SOLDATI ITALIANI
IN TERRE STRANIERE
Afganistan
Il profilo storico della crisi
3^ guerra AFGANA, maggio 1919
b.
Le origini del conflitto
Gli antefatti:
L’Afghanistan
ebbe l’occasione migliore per mettersi alla pari con le altre nazioni dopo la
prima guerra mondiale, quando prese il potere il nipote di Abdur Rahman Khan,
il riformatore Amanullah Khan; dando di sé l’immagine di un re piuttosto che di
anacronico “emiro”, costrinse, nel 1919, una Gran Bretagna indebolita, al
riconoscimento dell’indipendenza afgana.
L’Afghanistan attraversò, nel periodo in trattazione,
un periodo nuovo della sua storia, in cui i rapporti tra le potenze europee
cambiarono, avviandosi allo scoppio della 1^ Guerra mondiale. I rapporti tra le
potenze diventano quindi tesi: si ebbe l’agonia dei grandi imperi, da quello
ottomano, a quello austro-ungarico, a quello russo. Era il preludio di un
periodo di profondi cambiamenti. Vi fu un disinteresse generale per
l’Afghanistan da parte delle potenze straniere, in primis la Gran Bretagna ,
che aveva già consolidato i propri confini in Asia centrale.
Le cause reali, remote e prossime:
Per Cabul, con la sovranità limitata, causa la
presenza dei due potenti vicini, le possibilità di autonomia in politica estera
erano ridotte. Fu in questo periodo che si assistete a vari tentativi di
rafforzamento del potere centrale, da parte dell’ormai vecchio Rahman. Diversi
gruppi tribali vennero sconfitti da quello che è ormai l’esercito del regno
d’Afghanistan Alla morte di Rahman Khan (l’emiro di ferro) nel 1901 successe il
figlio Habibullah Khan, che regnò fino al 1919. Durante questo periodo la Gran Bretagna estese
la sua sfera di influenza sul paese, autorizzata dalla Russia, nell’ambito dei
giochi geo-strategici tra le due potenze.
Nel 1919 Habibullah venne assassinato e, dopo una lotta armata, il
potere passò al terzo figlio Amanullah. Sotto questo nuovo re il Paese cominciò
a confrontarsi con gli altri Stati, in maniera paritetica in ambito
internazionale e fece scaturire un sentimento antibritannico fino a sfidare la
volontà degli stessi.
(1) Le cause apparenti: Le cause gli scopi conclamati dalle Parti:
provocazioni, incidenti diplomatici, di frontiera, liberazioni di territori o
di minoranze “oppresse”:
Ammanullah
prima di ogni cosa denunciò i trattati di protettorato inglesi, facendo leva
sul crescente nazionalismo, ispirato, tra gli altri, da un influente e colto
uomo religioso, Mahumod Tarzi, cugino di Habidullah Khan e dal sentimento
contro lo straniero europeo suscitato dall’eccidio ad opera delle truppe
inglesi nel Punjab indiano, nella città di Amristar, avvenuto il 13 aprile 1919[1]. Ammanullah considerando che
l’Inghilterra, uscita da poco dalla 1^ guerra mondiale, non era pronta per
affrontare un altro conflitto, ingaggiò l’esercito inglese con numerosi
incidenti di frontiera, sfruttando il supporto delle tribù Pashtun, posti al di
qua e al di là del confine.
3.
LA SITUAZIONE GENERALE
a.
Situazione generale militare
Per
quanto riguarda l’esercito britannico, dopo la prima guerra mondiale, furono
mantenute delle unità (tra cui anche alcune indiane) nella frontiera
nord-ovest, per stabilire la pace tra le varie tribù. Il collasso della Russia
e l’emergenza del bolscevismo condusse ad una sostanziale inversione di
tendenza in Afghanistan nel 1919, allo scopo di garantire sicurezza al
continente sub-indiano.
