1. SITUAZIONE GENERALE
a. Situazione generale militare
(1)
I
quadri – le forze – i mezzi
a) I capi.
Il Comandante in capo italiano era l’Ammiraglio Carlo
Pellion di Persano, nominato all’indomani della mobilitazione generale del 3
Maggio 1866 all’età di 60 anni. Con il suo primo ordine del giorno egli
suddivise immediatamente l’Armata in tre squadre: la prima (di Battaglia) sotto
il suo comando, la seconda (sussidiaria) sotto il comando del Vice Ammiraglio
Albini, la terza (d’assedio) sotto il comando del Contrammiraglio Vacca.
Inoltre, diede ordine di comporre una flottiglia di bastimenti leggeri. Il Capo
di Stato Maggiore era il Capitano di Vascello D’Amico.
Persano aveva prestato servizio nella Marina Militare
sarda e, successivamente, in quella neonata italiana. Era personaggio di
statura morale elevata, considerato un diplomatico ed uomo di Stato piuttosto
che un militare. Aveva figurato con onore durante la guerra del 1848-49 contro
l’Austria, durante la guerra di Crimea ed in quelle del 1859-60 per l’unità
d’Italia. Ministro per la
Marina nel 1862, durante il Governo Rattizzi, divenne
Senatore del Regno nel 1865. Ottima persona, amabile e popolare per le sue qualità di uomo di
mondo, ma con carattere poco incisivo. Mancava di quelle qualità tipiche di un
Comandante, quali l’autorevolezza e la capacità di infondere entusiasmo verso i
subordinati. Parafrasando Napoleone I, che diceva che “durante la guerra non
c’è niente di peggio che l’indecisione”, il tratto dominante di Persano
sembrava essere proprio quello.
Il Comandante austriaco era il Contrammiraglio
Wiehelem von Tegetthoff, di giovane età (39 anni) per l’importanza delle
funzioni a lui assegnate. Aveva dimostrato le sue capacità di decisione e
risolutezza già due anni prima, in occasione della guerra d’Heligoland. Nato il
23 dicembre del 1827, aveva la stessa età di Nelson quando venne nominato
Contrammiraglio. Egli ignorava completamente certe “timidità morali”, era
risoluto e non scevro dall’assumersi responsabilità dirette. Aveva studiato
molto le “questioni navali” tanto che già dal debutto della sua carriera, aveva
attirato l’attenzione dell’imperatore d’Austria che lo nominò aiutante di campo
dell’Arciduca Massimiliano, il quale aveva sostenuto e perseguito lo sviluppo
della marina austriaca.
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