seguenti:
. Raggiungere l’aliquota di 300.000 uomini con il richiamo della classe 1895 e la revisione dei riformati delle classi dal 1895 al 1882.
. Inquadrare il contingente con sottufficiali e caporali esuberanti presso i depositi e presso le unità mobilitate
.Utilizzare ufficiali delle unità mobilitate, della Milizia Mobile e dai corsi Allievi Ufficiali di complemento.
. Provvedere alla acquisizione di tutti i materiali necessari alle unità di nuova costituzione.
In pratica per l’inizio del 1916 il Comando Supremo prevedeva la costituzione delle seguenti nuove unità:
Fanteria: 49 Reggimenti e 46 battaglioni, di cui 47 reggimenti di fanteria di linea, uno di granatieri, 2 di bersaglieri, più 14 battaglioni a piedi , 6  ciclisti, 26 battaglioni di alpini;
Cavalleria: 14 sezioni mitragliatrici, una per ciascun reggimento di cavalleria
Artiglieria da Campagna: 13 gruppi su 3 batterie. Inoltre, in base al materiale disponibile, 9 reggimenti su 9 batterie.
Artiglieria pesante campale: 2 gruppi di 3 batterie da 105; 6 gruppi d 3 batterie da 102 R.M.; il massimo possibile di batterie obici da 149°.
Artiglieria da montagna: 4 gruppi di 3 batterie
Artiglieria da fortezza: 10 gruppi di 3 compagnie
Artiglieria d’assedio: 6 batterie da 260 Schneider, 8 batterie mortai da 210 ed il maggior numero possibile di batterie di grosso calibro;
Genio Zappatori: 35 battaglioni su 2 compagnie
Genio Telegrafisti: 10 sezioni R.T.
Genio Pontieri: un battaglione di 2 compagni con equipaggiamento
Genio Minatori: 2 battaglioni su due compagnie
Genio Ferrovieri: preparazione di 300 motoristi, elettricisti e motoristi per materiali perforatori
Reparti mitragliatrici: 42 compagnie di 3 sezioni ciascuna,
Servizi: 12 sezioni sanità; 12 sezioni sussistenza.
Il programma del Capo di Stato Maggiore  prevedeva che l’Esercito Mobilitato sarebbe salito di circa 270.000 unità, ed avrebbe avuto 444 bocche da fuoco in più ed avrebbe raggiunto la forza di 1.340.000 uomini e 2344 bocche da fuoco. Da questi dati, si può dedurre, che la momento della entrato in guerra l’Esercito Italiano aveva mobilitato 1.070.000 uomini ed aveva in dotazione 900 bocche da fuoco, ripartito in 4 Armate.

Al momento della attuazione, constatata la impreparazione dell’Italia e le sue scarse risorse finanziarie ed economica, il programma così predisposto fu sostanzialmente decurtato e quindi per la primavera del 1916 l’ampliamento dell’Esercito era così previsto
Fanteria: 24 Reggimenti  su 3 battaglioni di 4 compagnie
Bersaglieri, 2 reggimenti su 3 battaglioni di 4 compagnie, 2 sezioni mitragliatrici, 41 compagnie bersaglieri;
Alpini: 26 Comandi di Battaglione, con 40 compagnie 2 sezioni mitragliatrici per battaglione
Cavalleria: nessun aumento
Artiglieria da Campagna: nessun aumento
 Artiglieria pesante campale: 10 comandi di gruppo obici p.c. e28 batterie da da 149A.; 2 comandi di gruppo su 3 batterie e 6 comandi di gruppo da 102 e 16 batterie;
Artiglieria da montagna: 4 gruppi da 65° su 3 batterie
Artiglieria da fortezza: 20 gruppi di 3 compagnie
Artiglieria d’assedio: nessun aumento
Genio Zappatori: 35 battaglioni su 2 compagnie
Genio Telegrafisti: nessun aumento
Genio Pontieri: 2 equipaggi da ponte
Genio Minatori: 2 battaglioni su due compagnie
Genio Ferrovieri: nessun aumento
Reparti mitragliatrici: nessun aumento,
Servizi: 12 sezioni sanità; 12 sezioni sussistenza. Integrazione di aliquote di sussistenza, sanitarie di commissariato ed automobilisti.

