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domenica 18 ottobre 2015

Macerata 12 novembre 2015. La difesa aerea e contraerea austriaca. Sintesi della conferenza







Massimo Coltrinari
La difesa Costiera e la difesa Aerea. Il Rapporto Esercito Marina nelle Marche durante la prima guerra Mondiale. L’Esercito e la Difesa aerea delle Marche.


SINTESI

Dopo una breve analisi delle circostanze in cui l’Italia è entrata in guerra nel maggio 1915, con cenni alla applicazione dei piani predisposti per l’attacco all’Austria, si descriverà le conseguenze di questa applicazione che ha portato le  Marche a non avere una difesa  costiera ed una difesa aerea all’inizio del conflitto.

Dopo l’attacco della flotta austriaca alle città marchigiane e romagnole, che aveva un obiettivo strategico, quello di provocare la rivolta contro il governo centrale da parte delle popolazioni marchigiane e romagnole, si inizio a costruire una difesa costiera con la costruzione di batterie che, con la loro gittata, si integravano a vicenda nella difesa da attacchi dal mare. Il focus di questa difesa era Ancona come piazzaforte, che ebbe una attenzione particolare. Si illustrerà, a cenni, le caratteristiche delle varie armi impiegate e delle loro possibilità di difesa.

Della difesa aerea di descriverà la struttura che fu concepita all’inizio del 1916, con la descrizione degli organi ad essa preposta, le loro funzioni e le loro attività Si descriveranno i mezzi in dotazione, in particolare gli aeroporti dell’Aspio e di Jesi  attivati per la protezione della piazzaforte di Ancona.

Infine alcuni eventi interessanti la difesa costiera ( il colpo di mano austriaco dell’aprile 1918) e alcuni episodi di combattimenti aerei sopra il cielo di Ancona come esempi della difesa aerea completeranno l’esposizione.

Nel corso della esposizione si avrà modo di evidenziare anche il rapporto tra Regio esercito e Regia Marina, esempio veramente interessante di quella cooperazione interforze che, all’epoca, era una novità di tutto rilievo.

Il power point predisposto a corredo dell’intervento darà, attraverso fotografie inedite, documentazioni dei vari aspetti della difesa aerea e della difesa costiera nelle Marche durante la Grande Guerra.



mercoledì 14 ottobre 2015

Cesena. 24 ottobre 2015. Conferenza

L’entrata in guerra e le prime quattro battaglie dell’Isonzo 
24 maggio 8 dicembre 1915

Gen. Massimo Coltrinari

Abstrac 
La conferenza, che si ricollega ad analoga tenuta in precedenza presso la Mediateca di Polverigi Ancona, ed a quella alla Polveriera del Cardeto di Ancona, nel quadro del Programma “La Grande Guerra”, intende illustrare alcuni aspetti del nostro primo anno di guerra.

Dopo aver fatto cenno alla settimana terribile di maggio in cui l’Italia si vide dilaniata dallo scontro tra interventisti, con capofila personaggi noti alla Storia d’Italia come Nenni, Mussolini, Cesare Battisti, Filippo Corridoni, de Ambris ed altri, ed neutralisti, con capofila Giolitti il mondo socialista ed il Vaticano con i cattolici allineati alle gerarchie ecclesiastiche, scontro che si risolse con la decisone del Re, che respinse le dimissioni del Governo Salandra e quindi fu la dichiarazione di guerra.

Tutto sembrava logico, con una volontà popolare che si era sempre più orientata verso l’interventismo per concludere il Risorgimento Italiano, iniziato cinquanta anni primi e portare i confini nazionali su quello etnico-geografici della Nazione Italiana. Tutto sembra essere “radioso”, ma la realtà era ben altra. E ben preso si palesò in tutta la sua crudezza, appunto nello svolgersi delle prime quattro battaglie dell’Isonzo.

Quello che oggi possiamo considerare un grossolano errore strategico fu, appunto la dichiarazione di guerra il 24 maggio 1915. Nella conferenza si illustrerà perché fu un errore strategico che porto a delle conseguenze veramente gravi: la perdita del vantaggio della sorpresa, il fallimento integrale del primo sbalzo offensivo e la mancata difesa delle coste da Venezia a Brindisi, con la Regia Marina che teneva la flotta chiusa e rinserrata a Taranto. Si illustreranno le azioni a difesa delle coste nel maggio e nel giugno 1915, utilizzando quell’arma aerea, il dirigibile, che tanto prometteva e che si rilevò, alla prova operativa, un inaspettato fallimento.
Il mancato sbalzo in avanti della 4a Armata nell’area dolomitica e la non conquista di Dobbiaco e la valle Pusteria.

Si descriveranno i presupposti concettuali della  prima battaglia dell’Isonzo (23 giugno-luglio 1915) e di quelle seguenti, che ancora vengono condotte senza tenere presente l’anno di esperienza che gli altri Stati Maggiori Alleati hanno acquisto sul campo. Considerazioni in merito verranno fatto in relazione a quello che, nel prosieguo della guerra sarà definito lo Stallo tattico, cioè l’incapacità di conseguire la vittoria oltre che sul campo tattico soprattutto su quello strategico