(1)
I Quadri –
le forze – i mezzi
(a)
I Capi: Organizzazione del vertice
Operativo (Comando Supremo)
Gli SM: La loro organizzazione
ordinativa
I Quadri: Ufficiali in spe e di complemento
(b)
Le forze terrestri; unità in genere, di
pronto impiego, di riserva
ESERCITO AFGANO:L’esercito afgano era composto da 50.000
uomini, organizzati su 21 reggimenti di cavalleria, 75 battaglioni di fanteria
con circa 280 moderni pezzi di artiglieria, organizzati in 70 batterie di
supporto. Per rinforzare l’esercito, il comando di vertice afgano poteva
contare sulla fedeltà di circa 80000 uomini, provenienti dalle tribù di
frontiera ed su un numero indeterminato di truppe desertiche delle unità della
milizia locale; queste ultime erano sotto comando britannico.
ESERCITO
ANGLO-INDIANO:
I britannici e le forze indiane, senza includere le forze di frontiera, erano
costituite su 8 divisioni, organizzate su 5 brigate indipendenti di fanteria e
3 di cavalleria. Queste forze erano anche impegnate nella frontiera del
nord-est. Le risorse che i britannici potevano utilizzare erano pertanto
costituite da 2 brigate di cavalleria a cavallo, 2 divisioni di fanteria e tre
brigate di frontiera, insieme alla milizia di frontiera ed i corpi irregolari.
L’artiglieria era di supporto diretto e le 2 divisioni di frontiera avevano una
limitata capacità di obici e mortai.[1]
Le
forze aeree
Durante il conflitto si ebbe l’utilizzo dell’Airco DH 9(bombardiere inglese utilizzato
anche nel corso della 1^ Prima Guerra Mondiale. Biplano a motore
singolo, fu realizzato sulla base del precedente DH.4.
Furono costruiti numerosi esemplari utilizzati principalmente dal Royal Flying Corps e dalla Royal
Air Force. Il DH.9 ottenne discrete prestazioni, considerato l’alto numero
di velivoli caduti. I velivoli in dotazione al 47° e 221° squadrone RAF furono
inviati in Russia ed Afghanistan, appunto, equipaggiati con il potente motore
statunitense Liberty L-12).
(c)
I
materiali di armamento
di equipaggiamento;
ESERCITO ANGLO-INDIANO:
Le armi dell’esercito Anglo-indiano
Artiglieria
inglese:
a. Artiglieria della Royal Field Artillery:
- Nr. 6 batterie di
artiglieria da campo “18-pounder Gun”
-
Nr.
3 4.5 inch howitzers
b. artiglieria della Royal
Horse Artillery
- Nr 1 batteria di 13-pdrs.
- Nr.2 batterie di 6-inch
howitzer
c. artiglieria della Frontier
Garrison Artillery
- Nr 1. batteria da montagana 3.7 inch Mountain Howitzers.
Artiglieria indiana:
Nr.2 batterie da montagna2.75-inch
mountain guns
Mitragliere in dotazione del tipo.303 Maxims.
ESERCITO AFGANO:
L’esercito regolare afgano non era in realtà
pronto per la guerra, i livelli più alti degli ufficiali erano stati decimati
per motivi politici; lo stesso era inoltre poco addestrato e mal pagato. I
fucili variavano, dai moderni di origine tedesca, turca e britannica, fino agli
obsoleti Martinis e Snyders. Poche unità di fanteria avevano
baionette. L’artiglieria era montata a cavallo o a spalla e includeva i moderni
obici Krupp calibro 100, i cannoni da
montagna Krupp calibro 75 e vecchi
mortai. Avevano inoltre poche e vecchie mitragliatrici tipo Gardiner a 4 canne. Le scorte di
munizioni ed il rifornimento erano difficoltosi. La polvere nera era usata sia
per deflagrare, che per detonare. Le fabbriche di armamenti di Cabul erano
primitive e non c’erano trasporti organizzati.
i mezzi tecnici:
NN
i servizi: NN
(d)
Gli ordinamenti civili: vedasi parte generale
(2)
Le dottrine
operative
Il leader
afgano Habdullah dimostrò di aver prodotto una lucida analisi della situazione:
percepì la debolezza inglese dovuta all’impegno della prima Guerra Mondiale ed
agli impegni collegati con l’insurrezione in India. Riuscì ad esercitare
un’azione carismatica nei confronti dell’etnia Pashtun, coalizzandoli e
utilizzandoli contro gli inglesi e facendo leva sul sentimento nazionalista e anti-inglese.
