(1) Dislocazione iniziale. La posizione sul terreno
delle forze; 1° o 2° schiera. Dislocazione dell’organizzazione logistica
(a) Esercito Italiano
Secondo
quanto stabilito nella dichiarazione di guerra consegnata il 20 giugno 1866, le
ostilità avrebbero dovuto iniziare tre giorni dopo la consegna della missiva
avvenuta in pari data. A parte qualche isolato episodio, nulla aveva messo in
discussione la calma con la quale il 23 giugno 1866 si stavano svolgendo le
operazioni di attraverso del Mincio da parte dell’Armata sotto il comando del Re
Vittorio Emanuele II e del Generale Alfonso La Marmora.
Sin dalla mattina del 23 giugno 1866, il
comando supremo diede disposizioni affinché l’Armata del Mincio si assicurasse
nel più breve tempo possibile i passaggi sul fiume a Mozambano, Borghetto e
Goito. Il I e il III Corpo d’Armata dovevano passare il Mincio e spingere
l’avanguardia sino all’Adige. Il II Corpo d’Armata, operando più a sud, avrebbe
dovuto manovrare davanti a Mantova e Borgoforte. In particolare:
- I Corpo
d’Armata: passa il Mincio a Mozambano, Borghetto, Molini di Volta e Pozzolo e
stanzia il Quartier Generale a Volta:
· La 1^ Divisione
(Gen. Cerale) passa il Mincio a Monzambano e occupa la riva sinistra del fiume,
mentre l’avanguardia si trova in marcia tra Monte Sabbione, Monte Magrino e il
Torrione.
· La 2^ Divisione (Gen.
Pianell) rimane sulla destra del Mincio a difesa di eventuali incursioni
austriache provenienti dalla fortezza di Peschiera e a copertura di Pozzolengo.
· La 3^ Divisione
(Gen. Brignone) passa il Mincio, su ponte gettato dal genio militare, nei
pressi di Volta e prende posizione a Pozzolo.
· La 5^ Divisione
(Gen. Sirtori) passa il Mincio a Borghetto e si rafforza su Valeggio, lasciando
una Brigata sulla destra del Mincio.
- II Corpo:
stanzia il Quartier Generale a Castelluccio, marcia per occupare Curtatone e
Montanara per poi essere pronto a muovere verso Goito e Villafranca:
· La 4^ Divisione
(Gen. Nunziante) marcia su Borgoforte con un’aliquota sulla sinistra e
un’aliquota sulla destra del Po.
· La 6^ Divisione
(Gen. Cosenz) marcia per l’occupazione di Curtatone e Montanara e il controllo
della strada Mantova-Borgoforte.
· La 10^ Divisione
(Gen. Angioletti) si muove a cavallo della strada Gazzuolo-Mantova per il
controllo della stessa, attestata all’altezza di Gabbiana.
· La 19^ Divisione
(Gen. Longoni) stanzia tra Ospitaletto e Carobbio.
- III Corpo
d’Armata: l’intera unità passa il Mincio a Goito, sotto la protezione della
Divisione di Cavalleria, stanzia il proprio Quartier Generale a Goito e si
dirige verso Belvedere, Roverbella e Villabona. In particolare:
· La 7^ Divisione
(Gen. Bixio) passa il fiume Mincio a Goito, seguita dalla Divisione di
Cavalleria di linea (Gen. De Sonnaz), ricerca il collegamento a sinistra con la
3^ Divisione del I Corpo e si dirige verso Villafranca lungo le rotabili
Massimbona-Villafranca e Roverbella-Villafranca.
· La 8^ Divisione
(Gen. Cugia) passa il Mincio, su un ponte gettato dal genio militare, a nord di
Goito e prende posizione nei pressi di Pozzolo nei pressi di località Case alla
Pace.
· La 9^ Divisione
(Gen. Govone) passa il Mincio a Goito e si mette in marcia lungo la strada
Goito-Mantova.
· La 16^ Divisione
(Principe Umberto) passa il Mincio a Goito e, procedendo verso Villafranca, si
schiera a destra della 7^ Divisione.
· La Brigata di
Cavalleria Leggera (Gen. Pralormo) in esplorazione fra Marengo e Massimbona, si
attesta nell’area intorno a Casa Aldegatti.
- IV Corpo
d’Armata (detto Armata del Po), rimanendo sulla destra del Po, la sera del 23
giugno 1866 non era ancora in grado di passare il fiume, nonostante tutte le
misure fossero state adottate. Il piano adottato dal Gen. Cialdini, d’altronde,
prevedeva alcune attività dimostrative e diversive per il giorno 24 giugno per
richiamare l’attenzione del nemico a sud e sud-est di Rovigo, a premessa delle
vere operazioni di attraversamento del Po, tra Roversello e Ravalle, del grosso
del Corpo d’Armata previste per il giorno 25 giugno dopo che il genio avrà
gettato tre ponti sul fiume. L’obiettivo era quello di raggiungere la sponda
dell’Adige a circa venti chilometri dal Po, entro il giorno 26 giugno. Il piano
poteva andare a buon fine se l’Armata del Gen. La Marmora avesse condotto
adeguatamente le operazioni dimostrative sul Mincio in modo da attirare il
grosso delle forze austriache da quella parte.
In sintesi, il giorno 23 giugno, data di inizio delle
ostilità, l’Armata del Mincio era
disseminata su una fronte di circa 35 chilometri (Mozambano-San. Silvestro) con
un forte sbilanciamento verso sud-ovest tale per cui sulla linea del Mincio
l’esercito italiano veniva a perdere la superiorità numerica che tanto era
stata lodata all’inizio della guerra.
Inoltre, tutte le unità che si trovano sulla sinistra
del Mincio, ad eccezione di quella del Gen. Brignone (3^ Divisione), hanno al
seguito tutti i carriaggi necessari al sostegno logistico delle unità.
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