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domenica 13 aprile 2014

Centenario della I Guerra MOndiale. Fonti



 Il volume tratta dalla dichiarazione di Guerra e delle operazioni navali in Adriatico dei sei mesi del 1915 fino alle operazioni per il salvataggio dell'Esercito Serbo dall'Albania a Corfù compreso

venerdì 4 aprile 2014

I GUERRA MONDIALE VERSO IL CENTENARIO II

LE OPERAZIONI TERRESTRI - LEOPERAZIONI MARITTIME
Fronte Orientale
Sul fronte orientale, nonostante le oscillazioni di 80 km dall’indietro in avanti, impensabili sul fronte occidentale, si ebbe lo stesso carattere di logora­mento. Anche qui ogni operazione  fu impostata su di una strategia e su di una tattica perlopiù eguale a quelle del fronte occidentale.
La guerra si iniziò in maniera diversa da quella  ipotizzata dai piani diligentemente preparati in tempo di pace: gli Austro-ungarici, contro ogni attendibile aspet­tativa, furono respinti dai Serbi ed i Russi si mossero con rapidità maggiore di quella immaginata e preventivata riuscendo a battere a Gumbinnen, il 20 agosto 1914, l'armata tedesca lasciata a guardia della Prussia orien­tale e della Slesia. Hindenburg  e Ludendorff, spediti in fretta dal Moltke per rimediare alle conseguenze di Gurnhinnen, approva­rono il piano nel frattempo elaborato dal colonnello Hoffmann dello Stato Maggiore dell'armata battuta, consistente in un'audace manovra per linee interne, e vinsero prima a Tannenberg (26-29 agosto) poi il 6-14 settembre ai Laghi Masuri  contro le armate di Rennenkampf  e si Samsonov.
Anche sul fronte orientale siamo di fronte all’attacco frontale ed alla guerra di logoramento, la quale si sviluppa, come si è sviluppata essenzialmente lungo un fronte più o meno esteso  e continuo sul quale i sistemi politico-militari belligeranti fanno affluire le proprie risorse, fino a consumare quelle di cui dispone il contendente più debole o comunque fino al momento in cui si verifica il cedimento psicologico  di uno dei due contendenti.
Le battaglie offensive non produssero mai effetti strategici diretti e non furono meno sanguinose di quelle combattute altrove. Nei soli anni 1915 e 1916 i russi persero 3 milioni di uomini. Anche qui fu l'insuc­cesso di una grande offensiva a provocare il crollo morale dell'im­pero degli Zar, ridotto in verità a mal partito anche dal punto di vista materiale: i Russi, alla fine, come i Tedeschi e gli Austro­ungarici l'anno dopo, furono stanchi di morire senza uno scopo plausibile contro le barriere trincerate nemiche.

LA PRIMA NOTA E' STATA PUBBLICATA 
IN DATA 8 DICEMBRE 2013

MASSIMO COLTRINARI:RICERCA23@LIBERO.IT