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lunedì 2 dicembre 2019

ARMIR Fronte Russo Operazione Piccolo Saturno 20 novembre 21 dicembre 1942 La situazione generale I


Nel febbraio 1942 viene deciso l’invio al fronte russo di nuovi contingenti italiani, che andranno a costituire l’Armata italiana in Russia (ARMIR). In primavera e in estate riprende l’offensiva tedesca, concentrata sui territori sovietici sud-orientali. Nel settembre 1942 comincia la lunga battaglia di Stalingrado: i tedeschi stringono d’assedio la città, ma alla metà di novembre si trovano accerchiati dalla controffensiva sovietica; tra il dicembre 1942 e il gennaio 1943 comincia la ritirata delle forze italo-tedesche, nel corso della quale l’armata italiana (e soprattutto il corpo alpino) subirà gravissime perdite. La sconfitta tedesca a Stalingrado, e la successiva ritirata, rappresentano uno dei principali momenti di svolta nella vicenda della seconda guerra mondiale.
In Italia, i diversi contraccolpi alla vita quotidiana della popolazione, suscitano un crescente malcontento verso il regime politico che ha portato la Nazione in guerra. Il prolungarsi del conflitto e le notizie sempre più negative che giungono dai vari fronti incidono in modo evidente sul morale della popolazione, che dall’autunno del 1942 deve fare i conti anche con l’intensificarsi dei bombardamenti aerei. Nel marzo 1943 nei principali centri dell’Italia settentrionale gli operai dell’industria scendono in sciopero: oltre alla motivazione ufficiale, di natura economica, appare evidente la protesta contro la guerra e contro il regime.
Con l’invasione dell’Unione Sovietica avviata da Hitler nel 1941[1] l’intera prospettiva del conflitto registra una svolta destinata ad avere decisive conseguenze. L’attacco avrebbe dovuto avere inizio a maggio ma fu rinviato a giugno per la necessità di dover “aiutare” Mussolini in Grecia. Questo ritardo, seppur di poche settimane, è probabile che abbia influito in modo determinante sull’intera campagna di Russia in quanto il prematuro sopraggiungere dell’inverno del 1941 fece svanire per Hitler la possibilità di realizzare un blitz anche in Russia.
Malgrado le informazioni dell’intelligence inglese[2] che era riuscito a prevedere la data precisa dell’attacco, i russi non diedero peso, almeno in apparenza, alle informazioni che giungevano da Londra ritenendo che gli inglesi volevano seminare discordia tra Unione Sovietica e Germania, spargendo la voce di presunti preparativi di un attacco tedesco[3].       
Nel 1942 Hitler decise per una nuova offensiva appena possibile spinto anche dai suoi consiglieri economici i quali prevedevano che senza il petrolio, il grano e le altre materie prime del Caucaso, la Germania non avrebbe potuto sostenere lo sforzo bellico, ma quasi tutti i suoi generali conoscendo le condizioni critiche dell’esercito dopo l’offensiva fallita l’anno prima erano contrari, alcuni si dimisero come Rundstedt, altri li allontanò il fuhrer personalmente..
Inoltre mentre Germania e Italia seguirono il Giappone nel conflitto contro gli Stati Uniti, i Nipponici si astennero dal dichiarare guerra all'URSS, e conclusero invece con quest'ultima un accordo riguardante le frontiere della Manciuria e della Mongolia.
Sull’altro fronte, Churchill, che aveva nuovamente incontrato Roosevelt a Washington nel dicembre 1941, ricevette Molotov a Londra il 21 maggio 1942, e cinque giorni dopo fu conclusa l'alleanza anglo-sovietica. In agosto Churchill si recò in visita a Mosca da Stalin.
La situazione generale militare
La situazione generale del fronte dopo l’estate del 1942 era caratterizzata dal fatto che le operazioni condotte durante la precedente stagione estiva non avevano consentito il pieno conseguimento degli obiettivi fissati dal Comando Supremo germanico[4]. Le unità italiane erano assorbite prevalentemente dalle attività riguardanti il riordinamento dei reparti, il ripianamento delle perdite, l’inserimento in linea del corpo d’armata alpino, le modifiche allo schieramento, il rafforzamento delle posizioni di riva destra del Don, l’attestamento tattico e logistico per l’inverno e la raccolta di notizie ed informazioni sul nemico[5]. In particolare dopo circa un anno e mezzo di operazioni le unità tedesche ed italiane avevano comunque percepito di versare in una situazione di generale difficoltà dovuta a molteplici fattori[6].
I rapporti tra Germania e Urss si andavano progressivamente sviluppando in termini di contrapposizione.
La preoccupazione di Hitler era quella di costituire una forza militare così potente e visibile che servisse da deterrente contro qualsiasi ipotesi di minaccia anche ai confini russi.
A tale scopo la Germania stava apprestando ai confini sovietici un numero crescente di uomini  che dovevano servire, almeno nelle intenzioni, per scoraggiare un intervento armato della parte contrapposta.
Che il clima si andasse deteriorando trovava testimonianza nei documenti con cui gli Uffici degli Addetti militari italiani in URSS, in Germania e nei paesi ad essi collegati andavano segnalando il progressivo inasprimento dei toni attraverso il reciproco dispiegamento dell’apparato bellico nelle aree di confine e dai lavori di fortificazione e stradali in corso.
La conferma della probabilità dello scontro militare era data anche dalla diffusione di notizie che riportavano dettagli riguardanti le probabili azioni di guerra della Germania contro l'URSS, corredate di informazioni circostanziate sui piani di operazione e sugli obiettivi militari.
La sensazione che derivava dalle fonti diplomatiche era che una azione di guerra tedesca contro l’URSS era molto più di una semplice eventualità trovando giustificazione nel dichiarato scopo tedesco di eliminare fattori di minaccia ad est ed assicurarsi, al contempo, rifornimenti alimentari e materie prime necessari per il buon andamento e il successo della guerra.
Alcune notizie si spingevano persino più in avanti giungendo ad ipotizzare il periodo di avvio delle azioni militari previsto tra la fine di giugno ed i primi di luglio 1941.
Sulla base delle citate informazioni, che lasciavano presumere una rapida escalation militare, il 30 maggio 1941 l’Italia decise di avviare le procedure per la costituzione di un Corpo di Spedizione da inviare al fronte russo.
( a cura di massimo coltrinari) (ricerca.cesvam@istitutonastroazzurro.org

