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sabato 29 marzo 2014

Maggio 1919: Terza Guerra Afgana

SOLDATI  ITALIANI IN TERRE STRANIERE
Afganistan
Il profilo storico della crisi

La Terza  Guerra Afgana

3^ guerra AFGANA, maggio 1919


b.     Le origini del conflitto
Gli antefatti:
L’Afghanistan ebbe l’occasione migliore per mettersi alla pari con le altre nazioni dopo la prima guerra mondiale, quando prese il potere il nipote di Abdur Rahman Khan, il riformatore Amanullah Khan; dando di sé l’immagine di un re piuttosto che di anacronico “emiro”, costrinse, nel 1919, una Gran Bretagna indebolita, al riconoscimento dell’indipendenza afgana.
L’Afghanistan attraversò, nel periodo in trattazione, un periodo nuovo della sua storia, in cui i rapporti tra le potenze europee cambiarono, avviandosi allo scoppio della 1^ Guerra mondiale. I rapporti tra le potenze diventano quindi tesi: si ebbe l’agonia dei grandi imperi, da quello ottomano, a quello austro-ungarico, a quello russo. Era il preludio di un periodo di profondi cambiamenti. Vi fu un disinteresse generale per l’Afghanistan da parte delle potenze straniere, in primis la Gran Bretagna, che aveva già consolidato i propri confini in Asia centrale.
Le cause reali, remote e prossime:
Per Cabul, con la sovranità limitata, causa la presenza dei due potenti vicini, le possibilità di autonomia in politica estera erano ridotte. Fu in questo periodo che si assistete a vari tentativi di rafforzamento del potere centrale, da parte dell’ormai vecchio Rahman. Diversi gruppi tribali vennero sconfitti da quello che è ormai l’esercito del regno d’Afghanistan Alla morte di Rahman Khan (l’emiro di ferro) nel 1901 successe il figlio Habibullah Khan, che regnò fino al 1919. Durante questo periodo la Gran Bretagna estese la sua sfera di influenza sul paese, autorizzata dalla Russia, nell’ambito dei giochi geo-strategici tra le due potenze.  Nel 1919 Habibullah venne assassinato e, dopo una lotta armata, il potere passò al terzo figlio Amanullah. Sotto questo nuovo re il Paese cominciò a confrontarsi con gli altri Stati, in maniera paritetica in ambito internazionale e fece scaturire un sentimento antibritannico fino a sfidare la volontà degli stessi. 
(1)  Le cause apparenti: Le cause  gli scopi conclamati dalle Parti: provocazioni, incidenti diplomatici, di frontiera, liberazioni di territori o di minoranze “oppresse”:
Ammanullah prima di ogni cosa denunciò i trattati di protettorato inglesi, facendo leva sul crescente nazionalismo, ispirato, tra gli altri, da un influente e colto uomo religioso, Mahumod Tarzi, cugino di Habidullah Khan e dal sentimento contro lo straniero europeo suscitato dall’eccidio ad opera delle truppe inglesi nel Punjab indiano, nella città di Amristar, avvenuto il 13 aprile 1919[1]. Ammanullah considerando che l’Inghilterra, uscita da poco dalla 1^ guerra mondiale, non era pronta per affrontare un altro conflitto, ingaggiò l’esercito inglese con numerosi incidenti di frontiera, sfruttando il supporto delle tribù Pashtun, posti al di qua e al di là del confine.

