PREMESSA
La campagna
estivo-autunnale si era svolta sotto il segno della migliore fortuna ed aveva
rappresentato il periodo brillante della condotta delle operazioni, dove
sorpresa, iniziativa e superiorità morale e di mezzi erano stati altrettanti
coefficienti d'impulso per la
irresistibilità dell'avanzata e sui quali il Comando germanico aveva
giuocato il destino della guerra col conseguimento più rapido e lo sfruttamento
massimo del successo.
Sacrifici,
disagi, pericoli, rischi d'ogni genere, difficoltà d'ogni specie e misura erano
stati accettati da tutti con l'animo sgombro da dubbi ed esitazioni anche in
rapporto ai notevoli successi fino ad allora conseguiti. L'offensiva russa di
Rostov delineò invece per la prima volta, in ben altri termini, la situazione
quale essa era di fronte ad un nemico di insospettata solidità e che dimostrava
di resistere all'urto ed alla compressione.
Invero
il successo russo di Rostov non metteva soltanto in risalto la mancanza di
riserve germaniche immediatamente disponibili, ma dimostrava la capacità del
Comando russo di condurre una guerra offensiva invernale, con masse
sorprendentemente organizzate ed armate.
L'audacia con la
quale i sovietici si ostinavano nella lotta e la risolutezza con cui si
accingevano alla temeraria impresa, non potevano fare a meno di offrire la
sensazione che l'inverno si sarebbe presentato assai duro per gli alleati, i
quali all'asprezza della stagione resa loro più cruda dall'inesperienza, dalla
mancanza d'ambientamento e dalla assoluta impreparazione sulla quale il Comando
tedesco si era fatto cogliere per 1'equipaggiamento invernale, avrebbero dovuto
aggiungere il tormento di una lotta attivissima contro un avversario animoso e
deciso a sfruttare a tutti gli effetti l'indiscutibile superiorità materiale,
morale e spirituale.
Conseguenza
ineluttabile era che lo C.S.I.R sarebbe rimasto in linea con le sue truppe
stanche da cinque mesi di marce e di combattimenti, in condizioni
igienico-sanitarie preoccupanti, senza alcuna speranza di avvicendamento, dato
che l'estensione della fronte assegnatagli e la necessità di saldare gli
schieramenti avevano assorbito tutte le sue forze, privandolo perfino della più
modesta riserva.
Nel
suo complesso, la campagna invernale rappresenta pertanto la fase più aspra e
difficile delle operazioni sul fronte russo, anche se sotto veste dimessa e
poco appariscente.
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