Da quanto sopra si deduce che  l’Esercito Italiano non solo era entrato impreparato in guerra, ma che una stima di quello che serviva era stata notevolmente ridotta per mancanza di mezzi economici e finanziari della Nazione. Sarà questo il motivo dei sostanziali non progressi delle prime quattro battaglie dell’Isonzo, che portarono tutti dalla illusione di una guerra facile e breve, ad una dura realtà.

Una analisi delle forze al momento della entrata in guerra il 24 magio 1915, permette di evidenziare, i seguenti dati come consistenza quantitativa dell’esercito Italiano:

Fanteria
Fanteria di Linea e Granatieri
2 reggimenti di granatieri
94 reggimenti di fanteria di linea dell’esercito permanente
50 di fanteria di Milizia Mobile
Bersaglieri
13 reggimenti bersaglieri
Alpini
8 Reggimenti su 52 battaglioni con un totale di 179 compagnie
Reparti Mitragliatrici
309 Sezioni Mitragliatrici ( sotto organico di 314 sezioni)
Sezione Pistole Mitragliatrici
500 Sezioni Pistole Mitragliatrici sulle 1740 previste in organico
 Autoblindo-mitragliatrici
3 Squadriglie su 6 macchine ciascuna

Cavalleria
. 30 reggimenti di cavalleria

Artiglieria
. da campagna
49 Reggimenti di artiglieria da campagna su 8 batterie su 3 gruppi
. da montagna
3 Reggimenti da montagna su 14 gruppi, su 50 batterie;
. someggiata
18 batterie someggiate
. pesante campale
2 reggimenti pesanti campali, su 6 gruppi e 14 batteria ciascuno (112 pezzi in totale)
.da fortezza
10 Reggimenti di artiglieria da fortezza su 78 comandi di gruppo e 277 compagnie
.d’assedio
46 Batterie d’assedio (158 pezzi in totale)
.controaerea
3 sezioni di artiglieria contraerea (4 pezzi in totale)
.bombarde
Non vi era alcuna bombarda in dotazione
. Sezioni aerostatiche di artiglieria
3 Sezioni aerostatiche auto campali, 2 da fortezza ed 1 di rifornimenti
. Sezioni fono telemetriche
Nessuna sezione fono telemetriche
Porti Rifugio
Non erano stati ancora previsti alla data del 24 maggio 1915
. Munizionamento per le artiglierie
Al 24 maggio 1914 la produzione giornaliera era di 14 mila colpi, corrispondente ad un rifornimento medio di 7 colpi per ogni arma schierata.

Genio
. zappatori
 2 Reggimenti zappatori su 21 compagnie zappatori ciascuno
. telegrafisti
1 reggimento telegrafisti su 21 compagnie
. pontieri
1 Reggimento pontieri su 15 compagnie
. minatori
1 Reggimento minatori su 21 compagnie e 4 sezioni
. ferrovieri
1 Reggimento ferrovieri su 12 compagnie

Aeronautica[3]
Aeroplani
15 squadriglie, con 72 apparecchi
Dirigibili
3 Dirigibili ( M1, P.4,P.5)
Aerostati
6 Sezioni aerostatiche da campagna; 4 Sezioni Aerostatiche da fortezza

Altre Armi e Specialità
. Carabinieri
1 reggimento su 3 battaglioni di 3 compagnie, 1 Gruppo su 2 squadroni, 73 Sezioni
. Regia Guardia di Finanza
4 battaglioni di frontiera, 14 battaglioni, 2 Compagnie costiere
. Milizia territoriale
200 battaglioni ordinari e costieri mobilitati dei 324 previsti
. Reparti presidiari
143 reparti presidiari su base compagnia
. Reparti disarmati
4 Reparti ( uno per Armata ) di 500 uomini l’uno
. Centurie di Lavoratori
Nessuna Centuria di lavoratori era presente all’atto dell’entrata in guerra