3.   LA SITUAZIONE GENERALE
a.                 Situazione generale militare  
Per quanto riguarda l’esercito britannico, dopo la prima guerra mondiale, furono mantenute delle unità (tra cui anche alcune indiane) nella frontiera nord-ovest, per stabilire la pace tra le varie tribù. Il collasso della Russia e l’emergenza del bolscevismo condusse ad una sostanziale inversione di tendenza in Afghanistan nel 1919, allo scopo di garantire sicurezza al continente sub-indiano.
(1)    I Quadri – le forze – i mezzi
(a)            I Capi: Organizzazione del vertice Operativo (Comando Supremo) 
Gli SM: La loro organizzazione ordinativa
                                    I Quadri: Ufficiali in spe e di complemento
(b)      Le forze terrestri; unità in genere, di pronto impiego, di riserva
ESERCITO AFGANO:L’esercito afgano era composto da 50.000 uomini, organizzati su 21 reggimenti di cavalleria, 75 battaglioni di fanteria con circa 280 moderni pezzi di artiglieria, organizzati in 70 batterie di supporto. Per rinforzare l’esercito, il comando di vertice afgano poteva contare sulla fedeltà di circa 80000 uomini, provenienti dalle tribù di frontiera ed su un numero indeterminato di truppe desertiche delle unità della milizia locale; queste ultime erano sotto comando britannico.
ESERCITO ANGLO-INDIANO: I britannici e le forze indiane, senza includere le forze di frontiera, erano costituite su 8 divisioni, organizzate su 5 brigate indipendenti di fanteria e 3 di cavalleria. Queste forze erano anche impegnate nella frontiera del nord-est. Le risorse che i britannici potevano utilizzare erano pertanto costituite da 2 brigate di cavalleria a cavallo, 2 divisioni di fanteria e tre brigate di frontiera, insieme alla milizia di frontiera ed i corpi irregolari. L’artiglieria era di supporto diretto e le 2 divisioni di frontiera avevano una limitata capacità di obici e mortai.[1]            
Le forze aeree
Durante il conflitto si ebbe l’utilizzo dell’Airco DH 9(bombardiere inglese utilizzato anche nel corso della 1^ Prima Guerra Mondiale. Biplano a motore singolo, fu realizzato sulla base del precedente DH.4. Furono costruiti numerosi esemplari utilizzati principalmente dal Royal Flying Corps e dalla Royal Air Force. Il DH.9 ottenne discrete prestazioni, considerato l’alto numero di velivoli caduti. I velivoli in dotazione al 47° e 221° squadrone RAF furono inviati in Russia ed Afghanistan, appunto, equipaggiati con il potente motore statunitense Liberty L-12).                       
(c)     I materiali di armamento
di equipaggiamento;
ESERCITO ANGLO-INDIANO:
Le armi dell’esercito Anglo-indiano
Artiglieria inglese:
a. Artiglieria della Royal Field Artillery:
-    Nr. 6 batterie di artiglieria da campo “18-pounder Gun”
-    Nr. 3  4.5 inch howitzers
b. artiglieria della Royal Horse Artillery
-    Nr 1 batteria di 13-pdrs.
-    Nr.2 batterie di 6-inch howitzer
c. artiglieria della Frontier Garrison Artillery
-    Nr 1. batteria da montagana 3.7 inch Mountain Howitzers.
Artiglieria indiana:
Nr.2 batterie da montagna2.75-inch mountain guns
Mitragliere in dotazione del tipo.303 Maxims.
ESERCITO AFGANO:
L’esercito regolare afgano non era in realtà pronto per la guerra, i livelli più alti degli ufficiali erano stati decimati per motivi politici; lo stesso era inoltre poco addestrato e mal pagato. I fucili variavano, dai moderni di origine tedesca, turca e britannica, fino agli obsoleti Martinis e Snyders. Poche unità di fanteria avevano baionette. L’artiglieria era montata a cavallo o a spalla e includeva i moderni obici Krupp calibro 100, i cannoni da montagna Krupp calibro 75 e vecchi mortai. Avevano inoltre poche e vecchie mitragliatrici tipo Gardiner a 4 canne. Le scorte di munizioni ed il rifornimento erano difficoltosi. La polvere nera era usata sia per deflagrare, che per detonare. Le fabbriche di armamenti di Cabul erano primitive e non c’erano trasporti organizzati.
i mezzi tecnici: NN
          i servizi: NN
(d)     Gli ordinamenti civili: vedasi parte generale

