La nascita dello Stato Maggiore
La grande rivoluzione nella condotta strategica della
guerra si verificò in Prussia a partire dal periodo successivo all’umiliante
disfatta di Jena-Auerstadt ed al Trattato di
Tilsit del 27 luglio 1807 quando Federico Guglielmo III creò la
“Commissione di Riorganizzazione Militare”, a capo della quale fu nominato il
generale Gerardo Giovanni Davide von Scharnhorst che, dopo un primo momento di
incertezze, riuscì a circondarsi di valenti collaboratori: il colonnello Augusto
Guglielmo Antonio conte Neinhardt von Gneisenau e tre giovani distintisi nella
guerra contro i francesi, Karl von Grolman, Hermann von Boyen e Carl von
Clausewitz.
Scharnhorst, Gneisenau, Grilman, Boyen e Clausewitz
furono i cinque uomini che passarono alla storia come i “Riformatori” Essi, fra
i quali predominò il brillante genio di Scharnhorst fino alla morte
prematura nel 1813, furono i
responsabili della creazione di quella supremazia
militare che caratterizzò gli eserciti prussiano e germanico per più di un
secolo.
Il loro obiettivo finale fu la fondamentale “revisione
del sistema di comando dell’esercito”. Il principale concetto innovatore di
Scharnhorst può essere cosi riassunto dai suoi scritti
“Una mente
singolare e decisa, un intelligente talento organizzativo possono probabilmente
creare un esercito efficiente da qualsiasi gruppo di uomini. Lo fecero i greci
ed i macedoni, lo fecero i romani, lo fecero pure parecchi monarchi francesi,
Gustavo Adolfo, i predecessori di Federico il Grande e recentemente lo ha fatto
Napoleone per i francesi. Ma un magnifico esercito di una generazione non può
essere congelato in uno stampo e rimanere ugualmente formidabile nelle
successive generazioni anche se rimane al suo modello in ogni dettaglio. Le
cose umane sono dinamiche, la tecnologia cambia le armi e gli equipaggiamenti,
gli eserciti devono cambiare con i tempi. Quando ad un talento organizzativo ne
segue un altro, come si verificò con i primi re Hohenzollern di Prussia, in tal
caso l’esercito rimarrà dinamico e cambierà anche se il modello originale
rimarrà il medesimo. Ma quando la mediocrità segue il talento ed il modello
rimane lo stesso, il declino è inevevitabile.
Così anche
nella guida operativa di un esercito, come Annibale, Federico e Napoleone hanno
dimostrato nomali generali e normali eserciti non possono facilmente
sconfiggere un genio anche quando il suo esercito non è così buono come il loro
Ma un genio
operativo al comando di un esercito creato da un genio organizzativo è
virtualmente invincibile, così come dimostrano Alessandro, Giulio Cesare,
Gustavo Adolfo e più recentemente Federico il Grande e Napoleone”[1]
Scharnhorst ed i suoi colleghi decisero quindi che
alla Prussia serviva un sistema con il quale, per quanto umanamente possibile,
l’esercito prussiano avrebbe dovuto essere creato da un genio organizzativo e
guidato in battaglia da un genio operativo.
Scharnhorst infatti espresse una volta il suo pensiero
molto esplicitamente:
“Normalmente non è possibile per un esercito disfarsi
dei generali incompetenti: La grande autorità che il loro grado conferisce ai
generali ne è la prima ragione. Inoltre, i generali costituiscono una cricca
sostenendosi tenacemente uno con l’altro, tutti convinti di essere i migliori
rappresentanti dell’esercito. Ma noi possiamo dar loro dei capaci assistenti.
In tal modo, gli ufficiali di Stato Maggiore sono quelli che devono affiancare
i generali incompetenti, fornendo quei talenti che altrimenti dovrebbero essere
ricercati fra i comandanti”[2]
I concetti base e la terminologia non erano una cosa
nuova nell’ambiente militare internazionale. Organismi più o meno denominati
“Stati Maggiori” erano sempre esistiti nella Storia ed erano sempre stati
l’anello di congiunzione fra i Comandanti e le unità combattenti. Ma questi
consistevano di un gruppo di ufficiali destinati a portare messaggi e a tenere
informato il comandante di ciò che si verificava oltre il raggio della sua
visione diretta (In pratica, quello che
oggi intendiamo per “Segreteria” o “Fureria” Nota della Cattedra). A questi
si aggiunsero col tempo altri aiutanti incaricati di tenere documenti, scrivere
o copiare ordini, fare e portare mappe.
“Lo “Stato Maggiore Generale” dei Riformatori fu un
organo completamente diverso: divenne una collezione dei migliori e più esperti
menti dell’esercito, addestrate ed organizzate in modo da funzionare come un
unico cervello,sempre pronto ad essere responsabile dei comandi e dei desideri
del comandante in capo in modo da garantire il conseguimento di sagge decisioni
anche da parte del meno abile dei capi e se questo avesse commesso un errore,
si fosse potuto riparare. Lo stesso compito,
sebbene in misura più limitata, lo ebbero gli Stati Maggiori delle brigate, delle
divisioni e dei Corpi d’Armata.
Allo scopo di creare queste “menti”, oltre alle tre
Scuole militari di Berlino, Konisberg e Breslavia, venne ristrutturata
l’Accademia per Giovani Ufficiali, che assunse il nome di Scuola Militare
Germanica e che, nel 1859 fu riconosciuta come “Kriegsakademie” (Accademia di
Guerra): questa fu per lungo tempo la più famosa scuola di preparazione.
Dal pensiero
all’azione
Nel 1816 lo Stato Maggiore Generale fu organizzato in
tre principali divisioni, una per ogni potenziale teatro di guerra: ad est
relativo alla guerra contro la Russia;a sud con l’Austria, il più probabile
nemico; ad ovest per essere preparati a combattere di nuovo contro la Francia. Ognuna
di queste divisioni era responsabile dello studio e degli sviluppi interni
delle nazioni potenzialmente nemiche nella loro area di appartenenza. Alcuni
ufficiali esaminavano il terreno dove probabilmente si sarebbero svolte le
operazioni e preparavano appropriati piani strategici, altri redigevano piani
per la mobilitazione e lo schieramento di ogni eventualità. L’anno seguente fu costituita una quarta
divisione con il compito di studiare la storia militare e che sarebbe rimasta
uno dei maggior elementi dello Stato Maggiore Generale, nonostante i numerosi
cambiamenti organizzativi.
Durante gli anni che seguirono,infatti, avvenne una radicale
riorganizzazione che assegnò le responsabilità su di una base più attuale per mantenendo le
suddivisioni su quattro divisioni. La prima fu destinata ad occuparsi di tutto
il personale dell’esercito; la seconda ebbe la responsabilità dell’organizzazione
delle manovre e dei piani di mobilitazione, schieramento e operativi; la terza
fu responsabile del materiale tecnico e d’artiglieria; la quarta i occupò di
storia militare. Allo Stato Maggiore Generale venne anche aggregato l’Ufficio
Topografico e Trigonometrico.
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