Le tribù Pashtun, sfruttando la meticolosa conoscenza del territorio, erano in
grado di mantenere un vantaggio tattico sul più efficiente, preparato ed
equipaggiato esercito inglese. Inoltre, Habdullah, consapevole di non poter
contare su un esercito adeguatamente preparato d di una efficace catena di
catena di comando e controllo, si prefisse l’obiettivo di non ricercare lo
scontro aperto e decisivo, bensì basò la sua strategia su singoli azione
tattiche sulle frontiere con l’obiettivo di disarticolare il dispositivo
inglese anche grazie all’azione congiunta con le tribù Pashtun. I britannici
dimostrarono un’ elevata flessibilità dello strumento militare, adottando
prontamente nuove dottrine più aderenti alle mutate situazioni dello scenario,
come ad esempio l’impiego dello strumento aereo, ribaltando la
situazione tattica.
b.
Avvenimenti e provvedimenti in vista del
conflitto
(a)
Politici e
diplomatici
Negli
anni ’80, gli inglesi erano riusciti nell’intento di creare uno Stato cuscinetto ragionevolmente
stabile, che li proteggesse da interferenze russe ed in modo tale che le
ricchezze indiane fossero al sicuro. Proprio con Abdur Rahman, infatti, i
confini afgani assunsero l’attuale fisionomia; ma i russi non erano certo
disposti a restare a guardare. Nel 1877 la città di Kashgar era tornata a far
parte dello Xinjiang, con disapprovazione dello zar. Russia che potè però
mettere un console nella città ed avviare accordi commerciali anticipando
logisticamente gli inglesi. In detta fase vi è anche la comparsa di altra
potenza dell’area: la Cina.
Gli inglesi cercarono di non rimanere indietro rispetto ai
russi, cercando di esplorare zone fino a quel momento “vergini”, ma che
costituivano un’incognita: le catene del Pamir, dell’Indukush, dell’Himalaya ed
il deserto del Karakum. I russi nel frattempo avevano spostato la loro azione
sulla conquista della città di Merv (avvenuta nel 1884). Sul finire dell’800,
quindi, per espresso desiderio dei governi britannico e russo di creare un
cuscinetto tra i rispettivi imperi, vengono definiti in maniera perpetua, i
confini del Paese. Nel 1893 viene tracciata la Linea Durant , che
stabilì la frontiera occidentale dell’Afghanistan, motivo scatenante la due
guerre afgane precedenti e che sarà causa del terzo conflitto afgano. Inoltre
l’eccessivo potere che la
Russia aveva raggiunto in estremo oriente stava allarmando il
Giappone. Nel 1904 i giapponesi attaccarono senza preavviso le grande base
russa di Port Arthur, dando inizio alla guerra russo-giapponese; ma le
sconfitte riportate fecero propendere per la fine delle ostilità. Nel 1905
venne firmato un trattato di pace, che rappresentò la fine del sogno di un
grande impero d’oriente per lo zar Nicola.
(b) Economico-finanziari
Il 31
agosto 1907 venne firmata la storica convenzione anglo-russa(si divise l’Iran
in due sfere d’influenza e si decise di instaurare equamente opportunità
commerciali in Afghanistan, con il Tibet che venne assegnato al controllo della
Cina). Con detti accordi l’Afghanistan rimaneva sotto influenza britannica,
mentre gli inglesi si impegnavano a non intraprendere azioni contro la Russia ed altrettanto
valeva per gli afgani. La convenzione de qua segnò la fine del “Grande gioco”.
Gli afgani non furono di certo contenti di essere stati spartiti in sfere di
influenza distinte, anche perché non consultati prima, non tenendo conto delle
frontiere esistenti, legate ad etnie e lingue diverse.
(c)
Di
carattere militare
Si
ricorda ciò che avvenne il 13 aprile 1919, il grave incidente con l’eccidio da
parte delle truppe inglesi ad Amristar, città del Punjab, allora parte
dell’India.
(d) Di azione e di guerra psicologica
c.
