II
L’esperienza della Guerra
Non vi è lo spazio per uno studio approfondito, ma
alcuni cenni alla soluzione delle dottrine che hanno guidato l’attività
germanica in tema di attività di controguerriglia exstraurbana può aiutare a
comprendere alcuni capisaldi di quello che poi in sostanza è il comportamento
del “nemico” quando si parla di Guerra di Liberazione.
Una rapidia presentazione dei principali documenti,
così come sono stati presentati ed elaborati dauna ricerca edita dall’Ufficio
Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito,[1]
può dimostrare che la
Germania affrontò il problema della Guerriglia già in fase di
preparazione ad una guerra futura negli anni trenta. Si tratta di una
esercitazione di polizia del maggio 1936[2],
presentata sotto forma di un ordine di operazioni, in cui lo scenario
ipotizzato è di guerra totale, in cui occorre contrastare un ipotetico nemico
che opera nelle retrovie, in coordinazione con l’esercito regolare e
l’aviazione strategica, tramite bande irregolari. Lo scopo della esercitazione
è di eserciatre tutti i componenti la polizia ad affrontare queste bande
irregolari superando, anche d’iniziativa, conflitti di competenza e situazioni
di emergenza. Si deduce dal documento che l’azione is svolge su territori
nazionale e che i possibili nemici erano la Polonia e la Cecoslovacchia e
che le forze armate tedesche fossero sulla difensiva.[3]
L’importanza di questa esercitazione sta nel fatto che già nel 1936 si voleva
preparare i quadri di polizia a fronteggiare attacchi di irregolari nelle
retrovie, in un quadro di guerra totale. Cardine fondamentale adottato
l’impiego brutale e spietato della forza laddove le necessità lo richiedevano.
Da questi elementi, ed altri che si possono scorgere nella esercitazione,
emerge il fatto che non è accettabile la tesi che la spirale di violenze
reciproche abbia portato la controguerriglia tedesca a livelli di crudeltà ed
efferatezza che sono noti in tutta Europa.
Secondo Politi “è
stato un fattore che ha soltanto facilitato l’esprimersi di una attitudine
mentale ricevuta in addestramento” [4]da cui è facile
dedurre che è nella dottrina tedesca insito il fatto che la controguerriglia,
in quanto tale, deve avere i caratteri della efferetazza, della crudeltà e
della spietatezza, che trova ampio margine di accoglienza nella ideologia
nazista.
Il primo documento tedesco che tratti di
controguerriglia sulla scorta di esperienza belliche è del 22 settembre 1941 ed
è intitolato “Manuale per l’addestramento delle unità di polizia riunite al
combattimento di polizia”.[5],
in cui si può cogliere le direttive per il comportamento delle unità tedesche
nella fase iniziale della controguerriglia, con prevalenza per la difesa da
imboscate e la relativa reazione, più
che ad azioni per annientare il nemico partigiano.
I vertici tedeschi, dopo due anni di guerra ormai
avevano ampiamente affrontato il tema della lotta antipartigiana, tanto che si
arrivò ad un accordo tra la componete militare e quella di polizia della
Germania, ovvero l’accordo tra la
Wehrmacht , rappresentata dal gen. Wagner e il RSHA (Reich
Sicherheitshauptamt – Ufficio Centrale per la sicurezza del Reich)[6],
rappresentato da Heydrich. L’accordo Wagner-Heydrich, sigliato il 26 marzo
1941, divideva le competenze nella lotta antipartigiana. La Wehrmacht era competente
per la lotto contro i partigiani a ridosso e sulla linea del fronte a contatto
con il nemico, l’SD[7]
nel territorio retrostante con il compito primario di reperire, appena
conquistato il territorio, archivi e documentazione utile a individuare le
organizzazioni ostili al reich ed arrestandone i quadri, decapitando sul
nascere ogni forma di guerriglia già sul nascere. Le unita SD erano aggregate
ai grippi di Armate, da cui ne dipendevano logisticamente, ma erano ai diretti
ordini di Himmler per l’impiego. Unico punto di contatto operativo con la Wehrmacht era quello
informativo. L’accordo era sostanzialmente di natura politica, volto a dare
equilibrio di potere tra la
Wehrmacht e gli apparati di sicurezza del Partito Nazista;
sul terreno operativo, sommato alla scarsa consistenza degli organi dello SD, e
delle forze di retrovia della Wehrmacht, si rilevò pineo di lacune, lacune che
permesiero le azioni inziali delle forze partigiane sovietiche. Infatti questo
accordo era stato voluto proprio in funzone della invasione della Unione
Sovietica, che iniziò il 22 giugno 1941, in cui nella occupazione del territorio
operavano le due organizzazioni tedesche, però in modo parallelo.
[1]
Politi A., Le dottrine tedesche di
controguerriglia 1936-1944, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore
dell’Esercito, Ufficio Storico, 1991
[2] Il
testo della esercitazione “Besprechung
der prufungsarbeit fue Major-Anwarte. (Mai 1936) in Polizeiverwendung.(Von
Polzeioffizierschule aufgestellt.) Aufgabe: Postdam-Groben
(Luftschtz-Polzeikampf) è riportato in Politi A., Le dottrine tedesche di controguerriglia 1936-1944, cit, pag. 196-225.
[3] Per
la consistenza e la specifica di questa esercitazione ed i suoi contenuti si
rimand ala citato volume di Politi, dalla pag. 3 a pag. 10.
[4]
Politi A., Le dottrine tedesche di
controguerriglia 1936-1944, cit., pag.10
[5]
“Merkblatt fur die Ausbildung der geschlossenen Polizeienheiten im Polizeikampf
herausgegeben vom Chef der Ordungspolizei 1941.” , riportato in
italiano in Politi A., Le dottrine
tedesche di controguerriglia 1936-1944, cit, pag. 224-230.
[6] Nato
il 27 settembre 1936 era l’organo cui faceva capo tutto il ramificato ed esteso
apparato di polizia della Germania Nazista, posto sotto l’autorità del
Reichfuhrer-SS H. Himmler
[7] SD
Sicherheits Dienst. Servizio di Sicurezza. Era diviso in servizio interno, con compiti di scoperta e soppressione
delle opposizioni politiche, e servizio esterno, spionaggio e controspionaggio.
Era in concorrenza con l’Abwehr, diretto dall’ammiraglio Canaris, che era il
servisio di spionaggio e controspionaggio della Wehrmacht.
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