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lunedì 20 febbraio 2012

La Guerra di Crimea 1853-1855 Le ragioni remote

La Grecia,dopo una guerra durata otto anni, riuscì ad ottenere nel 1830  dall’Impero Turco l’indipendenza. Era l’avvisaglia che l’Impero Turco era entrato nella sua fase terminale di decadenza, non avendo le capacità di competere  con le gradi Potenza

La Russia degli Zar fu il primo Impero che si mosse per approfittare della debolezza ottomana. Voleva il libero passaggio del Bosforo e dei Dardanelli alla sua flotta del Mar Nero, con l’obiettivo di giungere ai mari caldi.  

Nel 1853 lo Zar si proclamò protettore di tutti i Cristiani ortodossi residenti nell’ Impero Ottomano. Pretesa che fu fermamente respinta dalla Sublime Porta, in quanto se attuata, significava una ingerenza costanze dei Russi negli affari interni dell’Impero Turco.

Su questa controversia, cause apparenti e cause reali, la Russia decise di muovere guerra, dichiarandola convinta che avrebbe ben presto ottenuto una facile vittoria.
La Guerra fu dichiarata nell’ottobre 1853
Come in tutti i conflitti i calcoli sono sempre sbagliati. Lo Zar e la leaderschip russa non avevano tenuto in conto la reazione delle Grandi Potenza Europee, preoccupate dell’espansionismo russo,ma soprattutto preoccupate che questo avrebbe alterato l’equilibrio stabilito a Vienna nel 1815.

Francia ed Inghilterra inviarono un Corpo di Spedizione a sostegno del Sultano, allargando il conflitto e costringendo i Russi ad impiegare forze superiori a quelle previste.

La Guerra prima ebbe come teatro la costa orientale della Bulgaria sul Mar Nero, con epicentro Varna. Qui truppe turche, al comando di ufficiali inglesi dell’Esercito Indiano, riuscirono a liberare  Silistria e quindi costringere a ripiegare i Russi. (giugno 1854)

Il Teatro Bulgaro non aveva più ragione d’essere.

Si decise di portare la guerra in territorio Russo. La scelta cadde sulla Crimea, che aveva con Sebastopoli la principale base della flotta Russa.

In breve le forze alleate riuscirono a costringere i Russi a rinchiudersi nella fortezza di Sebastopoli e porre l’Assedio

L’assedio della fortezza durò fino al settembre 1855. Molte furono le difficoltà incontrate dai Anglo-sardi-francesi. Si arrivò a chiedere l’intervento dell’Austria.
Se l’Austria fosse intervenuto, l’azione del Cavour sarebbe stata vana. Ma Vienna non accettò l’invito in quanto era ancora grata alla Russia per le soppressioni delle rivolte ungheresi nel 1848-1849 (La figura di Kossuth è basilare in questo contesto) e rimase neutrale, favorendo la politica cavourriana di lungo termine.
La caduta di Sebastopoli  pose fine al conflitto.

Le operazioni furono fortemente condizionate della organizzazione logistica, in cui le condizioni di vita del soldato furono molto difficili

In questo contesto il regno di Sardegna, per volontà del Cavour, invio un corpo di Spedizione  di 15.000, che operò a fianco degli alleati. Lo scopo non era tanto militare, anche se le compagnie di navigazione italiane della seconda meta dell’ottocento avevano interessi economici, ma sostanzialmente diplomatico Politico.

Al termine della Guerra, al congresso di Pace di Parigi Cavour potè partecipare e quindi in quella occasione pose il problema dell’Unità Italiana.

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