Considerazioni riepiologative
(1) Correlazione fra Intendimenti e Possibilità: NN
(2) Rapporti di potenza fra le Parti contendenti
Da un punto di vista militare, la guerra durò appena
un mese, a partire dagli inizi di maggio 1919 ed ebbe un costo di vite umane
alquanto limitato rispetto alle altre due guerre, sebbene le perdite, in
termini di malattie(malaria) furono notevoli. Il conflitto si concluse
sostanzialmente con uno stallo, con gli attacchi afgani respinti ed una
controffensiva anglo-indiana, sostenuta anche da attacchi aerei, che ottenne
risultati soltanto parziali.
4.
LA SITUAZIONE PARTICOLARE
a.
Eventuali operazioni precedenti
Si ricorda la prima
guerra afgana, dal 1838 al 1842 e la seconda guerra afgana dal 1878 al 1881.
b.
L’ambiente Operativo
(a)
Delimitazione
e inquadramento
Il conflitto avvenne lungo la frontiera con l’India ed
interessò prioritariamente le città di Risalpur, Dakka, Jalalabd, Cabul, lungo la strada Grand Trunk,
in prossimità del Khyber Pass. Le truppe
afgane presero il controllo dei pozzi d’acqua lungo tutto il confine indiano,
ove si scontrarono con l’esercito anglo-indiano.
(b)
Caratteristiche
fisiche superficie: vedasi parte generale
(c)
Caratteristiche
antropomorfiche
(d) Eventuali precedenti storici
c.
I piani operativi
d.
Le Forze in campo
(a)
Entità e
qualità
ESERCITO ANGLO-INDIANO
Unità
inglesi
1°
King's Dragoon Guards
1°/4° Queens Regiment
4° Buffs
2° Kings Liverpool
2°Somerset LI
1° Green Howards
1° Duke of Wellington ’s
Regiment
2°/4° Border Regiment
1° Royal Sussex
1/5 Hampshire
1° South Lancashire
1°/4° Royal West Kent
2° North Staffordshire
1/25 London
Kent Cyclist Bn
15°, 20°, 21° Machine Gun (Cav) Companies
3°, 15°, 22°, 222°, 260°, 263°, 270°,
288° Machine Gun Companies
Unità
indiane
1°, 2°, 13°, 16°, 17°, 20°, 23°, 25°,
27°, 33°, 37° reggimenti di cavalleria
37°, 39° reggimenti di fanteria
Sostanzialmente l’esercito indiano
operò nell’Asia centrale durante il 1919 (8° cavalleria, 2°, 19°, 21°, 24°,
25°, 32°, 39°, 67°, 84°, 89° fanteria, 2/6 Gurkhas).
ESERCITO AFGANO:
L’esercito regolare fu sostenuto dallo
Stato e comandato da un leader di governo, in particolare si ricorda a capo
dello stesso il Generale Nadir Khan, che, successivamente dal 1929 al
1933 divenne anche re dell’Afghanistan. La leva delle tribù e quella regionale-
forze irregolari- erano datati di soldati part-time reclutati dai capi delle
tribù stesse. Il capo usufruiva dell’esenzione tributaria, terre di proprietà,
denaro in contante ed altri privilegi in cambio. La milizia includeva tutti
liberi ed abili soldati della comunità, pronti a combattere, probabilmente,
solo in casi eccezionali, per cause comuni e sotto il comando di un capo
regionale. Dalla combinazione di queste tre istituzioni fu creata una
formidabile forza, i cui componenti integrarono ogni altra forza e resero
impercettibili le loro debolezze.
(b)
Dislocazione
iniziale
Il 1° King's Dragoon Guards presidiò
Meerut fino all’ottobre del 1918, quando fu sostituito sul posto dal 21° (Empress of India's) Lancers e mosse verso Risalpur.
Il 2 maggio 1919 le truppe afgane presero il controllo dei pozzi d’acqua lungo
la parte del confine indiano. Amanullah fu intimato a ritirarsi, ma egli in
tutta risposta spedì più truppe a rinforzo di quelle che presidiavano i pozzi e
mosse altre unità afgane su ulteriori punti lungo la medesima frontiera.
e.
