Conferenza
“ L’Italia, l’entrata in guerra
ed il tradimento degli Imperi Centrali” 1914-1916
Massimo Coltrinari.
Sintesi.
La conferenza si prefigge lo scopo di illustrare gli
avvenimento diplomatico-politici-militari dal momento della rottura degli equilibri
europei a seguito dell’attentato di Saraevo, le ripercussioni all’interno della
Triplice Alleanza, l’esclusione dell’Italia dalla applicazione della
Convenzione militare del marzo 1914, l’attacco alla Francia ed alla Russia, ed
alla Serbia. La conseguenza fu la forzata neutralità italiana che acuisci un
problema strategico generatosi nel 1866 e che fu uno degli argomenti centrali
nel problema della difesa del confine orientale.
Il Dibattico su dove occorreva difendersi o sulla linea
el Piace o sulla linea dell’Adisce durò fra gli strateghi italiani per oltre 40
anni. I Piani di difesa del confine orientale furono redatti dai Capi di Stato
Maggiore: dal pinao Ricotti Magnani (1873) a Cosenz (1883), da Tancredi Saletta
(1904) ad Alberto Pollio (1914) a
Luigi Cadorna. Si esporranno i vari piani in sintesi
espositiva.
Anche per questo l’Italia, in contrasto con la Francia e la Gran Bretagna ,
l’Italia aderisce alla alleanza con Germania ed Austria nel 1882, una sorta di
Alleanza una sorta di una assicurazione sulla esistenza del giovane stato
unitario italiano. La
Triplice Alleanza venne rinnovata di cinque anni in cinque
anni
Accanto alla Triplice, venne firmata una Convenzione
Militare che fu rinnovata nel marzo 1914, in cui l’Italia era partecipe all’attacco
alla Francia, con oltre 150.000 uomini,con previsto anche un attacco alla
neutrale Svizzera.
La esclusione da parte della Germania e dell’Austria
dell’Italia, al momento della rottura degli equilibri europei, in quanto si
ritenevano sufficiente forti per conseguire una vittoria che non volevano
dividere con l’Italia. Da qui dalla Triplice alleanza alla neutrali.
La figura del von Konrand e di parte del consiglio aulico
di Vienna che voleva la guerra all’Italia, decisamente ostile all’Italia,
èemblematica. Progetti portati a punto per la guerra preventiva nel 1908 (
terremoto di Messina) nel 1912 ( guerra di Libia) con l’intento di rioccupare
non solo il Vento ma anche la Lombardia, riaprendo la questione risorgimentale
erano nel 1910-1915 all’ordine del giorno a Vienna.
Dal momento della dichiarazione della neutralità, il 2
agosto 1914, l’Italia non ha più ne alleati ne amici e si deve inventare tutta
una nuova politica estera. Fino agli inzia del 1915 non viene presa nessuna
decisione. Poi Sonnino e Salandra, con l’accordo del Re,in contrasto con la
maggioranza giolittina, decidono di fare il grande salto con la discussione e
la firma del Patto di Londra (febbraio-marzo 1915). In Italia scoppia lo
scontro tra la maggioranza neutralista, composta da giolittiani, cattolici e
socialisti, ed interventisti, repubblicani, sia storici che risorgimentali e
nazionalisti, con figure di rilievo come D’Annunzio, Mussolini, Filippo
Corridoni. Prevalgono gli interventisti, ma le belle parole non risolvono il
problea prinicipale: la impreparazione delle Esercito, depauperato dalla guerra
di Libia, e non pronto per una guerra all’Austria. La dichirazione di guerra fi
prematura e la prima offensiva Cadorna la lancia il 23 giugno 1915, un mese
dopo la dichiarazione di guerra.
In tutto questo gli Austriaci, che con i Tedeschi fecero
di tutto per tenerci fuori dalla guerra offrendoci di tutto meno dandoci
l’unica cosa che contava, Trieste, videro aprirsi un nuovo fronte e subito ci
accusarono di tradimento.
Ma il vero tradimento fu quello di Berlino e Vienna del
1914, che poi fu mascherato da una campagna di propaganda ignobile che sarebbe
roa di contrastare e respingere.
Il naturale dibattito concludera la conferenza proposta.
I
Contenuti della Conferenza, possono
essere approfondi nel volume:
Disponibile in sala.
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