(7) 17 dicembre (Vds. All. “P”):
- Fronte del II C.A: I russi continuavano il oro attacchi costringendo 385^ e Cosseria ad arretrare. Alle 13,50 il comando dell’8^ Armata diramava i seguenti ordini:
· all’imbrunire sarebbero entrate in linea la 385^ e 298^ divisione tedesche su una linea arretrata, raccordandosi a nord con il C.A. Alpino ed a sud con la Pausbio;
· veniva ridefinita l linea di contatto tra i C.A. II e XXXV confermando che la 298^ Div. era alle dipendenze del II C.A.;
· le unità italiane, frammiste alle tedesche, avrebbero potuto, a giudizio del comandante del II C.A. esser riunite in un settore a parte a seconda delle necessità contingenti;
· le unità in afflusso del C.A. Alpino avrebbero dovuto essere impegnate per rafforzare la linea difensiva.
L’ordine non teneva a sufficiente conto lo stato delle 2 divisioni italiane e delle due tedesche, quest’ultime prive di un reggimento ciascuna. Del resto un marcato arretramento non era possibile per via degli ordini ricevuti.
A partire dalla serata si iniziò ad attuare e ultime disposizioni ed il comandante della 385^ Div. tedesca riferiva al comandante del II C.A. l’impossibilità di occupare integralmente l’allineamento assegnato (troppo ampio).
L’irruzione di carri sovietici, provenienti da est (settori del 318° e della Ravenna) alle spalle dei reparti ne aveva determinato l’isolamento, motivo per cui il comandante della 385^ dava ordine di rompere l’accerchiamento. Anche la Ravenna profilava un ulteriore arretramento e nel frattempo parte delle sue unità stavano iniziando ad essere prese alle spalle ed ai fianchi dai carri e meccanizzati sovietici. Il Collegamento tattico tra la Ravenna e la 385^ sarebbe stato realizzato tramite parte della 27^ corazzata (Gurppo Heampel). Al mattino seguente la Divisione avrebbe ricevuto il btg. Monte Cervino in rinforzo.
Alla fine della giornata il Gruppo d’Armate “B” riassumeva, in un proprio documento, gli ordini già impartiti dal comando dell’8^ Armata[3] ma la nuova dipendenza della 298^ Div. tedesca da comandante del II C.A. sarebbe stata solo nominale in quanto il Col. Kinzel, ufficiale di collegamento presso il comando dell’II C.A. sarebbe stato colui designato ad impartire ordini. La 298^ si era dunque e nel frattempo, trasferita dalle dipendenze del XXXV al quelle del II C.A.. Le unità della Ravenna designate a rinforzare e cooperare con la 298^ erano designate “gruppo Capizzi”. La divisione tedesca, in ripiegamento si schierò arretrata rispetto all’allineamento assegnato, lasciando spazio di avanzata ai sovietici lungo la via principale del Boguciar e quella secondaria, ma non trascurabile, della Levaja.
Questo arretramento imprevisto facilitava la manovra nemica di aggiramento dell’ala del XXV C.A. comprendente la 298^ stessa e la Pasubio.
- Fronte del XXXV C.A.:
durante la notte la Pasubio aveva organizzato la nuova linea difensiva ed alla fine della giornata il fronte era intatto seppur arretrato.
- Fronte del XXIX C.A. tedesco:
la divisione Torino proseguiva la cooperazione con la Pasubio. La Celere, dopo lo sfondamento del fronte della 3^ Armata rumena era schierata tra la Torino e la Sforzesca. Aveva ceduto gli elementi mobili al XXV ed al II C.A. per le esigenze in corso. Stava subendo attacchi russi che cercavano di spingersi in profondità nel dispositivo divisionale. Nel settore della Sforzesca la situazione era sostenibile e una parte delle riserve divisionali sarebbe stata inviata a sostegno della Celere. Alla fine della giornata il comando d’Armata ordinava un arretramento dell’ala destra del XXIX C.A. con coordinamento a cura del Gruppo Hollidt. Inoltre la Celere veniva rinforzata con 2 btg tedeschi.
