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mercoledì 18 dicembre 2013

Nota Indroduttiva karl von Clausevitz e l'origine del suo pensiero.

La nascita dello Stato Maggiore

La grande rivoluzione nella condotta strategica della guerra si verificò in Prussia a partire dal periodo successivo all’umiliante disfatta di Jena-Auerstadt ed al Trattato di  Tilsit del 27 luglio 1807 quando Federico Guglielmo III creò la “Commissione di Riorganizzazione Militare”, a capo della quale fu nominato il generale Gerardo Giovanni Davide von Scharnhorst che, dopo un primo momento di incertezze, riuscì a circondarsi di valenti collaboratori: il colonnello Augusto Guglielmo Antonio conte Neinhardt von Gneisenau e tre giovani distintisi nella guerra contro i francesi, Karl von Grolman, Hermann von Boyen e Carl von Clausewitz.
Scharnhorst, Gneisenau, Grilman, Boyen e Clausewitz furono i cinque uomini che passarono alla storia come i “Riformatori” Essi, fra i quali predominò il brillante genio di Scharnhorst fino alla morte prematura  nel 1813, furono i responsabili della creazione di  quella supremazia militare che caratterizzò gli eserciti prussiano e germanico per più di un secolo.
Il loro obiettivo finale fu la fondamentale “revisione del sistema di comando dell’esercito”. Il principale concetto innovatore di Scharnhorst può essere cosi riassunto dai suoi scritti

Una mente singolare e decisa, un intelligente talento organizzativo possono probabilmente creare un esercito efficiente da qualsiasi gruppo di uomini. Lo fecero i greci ed i macedoni, lo fecero i romani, lo fecero pure parecchi monarchi francesi, Gustavo Adolfo, i predecessori di Federico il Grande e recentemente lo ha fatto Napoleone per i francesi. Ma un magnifico esercito di una generazione non può essere congelato in uno stampo e rimanere ugualmente formidabile nelle successive generazioni anche se rimane al suo modello in ogni dettaglio. Le cose umane sono dinamiche, la tecnologia cambia le armi e gli equipaggiamenti, gli eserciti devono cambiare con i tempi. Quando ad un talento organizzativo ne segue un altro, come si verificò con i primi re Hohenzollern di Prussia, in tal caso l’esercito rimarrà dinamico e cambierà anche se il modello originale rimarrà il medesimo. Ma quando la mediocrità segue il talento ed il modello rimane lo stesso, il declino è inevevitabile.
Così anche nella guida operativa di un esercito, come Annibale, Federico e Napoleone hanno dimostrato nomali generali e normali eserciti non possono facilmente sconfiggere un genio anche quando il suo esercito non è così buono come il loro
Ma un genio operativo al comando di un esercito creato da un genio organizzativo è virtualmente invincibile, così come dimostrano Alessandro, Giulio Cesare, Gustavo Adolfo e più recentemente Federico il Grande e Napoleone”[1]
Scharnhorst ed i suoi colleghi decisero quindi che alla Prussia serviva un sistema con il quale, per quanto umanamente possibile, l’esercito prussiano avrebbe dovuto essere creato da un genio organizzativo e guidato in battaglia da un genio operativo.
Scharnhorst infatti espresse una volta il suo pensiero molto esplicitamente:
“Normalmente non è possibile per un esercito disfarsi dei generali incompetenti: La grande autorità che il loro grado conferisce ai generali ne è la prima ragione. Inoltre, i generali costituiscono una cricca sostenendosi tenacemente uno con l’altro, tutti convinti di essere i migliori rappresentanti dell’esercito. Ma noi possiamo dar loro dei capaci assistenti. In tal modo, gli ufficiali di Stato Maggiore sono quelli che devono affiancare i generali incompetenti, fornendo quei talenti che altrimenti dovrebbero essere ricercati fra i comandanti”[2]
I concetti base e la terminologia non erano una cosa nuova nell’ambiente militare internazionale. Organismi più o meno denominati “Stati Maggiori” erano sempre esistiti nella Storia ed erano sempre stati l’anello di congiunzione fra i Comandanti e le unità combattenti. Ma questi consistevano di un gruppo di ufficiali destinati a portare messaggi e a tenere informato il comandante di ciò che si verificava oltre il raggio della sua visione diretta (In pratica, quello che oggi intendiamo per “Segreteria” o “Fureria” Nota della Cattedra). A questi si aggiunsero col tempo altri aiutanti incaricati di tenere documenti, scrivere o copiare ordini, fare e portare mappe.
“Lo “Stato Maggiore Generale” dei Riformatori fu un organo completamente diverso: divenne una collezione dei migliori e più esperti menti dell’esercito, addestrate ed organizzate in modo da funzionare come un unico cervello,sempre pronto ad essere responsabile dei comandi e dei desideri del comandante in capo in modo da garantire il conseguimento di sagge decisioni anche da parte del meno abile dei capi e se questo avesse commesso un errore, si fosse potuto riparare. Lo stesso compito,  sebbene in misura più limitata, lo ebbero  gli Stati Maggiori delle brigate, delle divisioni e dei Corpi d’Armata.
Allo scopo di creare queste “menti”, oltre alle tre Scuole militari di Berlino, Konisberg e Breslavia, venne ristrutturata l’Accademia per Giovani Ufficiali, che assunse il nome di Scuola Militare Germanica e che, nel 1859 fu riconosciuta come “Kriegsakademie” (Accademia di Guerra): questa fu per lungo tempo la più famosa scuola di preparazione.

Dal pensiero all’azione
Nel 1816 lo Stato Maggiore Generale fu organizzato in tre principali divisioni, una per ogni potenziale teatro di guerra: ad est relativo alla guerra contro la Russia;a sud con l’Austria, il più probabile nemico; ad ovest per essere preparati a combattere di nuovo contro la Francia. Ognuna di queste divisioni era responsabile dello studio e degli sviluppi interni delle nazioni potenzialmente nemiche nella loro area di appartenenza. Alcuni ufficiali esaminavano il terreno dove probabilmente si sarebbero svolte le operazioni e preparavano appropriati piani strategici, altri redigevano piani per la mobilitazione e lo schieramento di ogni eventualità. L’anno seguente fu costituita una quarta divisione con il compito di studiare la storia militare e che sarebbe rimasta uno dei maggior elementi dello Stato Maggiore Generale, nonostante i numerosi cambiamenti organizzativi.
Durante gli anni che seguirono,infatti, avvenne una radicale riorganizzazione che assegnò le responsabilità su  di una base più attuale per mantenendo le suddivisioni su quattro divisioni. La prima fu destinata ad occuparsi di tutto il personale dell’esercito; la seconda ebbe la responsabilità dell’organizzazione delle manovre e dei piani di mobilitazione, schieramento e operativi; la terza fu responsabile del materiale tecnico e d’artiglieria; la quarta i occupò di storia militare. Allo Stato Maggiore Generale venne anche aggregato l’Ufficio Topografico e Trigonometrico.



[1] Hohn R., Scharnhorst Vermachtnis”, Bon, 1952, pag. 312-313
[2] Ibidem

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