(2)    Le dottrine operative
Il leader afgano Habdullah dimostrò di aver prodotto una lucida analisi della situazione: percepì la debolezza inglese dovuta all’impegno della prima Guerra Mondiale ed agli impegni collegati con l’insurrezione in India. Riuscì ad esercitare un’azione carismatica nei confronti dell’etnia Pashtun, coalizzandoli e utilizzandoli contro gli inglesi e facendo leva sul sentimento nazionalista e anti-inglese. Le tribù Pashtun, sfruttando la meticolosa conoscenza del territorio, erano in grado di mantenere un vantaggio tattico sul più efficiente, preparato ed equipaggiato esercito inglese. Inoltre, Habdullah, consapevole di non poter contare su un esercito adeguatamente preparato d di una efficace catena di catena di comando e controllo, si prefisse l’obiettivo di non ricercare lo scontro aperto e decisivo, bensì basò la sua strategia su singoli azione tattiche sulle frontiere con l’obiettivo di disarticolare il dispositivo inglese anche grazie all’azione congiunta con le tribù Pashtun. I britannici dimostrarono un’ elevata flessibilità dello strumento militare, adottando prontamente nuove dottrine più aderenti alle mutate situazioni dello scenario, come ad esempio l’impiego dello strumento aereo, ribaltando la situazione tattica.

b.   Avvenimenti e provvedimenti in vista del conflitto
(a)   Politici e diplomatici
Negli anni ’80, gli inglesi erano riusciti nell’intento di  creare uno Stato cuscinetto ragionevolmente stabile, che li proteggesse da interferenze russe ed in modo tale che le ricchezze indiane fossero al sicuro. Proprio con Abdur Rahman, infatti, i confini afgani assunsero l’attuale fisionomia; ma i russi non erano certo disposti a restare a guardare. Nel 1877 la città di Kashgar era tornata a far parte dello Xinjiang, con disapprovazione dello zar. Russia che potè però mettere un console nella città ed avviare accordi commerciali anticipando logisticamente gli inglesi. In detta fase vi è anche la comparsa di altra potenza dell’area: la Cina. Gli inglesi cercarono di non rimanere indietro rispetto ai russi, cercando di esplorare zone fino a quel momento “vergini”, ma che costituivano un’incognita: le catene del Pamir, dell’Indukush, dell’Himalaya ed il deserto del Karakum. I russi nel frattempo avevano spostato la loro azione sulla conquista della città di Merv (avvenuta nel 1884). Sul finire dell’800, quindi, per espresso desiderio dei governi britannico e russo di creare un cuscinetto tra i rispettivi imperi, vengono definiti in maniera perpetua, i confini del Paese. Nel 1893 viene tracciata la Linea Durant, che stabilì la frontiera occidentale dell’Afghanistan, motivo scatenante la due guerre afgane precedenti e che sarà causa del terzo conflitto afgano. Inoltre l’eccessivo potere che la Russia aveva raggiunto in estremo oriente stava allarmando il Giappone. Nel 1904 i giapponesi attaccarono senza preavviso le grande base russa di Port Arthur, dando inizio alla guerra russo-giapponese; ma le sconfitte riportate fecero propendere per la fine delle ostilità. Nel 1905 venne firmato un trattato di pace, che rappresentò la fine del sogno di un grande impero d’oriente per lo zar Nicola.
(b)  Economico-finanziari
Il 31 agosto 1907 venne firmata la storica convenzione anglo-russa(si divise l’Iran in due sfere d’influenza e si decise di instaurare equamente opportunità commerciali in Afghanistan, con il Tibet che venne assegnato al controllo della Cina). Con detti accordi l’Afghanistan rimaneva sotto influenza britannica, mentre gli inglesi si impegnavano a non intraprendere azioni contro la Russia ed altrettanto valeva per gli afgani. La convenzione de qua segnò la fine del “Grande gioco”. Gli afgani non furono di certo contenti di essere stati spartiti in sfere di influenza distinte, anche perché non consultati prima, non tenendo conto delle frontiere esistenti, legate ad etnie e lingue diverse.
(c)   Di carattere militare
Si ricorda ciò che avvenne il 13 aprile 1919, il grave incidente con l’eccidio da parte delle truppe inglesi ad Amristar, città del Punjab, allora parte dell’India.
(d)  Di azione e di guerra psicologica
c.   Considerazioni riepiologative
(1)    Correlazione fra Intendimenti e Possibilità: NN
(2)    Rapporti di potenza fra le Parti contendenti
Da un punto di vista militare, la guerra durò appena un mese, a partire dagli inizi di maggio 1919 ed ebbe un costo di vite umane alquanto limitato rispetto alle altre due guerre, sebbene le perdite, in termini di malattie(malaria) furono notevoli. Il conflitto si concluse sostanzialmente con uno stallo, con gli attacchi afgani respinti ed una controffensiva anglo-indiana, sostenuta anche da attacchi aerei, che ottenne risultati soltanto parziali.
4.   LA SITUAZIONE PARTICOLARE
a.   Eventuali operazioni precedenti
Si ricorda la prima guerra afgana, dal 1838 al 1842 e la seconda guerra afgana dal 1878 al 1881.
b.   L’ambiente Operativo
(a)     Delimitazione e inquadramento
Il conflitto avvenne lungo la frontiera con l’India ed interessò prioritariamente le città di Risalpur, Dakka, Jalalabd, Cabul, lungo la strada Grand Trunk, in prossimità del Khyber Pass.  Le truppe afgane presero il controllo dei pozzi d’acqua lungo tutto il confine indiano, ove si scontrarono con l’esercito anglo-indiano.
(b)    Caratteristiche fisiche superficie: vedasi parte generale
(c)     Caratteristiche antropomorfiche
(d)    Eventuali precedenti storici
c.   I piani operativi
d.   Le Forze in campo
(a)     Entità e qualità
ESERCITO ANGLO-INDIANO
Unità inglesi
1° King's Dragoon Guards
1°/4° Queens Regiment
4° Buffs
2° Kings Liverpool
2°Somerset LI
1° Green Howards
1° Duke of Wellington’s Regiment
2°/4° Border Regiment
1° Royal Sussex
1/5 Hampshire
South Lancashire
1°/4° Royal West Kent
2° North Staffordshire
1/25 London
Kent Cyclist Bn
15°, 20°, 21° Machine Gun (Cav) Companies
3°, 15°, 22°, 222°, 260°, 263°, 270°, 288° Machine Gun Companies
Unità indiane
1°, 2°, 13°, 16°, 17°, 20°, 23°, 25°, 27°, 33°, 37° reggimenti di cavalleria
37°, 39° reggimenti di fanteria
Sostanzialmente l’esercito indiano operò nell’Asia centrale durante il 1919 (8° cavalleria, 2°, 19°, 21°, 24°, 25°, 32°, 39°, 67°, 84°, 89° fanteria, 2/6 Gurkhas).

