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venerdì 15 dicembre 2017

La ripresa delle operazioni nel settore montano


      c.

Le unità lasciate a contatto con il nemico sulla linea del Caffaro, un battaglione del 4° reggimento, non erano rimaste inattive. Su iniziativa, alla spicciolata, elementi individuali e in qualche caso piccole pattuglie si erano infiltrati in profondità nel territorio nemico. Erano azioni non coordinate, spesso mosse più dallo spirito di avventura che da reali esigenze tattiche, che, alla fine, servirono a Garibaldi per avere una idea chiara del dispositivo austriaco.
In sostanza, i suoi spregiudicati gregari, la cui azione rimase del tutto inavvertita dagli avversari, lo informarono che nel fondovalle gli Austriaci non avevano organizzato forti difese, mentre su molte dorsali risultavano pacificamente accampati forti contingenti di truppa. Uno di questi, in particolarmente consistente, si trovava sul rovescio di Monte Suello. Il generale (Garibaldi) ne dedusse giustamente che il Khun intendeva contrastargli il passo con reiterati controattacchi condotti dall’alto, quando egli avesse tentato di aprirsi la via in fondovalle, per cui decise di far avanzare le proprie colonne principali a mazzacosta e sulle pendici opposte a quelle sulle quali erano dislocate che noi sappiano essere una aliquota di riserva mobile. Ciò avrebbe costretto gli Austriaci a condurre la propria reazione dinamica dal basso verso l’alto, risalendo il fianco di valle su cui muovevano le unità garibaldine, ed avrebbe consentito ad esse di far fronte per tempo alla minaccia e di ributtarle sfruttando il dominio di quota. Successivamente l’azione l’azione sarebbe proseguita piombando dopo averne sopravanzato il fianco, sull’obbiettivo d’attacco ed, anche se l’avanzata sarebbe stata così ben più difficoltosa. Garibaldi confidava sullo slancio dei suoi Volontari per imprimere ugualmente fluidità e celerità al movimento”[1]


[1]              Langella P., (a cura di) , Le operazioni del Corpo Volontari garibaldini nelle Giudicarie”, Modena, Allegato alla Sinossi di Storia Militare, Accademia Militare, 1968, pag.17. Da questa Sinossi sono tratte le maggiori notizie di questo capitolo dedicato alle operazioni nel Trentino, oltre alle ricostruzioni dei combattimenti principali. Vuole anche essere un omaggio agli Ufficiali e Professori che, circa 50 anni fa, a favore del 150° Corso “Montello”  contribuirono alla nostra formazione culturale e professionale. 

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