Le Armi portatili ed il relativo munizionamento è un altro dato interessante per comprendere la preparazione dell’Esercito Italiano alla guerra. Nel maggio 1915 l’Esercito Italiano disponeva di 760 mila fucili e 170,000 moschetti con una riserva di 200.000 fucili, esclusi i 50.000 in consegna alle società di tiro a segno. E di 1600 moschetti . Vi erano, inoltre, complessivamente presso le direzioni di artiglieria, i distretti militari ed i depositi dei corpi 1.242.850 fucili modello 70/87, di cui 338.241 appartenenti a dotazioni di mobilitazione e 903.609 alla riserva. Le mitragliatrici ammontavano a 618
 Nel maggio del 1915 il munizionamento ammontava a circa 800.000.000 di cartucce per il fucile mod.91, pari ad 800 colpi per ciascun fucile, e 700 colpi per i 170.000 moschetti, mentre per le mitragliatrici vi erano 100.000 per ogni arma. Per il mod. 70/82 vi era una disponibilità di 28.000.000 di colpi.

Il Servizio Automobilistico, che inquadrava 350 ufficiali e 9000 uomini di truppa aveva 210 drappelli, 110 sezioni ordinarie, 61 sezioni per munizioni, 18 reparti, 5 parchi, 4 depositi centrali, 5 laboratori, 400 autovetture, 3400 autocarri 150 trattrice 110 motocicli.

Il Servizio Sanitario che aveva 800 medici che salirono a 100 con il complemento, mentre in organico erano previsti 3000 ufficiali medici.. Si ebbero al momento della entrata in campagna 3 reparti someggiati per gruppo alpino, 53 sezioni di sanità, 126 ospedaletti someggiati da 50 letti,  82 ospedali da campo da 100 letti, 42 ospedali da campo da 200 letti 108 ambulanze, 108 autobus, 16 treni attrezzati; fuori dal territorio dichiarato in stato di guerra vi erano 28 ospedali principali, 2 ospedali succursali, 6 depositi di convalescenza, 31 infermerie presidiarie.

Il Servizio di Commissariato, che provvedeva al rifornimento dei viveri, al vestiario ed all’equipaggiamento, aveva a seguito di mobilitazione messo in campo 28 sezioni sussistenze ordinarie, 25 sezioni sussistenze con salmerie, 4sezioni sussistenze per cavalleria, 6 panifici avanzati, 4 sezioni panettieri con forni mod.93, 3 sezioni panettieri con forni mod.97 carreggiati, 1 sezione panettieri con forni mod 97 someggiati. 13 sezioni panettieri con forni Weiss, 31 squadre  panettieri per divisione con forni Weiss, 13 squadre panettieri per truppe suppletive con forni Weiss, 14 comandi parco viveri, 79 squadre di parco viveri per divisione, 28 squadre di riserva per truppe suppletive, 3 squadre di riserva per gruppo alpino, 3 salmerie a disposizione per gruppo alpino 3 colonne viveri di gruppo alpino, 6 magazzini avanzati viveri, 6 magazzini avanzati vestiario ed equipaggiamento, 6 parchi buoi. Ognuno dei 14 Corpi d’Armata territoriali, in tutto il paese, aveva una compagnia di sussistenza che funzionava come centro di mobilitazione delle rispettive unità dislocate in zona di guerra.



[1] Testo tratto in larga parte ed in sintesi dal volume, in preparazione nel giugno 2015,  di Massimo Coltrinari, La Prima Guerra Mondiale e le Marche. Il 1915. Sotto Attacco, che vedrà la luce nel settembre-ottobre 2015, per i tipi della Società Editrice Nuova Cultura, nella Collana Storia in Laboratorio. Per ulteriori informazioni: www.storiainlaborato,blogspot.com. L’autrice ringrazia Massimo Coltrianari e la casa Editrice per la disponibilità mostratagli. Inoltre Vds. Ministero della Guerra, Comando del Corpo di Stato Maggiore, Ufficio Storico, L’Esercito Italiano nella Grande Guerra. Le Operazioni del 1916. Gli avvenimenti Invernali. Narrazione, Roma, istituto Poligrafico dello Stato, 1931.
[2] Il Quadro di Battaglia dell’Esercito Italiano alla data del 24 maggio 1915 si trova in Coltrinari M., Le Marche e la Prima Guerra Mondiale. Il 1914. Le Brigate di fanteria 2marchigiane”, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2014.
[3] Esisteva anche la “Aviazione per la Marina, con proprei dotazioni d aeroplani e dirigibili

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