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lunedì 27 marzo 2017

La Battaglia di Custoza XVII

(1)  Dislocazione iniziale. La posizione sul terreno delle forze; 1° o 2° schiera. Dislocazione dell’organizzazione logistica
(a)       Esercito Italiano
Secondo quanto stabilito nella dichiarazione di guerra consegnata il 20 giugno 1866, le ostilità avrebbero dovuto iniziare tre giorni dopo la consegna della missiva avvenuta in pari data. A parte qualche isolato episodio, nulla aveva messo in discussione la calma con la quale il 23 giugno 1866 si stavano svolgendo le operazioni di attraverso del Mincio da parte dell’Armata sotto il comando del Re Vittorio Emanuele II e del Generale Alfonso La Marmora.
Sin dalla mattina del 23 giugno 1866, il comando supremo diede disposizioni affinché l’Armata del Mincio si assicurasse nel più breve tempo possibile i passaggi sul fiume a Mozambano, Borghetto e Goito. Il I e il III Corpo d’Armata dovevano passare il Mincio e spingere l’avanguardia sino all’Adige. Il II Corpo d’Armata, operando più a sud, avrebbe dovuto manovrare davanti a Mantova e Borgoforte. In particolare:
-      I Corpo d’Armata: passa il Mincio a Mozambano, Borghetto, Molini di Volta e Pozzolo e stanzia il Quartier Generale a Volta:
·       La 1^ Divisione (Gen. Cerale) passa il Mincio a Monzambano e occupa la riva sinistra del fiume, mentre l’avanguardia si trova in marcia tra Monte Sabbione, Monte Magrino e il Torrione.
·       La 2^ Divisione (Gen. Pianell) rimane sulla destra del Mincio a difesa di eventuali incursioni austriache provenienti dalla fortezza di Peschiera e a copertura di Pozzolengo.
·       La 3^ Divisione (Gen. Brignone) passa il Mincio, su ponte gettato dal genio militare, nei pressi di Volta e prende posizione a Pozzolo.
·       La 5^ Divisione (Gen. Sirtori) passa il Mincio a Borghetto e si rafforza su Valeggio, lasciando una Brigata sulla destra del Mincio.
-      II Corpo: stanzia il Quartier Generale a Castelluccio, marcia per occupare Curtatone e Montanara per poi essere pronto a muovere verso Goito e Villafranca:
·       La 4^ Divisione (Gen. Nunziante) marcia su Borgoforte con un’aliquota sulla sinistra e un’aliquota sulla destra del Po.
·       La 6^ Divisione (Gen. Cosenz) marcia per l’occupazione di Curtatone e Montanara e il controllo della strada Mantova-Borgoforte.
·       La 10^ Divisione (Gen. Angioletti) si muove a cavallo della strada Gazzuolo-Mantova per il controllo della stessa, attestata all’altezza di Gabbiana.
·       La 19^ Divisione (Gen. Longoni) stanzia tra Ospitaletto e Carobbio.
-      III Corpo d’Armata: l’intera unità passa il Mincio a Goito, sotto la protezione della Divisione di Cavalleria, stanzia il proprio Quartier Generale a Goito e si dirige verso Belvedere, Roverbella e Villabona. In particolare:
·       La 7^ Divisione (Gen. Bixio) passa il fiume Mincio a Goito, seguita dalla Divisione di Cavalleria di linea (Gen. De Sonnaz), ricerca il collegamento a sinistra con la 3^ Divisione del I Corpo e si dirige verso Villafranca lungo le rotabili Massimbona-Villafranca e Roverbella-Villafranca.
·       La 8^ Divisione (Gen. Cugia) passa il Mincio, su un ponte gettato dal genio militare, a nord di Goito e prende posizione nei pressi di Pozzolo nei pressi di località Case alla Pace.
·       La 9^ Divisione (Gen. Govone) passa il Mincio a Goito e si mette in marcia lungo la strada Goito-Mantova.
·       La 16^ Divisione (Principe Umberto) passa il Mincio a Goito e, procedendo verso Villafranca, si schiera a destra della 7^ Divisione.
·       La Brigata di Cavalleria Leggera (Gen. Pralormo) in esplorazione fra Marengo e Massimbona, si attesta nell’area intorno a Casa Aldegatti.
-      IV Corpo d’Armata (detto Armata del Po), rimanendo sulla destra del Po, la sera del 23 giugno 1866 non era ancora in grado di passare il fiume, nonostante tutte le misure fossero state adottate. Il piano adottato dal Gen. Cialdini, d’altronde, prevedeva alcune attività dimostrative e diversive per il giorno 24 giugno per richiamare l’attenzione del nemico a sud e sud-est di Rovigo, a premessa delle vere operazioni di attraversamento del Po, tra Roversello e Ravalle, del grosso del Corpo d’Armata previste per il giorno 25 giugno dopo che il genio avrà gettato tre ponti sul fiume. L’obiettivo era quello di raggiungere la sponda dell’Adige a circa venti chilometri dal Po, entro il giorno 26 giugno. Il piano poteva andare a buon fine se l’Armata del Gen. La Marmora avesse condotto adeguatamente le operazioni dimostrative sul Mincio in modo da attirare il grosso delle forze austriache da quella parte.
In sintesi, il giorno 23 giugno, data di inizio delle ostilità, l’Armata del Mincio  era disseminata su una fronte di circa 35 chilometri (Mozambano-San. Silvestro) con un forte sbilanciamento verso sud-ovest tale per cui sulla linea del Mincio l’esercito italiano veniva a perdere la superiorità numerica che tanto era stata lodata all’inizio della guerra.

Inoltre, tutte le unità che si trovano sulla sinistra del Mincio, ad eccezione di quella del Gen. Brignone (3^ Divisione), hanno al seguito tutti i carriaggi necessari al sostegno logistico delle unità.

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