(8) 18 dicembre (Ved. All. “Q”):
- Fronte del II C.A:
nel corso della notte le forze residue delle divisioni 385^ tedesca, Ravenna e Cosseria, oltre a quelle intatte della 298^ tedesca avrebbero dovuto attuare il tentativo di ricomporre un fronte compatto conservando le posizioni ancora intatte, principalmente, per limitare l’ampiezza della breccia praticata dal nemico. Le forze che sarebbero rimaste nelle posizioni intatte avevano il vantaggio di contare su un sistema difensivo già approntato, arduo era il compito delle altre forze. Alle 4 il comando d’Armata diramava un ordine più circostanziato rispetto a quello del comando superiore tedesco:
· linea difensiva: Novo Kalitva.Zapovko-Yvjerdoklebovka-Bucigar;
· a sinistra la 385^ Div. rinforzata dalle unità disponibili della Cosseria;
· a destra la 298^ con unità della Ravenna;
· nello spazio non occupato la 27^ Div. cor. Avrebbe condotto una difesa mobile;
· la Div. alp. Julia alla destra della 385^ per attaccare il nemico;
· ogni metro di terreno doveva essere difeso ad oltranza per guadagnare tempo;
· nella zona di Taly si dovevano riorganizzare le unità del II C.A.;
· erano in affluenza il gruppo SS Fegelein da impiegare a sinistra della 298^, e la 387^ Div. tedesca, che sarebbe sbarcata dai treni a nord di Kantemirovka.
Il nemico aveva raggiunto Ivanovka (a 6 km da Novo Kalitva).
Il comandante del C.A. intendeva rinforzare la difesa di Taly per agire offensivamente nella valle del Bucigar e ricollegarsi alla 298^.
La 298^, però, anziché schierarsi a sud del Bucigar prendeva posizione sulla sponda destra del Levaja, a contatto con la Pasubio ma senza sbarrare la valle del Bucigar.
Talyvniva attaccato alle prime luci del giorno, così come Novo Kalitva, ma per fortuna i reparti della Julia stavano già schierandosi e gli attacchi furono respinti. La linea continua di difesa esisteva solamente da Novo Kalitva fino ad Ivanovka. La Div. Vicenza sostituiva la Julia nel settore del C.A. Alpino, benché priva di artiglierie divisionali.
Il comandante del II C.A. chiedeva zone diverse per il raggruppamento di Ravenna, Cosseria e reparti d’Armata e di C.A. anche se vi era l’insistenza del comando dell’8^ Armata per inviare quanto prima nuovamente i reparti ricostituiti a sostenere lo sforzo delle unità a contatto.
Alle 15 il comando d’Armata disponeva che la 298^ Div rientrasse alle dipendenze del XXV-CSIR. Il Gruppo Feghelein veniva orientato ad un’azione offensiva per stabilire il contatto con la 298^ attraverso la valle del Bucugar. Nel pomeriggio si stabiliva che io comando del XXIV C.A. tedesco avrebbe preso il comando della 298^ e di tutte le altre unità tedesche impiegate nei settori del II C.A. e del C.A. Alpino come di quelle in affluenza. Il II C.A., oltre a perdere il comando sulle unità tedesche in esso inquadrate, perdeva il comando delle unità italiane in rinforzo alle formazioni tedesche pur conservando, per il momento, la responsabilità del suo settore.
Taly veniva attaccata, la 385^ teneva l’allineamento Novo Kalitva-Ivanovka, i russi venivano respinti a Novo Kalitva dai reparti alpini, a destra della 385^ Div. tedesca operava la 27^ corazzata ed erano in arrivo altre forze (387^ e Gruppo Fegelein). Le perdite erano ingenti.
- Fronte del XXXV C.A.-CSIR:
298^ tedesca: la formazione era a contatto con unità esploranti russe, il suo schieramento si collegava a destra con la Pasubio. Quest’ultima unità aveva subito ingenti attacchi che però non avevano avuto successo.
- Fronte del XXIX C.A. tedesco.
La divisione Torino stava contrattaccando per mantenere il contatto con la Pasubio, la Celere era anch’essa sotto attacco, la Div. Sforzesca aveva avuto ordine di arretrare il suo allineamento difensivo.
(a cura di massimo coltrinari ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org)