[1] L’ordine fu dato alle ore 3,15 del 22 giugno 1941.
[2] Stalin ricevette le prime informazioni sull’Operazione Barbarossa dallo stesso Churchill nell’autunno del 1940. Erano informazioni che l’Intelligence Service aveva ricevuto da u n agente segreto tedesco, tale Paul Thuemmel, nome in codice “A 54”, amico d’infanzia di Himmler. Il Thuemmel fu catturato dalla Gestapo nella primavera del 1941ed ucciso il 20 aprile 1945 a Theresienstadt. Altro agente, al servizio dei russi, era tale Rudolf Roessler che riferiva le informazioni acquisite direttamente a Alexander Rado, agente russo a capo di una rete spionistica che operava in Svizzera da “LA SECONDA GUERRA MONDIALE”, vol. 2, Arrigo Petacco, ed. Curcio, pag. 534.        
[3] “LA SECONDA GUERRA MONDIALE”, vol. 2, Arrigo Petacco, ed. Curcio, pag. 520.
[4] Mancata conquista di Leningrado; a Stalingrado si combatteva ancora; le forze destinate all’eliminazione dei salienti sovietici di Velikie e di Suhinici non erano state sganciate in quanto non avevano ancora conseguito l’obiettivo; Mosca, già quasi conquistata nel 1941, non era più indicata come obiettivo da conseguire; nella zona caucasica, il Gruppo di Armate “A” aveva raggiunto la zona settentrionale e tendeva ad approfondire l’avanzata verso sud.    
[5] Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, “LA STORIA DELLA DOTTRINA E DEGLI ORDINAMENTI DELL’ESERCITO ITALIANO” Vol. II, Tomo 2°, La 2a Guerra Mondiale, (1940 – 1943), Filippo Stefani, Roma 1985.  
[6] Eccessiva ampiezza dei settori difensivi; scarso scaglionamento in profondità; mancanza di riserve a disposizione delle Grandi Unità;deficienza dei materiali di rafforzamento; crisi nella disponibilità e nella distribuzione dei carburanti. 

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