ESERCITO AFGANO:
L’esercito regolare fu sostenuto dallo Stato e comandato da un leader di governo, in particolare si ricorda a capo dello stesso il Generale Nadir Khan, che, successivamente dal 1929 al 1933 divenne anche re dell’Afghanistan. La leva delle tribù e quella regionale- forze irregolari- erano datati di soldati part-time reclutati dai capi delle tribù stesse. Il capo usufruiva dell’esenzione tributaria, terre di proprietà, denaro in contante ed altri privilegi in cambio. La milizia includeva tutti liberi ed abili soldati della comunità, pronti a combattere, probabilmente, solo in casi eccezionali, per cause comuni e sotto il comando di un capo regionale. Dalla combinazione di queste tre istituzioni fu creata una formidabile forza, i cui componenti integrarono ogni altra forza e resero impercettibili le loro debolezze.
(b)    Dislocazione iniziale
Il 1° King's Dragoon Guards presidiò Meerut fino all’ottobre del 1918, quando fu sostituito sul posto dal 21° (Empress of India's) Lancers  e mosse verso Risalpur. Il 2 maggio 1919 le truppe afgane presero il controllo dei pozzi d’acqua lungo la parte del confine indiano. Amanullah fu intimato a ritirarsi, ma egli in tutta risposta spedì più truppe a rinforzo di quelle che presidiavano i pozzi e mosse altre unità afgane su ulteriori punti lungo la medesima frontiera.
e.   Considerazioni riepilogative
Di rilievo, circa la situazione particolare, è da evidenziare l’aspetto afgano, ove l’emiro Amanullah trascurò le forze armate, dimostrando in questo senso di non sapersi confrontare con i signori della guerra delle singole regioni, che egli affrontava con l’esazione delle tasse, essenziale per compensare la perdita del contributo inglese. Tradizionalmente il governo afgano contò su tre istituzioni militari e precisamente: l’esercito regolare, la leva delle tribù e la milizia.