Considerazioni riepilogative
Di rilievo, circa la situazione particolare, è
da evidenziare l’aspetto afgano, ove l’emiro Amanullah trascurò le forze
armate, dimostrando in questo senso di non sapersi confrontare con i signori
della guerra delle singole regioni, che egli affrontava con l’esazione delle
tasse, essenziale per compensare la perdita del contributo inglese.
Tradizionalmente il governo afgano contò su tre istituzioni militari e
precisamente: l’esercito regolare, la leva delle tribù e la milizia.
5.
GLI AVVENIMENTI
a.
Le operazioni di guerra
(1)
Terrestri
(2)
Aeree (eventuali)
(3)
Navali (eventuali)
(4)
Anfibie o tridimensionali
(5)
Eventuali operazioni concomitanti di guerriglia e di
controguerriglia
(6)
Azione e guerra psicologica
Il vero scopo dell’insurrezione
afgana era quello di recuperare i territori perduti nel corso degli ultimi
quarant’anni. Lo scontro militare durò appena un mese ed il costo in termini di
vite umane fu limitato rispetto alle altre due guerre. Il conflitto si concluse
sostanzialmente con uno stallo da parte inglese, che non riuscì nei suoi
intenti. In questa occasione venne impiegato, per la prima volta contro la
popolazione, l’aereo da parte della RAF, ma anche questo impiego non fu in
grado di sbloccare la situazione. Le
truppe afgane, il 2 maggio 1919, vennero inviate a presidiare i pozzi d'acqua,
d’importanza strategica data la geografia dell’area, lungo il confine indiano.
Il 1° King's Dragoon Guards, reggimento che ha svolto il grosso delle
operazioni durante questa campagna, venne inviato il 6 maggio lungo il
confine per contrastare la minaccia, in particolare a Peshawar dove era in atto
una levata di massa. Il primo impegno del reggimento fu appunto quello
affrontare tale emergenza: oggi potremmo dire di counter insurgency in
ambiente urbano.
Un altro episodio degno di
rilievo è quello relativo all'invio dello stesso Reggimento a Jamrud Fort, nei pressi della frontiera indiana.
Lungo l’itinerario, il reggimento transitò per Dakka, un villaggio presso il
quale gli afgani insediarono una base operativa avanzata; questa venne trovata
deserta a seguito del bombardamento da parte della RAF che aveva costretto gli
afgani alla fuga.
In sintesi, gli inglesi, ben organizzati, addestrati
ed equipaggiati riuscirono ad ottenere successi locali dettati dalla superiore
tecnologia, dalla capacità organizzativa e dalla dottrina, che permetteva di
ottenere il controllo dei centri urbani chiave. Tuttavia il terreno nel quale
operavano e le tattiche tecniche e procedure utilizzate dagli afgani fornirono
agli stessi un vantaggio in campo tattico, basato su tecniche di imboscata, riuscendo a mettere in
difficoltà la cavalleria inglese e la sua mobilità.
In sintesi, la terza guerra afgana è stata una tipica,
quanto anomala, guerra di frontiera e richiese costante vigilanza contro un
nemico che avrebbe preso immediato vantaggio da semplici disattenzioni.
L’8 agosto 1919 venne firmato il trattato di pace con
l’Afghanistan, tuttavia le attività di guerriglia lungo il confine continuarono
a manifestarsi. Il “King's Dragoon
Guards” lasciò definitivamente la città
di confine, Dakka, il 25 agosto 1919. Con il Trattato di Rawalpindi, con
cui Londra manteneva tutte le conquiste precedenti, venne riconosciuta
l’indipendenza dell’Afghanistan, l’Inghilterra perse il diritto di
attraversamento del territorio afghano in quanto cessò di pagargli il sussidio.
b.
Gli avvenimenti politici ed economici
durante le operazioni
(1)
Iniziative politiche ed economiche dei belligeranti
Il
programma di riforme di Amanullah, che lo stesso portò avanti, provocò i
tradizionalisti, con il tentativo di istituire scuole all’occidentale e con un
tentativo di emancipazione delle donne. Ritornando alle condizioni generose del
trattato, concesse dagli inglesi, esse si spiegano soltanto con la volontà
britannica, dopo le carneficine della guerra mondiale, di contenere il costo
politico, economico e sociale dei propri impegni coloniali. Era un segno di
debolezza, che mostrava come anche il colosso inglese, che negli anni
precedenti aveva fatto parte del Grande Gioco, esaurì le proprie energie.
