La
prima guerra mondiale fu dichiarata anche per completare il processo unitario
della nostra Nazione; per questo è stata anche definita, per l’Italia, la IV
guerra d’indipendenza. Indipendenza ed affermazione contro quel nemico
ereditario, l’Austria-Ungheria, che considerava l’Italia “una semplice
espressione geografica. Per i primi due anni l’Esercito aveva cercato di
risolvere il conflitto con battaglie che, però si rilevarono non decisive. L’11a
Battaglia dell’Isonzo, agosto 1917, , con i suoi risultati, però, permetteva
agli Italiani di poter giungere, con un ulteriore avanzata,Lubiana e far cadere
Trieste per manovra, facendo crollare il fronte meridionale degli Imperi
Centrali.
(Cartina:Massima Penetrazione Italiana ott.1917)
A
seguito di ciò i Germanici decidono di concentrare gli sforzi contro l'Italia:
a Caporetto, la 14 armata
guidata dal gen. tedesco von Below, preceduta dal lancio di gas asfissianti rompe il fronte e
dilaga nella valle; le posizioni elevate degli italiani restano isolate mentre
prima l'ala sinistra della 2 armata italiana e poi l'intera armata sono costrette a ritirarsi. Il gen. Cadorna ordina la ritirata su una nuova linea difensiva:
Pasubio-Asiago-Grappa-Piave
Di fronte alla gravissima minaccia di perdere non solo
il Veneto, ma anche la Lombardia o addirittura di uscire dalla guerra
sconfitti, il Re, il 12 Novembre 1917, emana un proclama alla truppe, in cui,
oltre a incitarle al combattimento, in un passaggio fondamentale, chiede che esse
devono combattere e resistere per difendere la propria “Terra”.Non usa il termine Patria, Nazione,
Paese, Sacro Suolo o altro, ma usa il nome “Terra”.
Questo stava a significare che, a
vittoria conseguita, si sarebbe affrontato il problema della riforma agraria,
che aveva tormentato la vita sociale italiana dall’unità alla Grande Guerra ed
i combattenti sarebbero stati tenuti in gran conto. Il messaggio che passò
nelle trincee fu questo.
Per un Esercito composto di
contadini significò la speranza per il
futuro e la più efficace motivazione al combattimento ed alla resistenza sul
posto. Come in effetti accadde, l’Esercito Italiano resistette sul Piave e nelle
due successive battaglie di arresto, ponendo le premesse di Vittorio Veneto.
Nessun commento:
Posta un commento