5.   GLI AVVENIMENTI
a.   Le operazioni di guerra
(1)    Terrestri
(2)    Aeree (eventuali)
(3)    Navali (eventuali)
(4)    Anfibie o tridimensionali
(5)    Eventuali operazioni concomitanti di guerriglia e di controguerriglia
(6)    Azione e guerra psicologica
Il vero scopo dell’insurrezione afgana era quello di recuperare i territori perduti nel corso degli ultimi quarant’anni. Lo scontro militare durò appena un mese ed il costo in termini di vite umane fu limitato rispetto alle altre due guerre. Il conflitto si concluse sostanzialmente con uno stallo da parte inglese, che non riuscì nei suoi intenti. In questa occasione venne impiegato, per la prima volta contro la popolazione, l’aereo da parte della RAF, ma anche questo impiego non fu in grado di sbloccare la situazione. Le truppe afgane, il 2 maggio 1919, vennero inviate a presidiare i pozzi d'acqua, d’importanza strategica data la geografia dell’area, lungo il confine indiano. Il 1° King's Dragoon Guards, reggimento che ha svolto il grosso delle operazioni durante questa campagna, venne inviato il 6 maggio lungo il confine per contrastare la minaccia, in particolare a Peshawar dove era in atto una levata di massa. Il primo impegno del reggimento fu appunto quello affrontare tale emergenza: oggi potremmo dire di counter insurgency in ambiente urbano.
Un altro episodio degno di rilievo è quello relativo all'invio dello stesso Reggimento a Jamrud Fort, nei pressi della frontiera indiana. Lungo l’itinerario, il reggimento transitò per Dakka, un villaggio presso il quale gli afgani insediarono una base operativa avanzata; questa venne trovata deserta a seguito del bombardamento da parte della RAF che aveva costretto gli afgani alla fuga.
In sintesi, gli inglesi, ben organizzati, addestrati ed equipaggiati riuscirono ad ottenere successi locali dettati dalla superiore tecnologia, dalla capacità organizzativa e dalla dottrina, che permetteva di ottenere il controllo dei centri urbani chiave. Tuttavia il terreno nel quale operavano e le tattiche tecniche e procedure utilizzate dagli afgani fornirono agli stessi un vantaggio in campo tattico, basato su  tecniche di imboscata, riuscendo a mettere in difficoltà la cavalleria inglese e la sua mobilità.
In sintesi, la terza guerra afgana è stata una tipica, quanto anomala, guerra di frontiera e richiese costante vigilanza contro un nemico che avrebbe preso immediato vantaggio da semplici disattenzioni.
L’8 agosto 1919 venne firmato il trattato di pace con l’Afghanistan, tuttavia le attività di guerriglia lungo il confine continuarono a manifestarsi. Il “King's Dragoon Guards”  lasciò definitivamente la città di confine, Dakka, il 25 agosto 1919. Con il Trattato di Rawalpindi, con cui Londra manteneva tutte le conquiste precedenti, venne riconosciuta l’indipendenza dell’Afghanistan, l’Inghilterra perse il diritto di attraversamento del territorio afghano in quanto cessò di pagargli il sussidio.