(2)
Interferenze di Parti o Paesi
(3)
Interferenze di “movimenti” simpatizzanti
(4) Interforze di
neutrali
c.
Considerazioni riepilogative
(1)
Sull’impostazione, lo sviluppo ed i risultati delle
operazioni di guerra
(2)
Sui riflessi esercitati su di esse dagli avvenimenti
politici ed economici verificatisi durante il loro svolgimento
Si ottenne così l’indipendenza dell’Afghanistan ed il
nuovo re si preoccupò di rafforzare questo suo successo diplomatico stabilendo
ambasciate in alcune capitali asiatiche ed europee e stipulando una serie di
trattati, il primo con la
Russia bolscevica. Lo scopo di Ammanullah era quello di
ottenere un’assistenza che gli consentisse di modernizzare il paese senza
rinunciare all’indipendenza. Altri accordi vennero dopo con l’Italia, che fornì
armi e tecnici, con Francia e Germania. Nel 1925 Ammanullah promulgò una
Costituzione e si proclamò re.
[1] Il 13 aprile 1919 si verificò
un grave incidente con l’eccidio da parte
delle truppe inglesi ad Amristar, città del Punjab, allora parte dell’India. Il
18 marzo
1919 nell'intera regione vi erano state manifestazioni e moti di massa guidate
dal Partito del Congresso contro il Rowlatt
Act, legge che autorizzava ad arrestare
arbitrariamente dissidenti, senza alcun processo. Dopo la Prima Guerra Mondiale tra gli indiani e gli afgani era cresciuta
l'insoddisfazione, specie tra i primi, che avevano partecipato al conflitto
senza però trarre alcun vantaggio, venendo trattati dagli inglesi con meno
diritti rispetto ad altre colonie, come Canada e Australia. Il primo giorno di protesta, il 6 aprile, le dimostrazioni furono pacifiche ma dopo
volsero rapidamente alla violenza. Furono uccisi amministratori
britannici,vi furono attacchi incendiari
a banche inglesi, al punto che il governatore inglese del Punjab, Sir Michael O'Dwyer,
fu costretto a dichiarare la legge marziale. Il generale Reginald Dyer fece aprire il fuoco dalle
sue truppe, in parte inglesi ed in parte Gurkha, senza preavvisare, sulla
popolazione che assisteva a un comizio in una piazza della città, continuando a
sparare alla “cieca”. Dato che non esistevano nel parco altre vie di uscita
oltre a quella occupata dalle truppe inglesi, la gente tentò disperatamente di
scappare arrampicandosi sui muri o
gettandosi in un pozzo, ivi presente, per sfuggire alla morte. In pochi
minuti vi furono 379 morti e più di 1200 feriti. Le leggi parziali furono
applicate in tutto il Punjab con violenze e umilianti trattamenti razziali
contro gli indiani. L'accaduto, rientrante nel clima teso provocate in India
dal rifiuto della Corona di rispettare le promesse in termini di riforme e
autonomia fatte durante il conflitto mondiale, sconvolse l’opinione pubblica. I
dirigenti religiosi sikh di Amritsar offrirono una medaglia a Dyer, appoggiando
pienamente l’operazione svolta dallo stesso generale, temendo che l'India fosse
in procinto di essere investita da una rivoluzione sociale. Le parti contrapposte
ritennero che era giunto il momento di manifestare con movimenti di massa
politici e sindacali per portare il governo inglese ad un’inversione di
tendenza. Per il movimento nazionalista indiano, nonché per le rivendicazioni
indipendentistiche afgane, il massacro di Amritsar segnò un cruciale punto di
svolta. Seguirono due mesi di dure leggi
marziali nel Punjab. Il generale Dyer venne sottoposto a procedimento
disciplinare da una Commissione appositamente costituita dal Governo inglese,
ma non vennero comminate sanzioni ufficiali nei suoi confronti, anche se Dyer
fu costretto a rassegnare le proprie dimissione dal Viceré per le Indie.
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