b.   Gli avvenimenti politici ed economici durante le operazioni
(1)    Iniziative politiche ed economiche dei belligeranti
Il programma di riforme di Amanullah, che lo stesso portò avanti, provocò i tradizionalisti, con il tentativo di istituire scuole all’occidentale e con un tentativo di emancipazione delle donne. Ritornando alle condizioni generose del trattato, concesse dagli inglesi, esse si spiegano soltanto con la volontà britannica, dopo le carneficine della guerra mondiale, di contenere il costo politico, economico e sociale dei propri impegni coloniali. Era un segno di debolezza, che mostrava come anche il colosso inglese, che negli anni precedenti aveva fatto parte del Grande Gioco, esaurì le proprie energie.
(2)    Interferenze di Parti o Paesi
(3)    Interferenze di “movimenti” simpatizzanti
(4)    Interforze di neutrali
c.   Considerazioni riepilogative
(1)    Sull’impostazione, lo sviluppo ed i risultati delle operazioni di guerra
(2)    Sui riflessi esercitati su di esse dagli avvenimenti politici ed economici verificatisi durante il loro svolgimento
Si ottenne così l’indipendenza dell’Afghanistan ed il nuovo re si preoccupò di rafforzare questo suo successo diplomatico stabilendo ambasciate in alcune capitali asiatiche ed europee e stipulando una serie di trattati, il primo con la Russia bolscevica. Lo scopo di Ammanullah era quello di ottenere un’assistenza che gli consentisse di modernizzare il paese senza rinunciare all’indipendenza. Altri accordi vennero dopo con l’Italia, che fornì armi e tecnici, con Francia e Germania. Nel 1925 Ammanullah promulgò una Costituzione e si proclamò re.






[1]   Il 13 aprile 1919 si verificò un grave incidente con l’eccidio da parte delle truppe inglesi ad Amristar, città del Punjab, allora parte dell’India. Il 18 marzo 1919 nell'intera regione vi erano state manifestazioni e moti di massa guidate dal Partito del Congresso contro il Rowlatt Act, legge che autorizzava ad arrestare arbitrariamente dissidenti, senza alcun processo.                    Dopo la Prima Guerra Mondiale tra gli indiani e gli afgani era cresciuta l'insoddisfazione, specie tra i primi, che avevano partecipato al conflitto senza però trarre alcun vantaggio, venendo trattati dagli inglesi con meno diritti rispetto ad altre colonie, come Canada e Australia. Il primo giorno di protesta, il 6 aprile, le  dimostrazioni furono pacifiche ma dopo volsero rapidamente alla violenza. Furono uccisi amministratori britannici,vi  furono attacchi incendiari a banche inglesi, al punto che il governatore inglese del Punjab, Sir Michael O'Dwyer, fu costretto a dichiarare la legge marziale. Il generale Reginald Dyer fece aprire il fuoco dalle sue truppe, in parte inglesi ed in parte Gurkha, senza preavvisare, sulla popolazione che assisteva a un comizio in una piazza della città, continuando a sparare alla “cieca”. Dato che non esistevano nel parco altre vie di uscita oltre a quella occupata dalle truppe inglesi, la gente tentò disperatamente di scappare arrampicandosi sui muri o  gettandosi in un pozzo, ivi presente, per sfuggire alla morte. In pochi minuti vi furono 379 morti e più di 1200 feriti. Le leggi parziali furono applicate in tutto il Punjab con violenze e umilianti trattamenti razziali contro gli indiani. L'accaduto, rientrante nel clima teso provocate in India dal rifiuto della Corona di rispettare le promesse in termini di riforme e autonomia fatte durante il conflitto mondiale, sconvolse l’opinione pubblica. I dirigenti religiosi sikh di Amritsar offrirono una medaglia a Dyer, appoggiando pienamente l’operazione svolta dallo stesso generale, temendo che l'India fosse in procinto di essere investita da una rivoluzione sociale. Le parti contrapposte ritennero che era giunto il momento di manifestare con movimenti di massa politici e sindacali per portare il governo inglese ad un’inversione di tendenza. Per il movimento nazionalista indiano, nonché per le rivendicazioni indipendentistiche afgane, il massacro di Amritsar segnò un cruciale punto di svolta.  Seguirono due mesi di dure leggi marziali nel Punjab. Il generale Dyer venne sottoposto a procedimento disciplinare da una Commissione appositamente costituita dal Governo inglese, ma non vennero comminate sanzioni ufficiali nei suoi confronti, anche se Dyer fu costretto a rassegnare le proprie dimissione dal Viceré per le Indie.


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