La Germania proclamò la Kriegsgefahrzustand, cioè la
pre-mobilitazione generale il 31 luglio 1914 e la mobilitazione generale il 1
agosto 1914 alle ore 17. Furono
mobilitati:
-
25 Corpi d’Armata. Su due divisioni (numerati
dal I al XXV)
-
3 Corpi d’Armata bavaresi (I,II,III)
-
La Guardia (1 Corpo d’Armata)
-
11 Divisioni di Cavalleria
-
14 Corpi d’Armata (composti da 28 Divisioni di riserva
-
2 Divisioni di riserva
Ogni Corpo d’Armata attivo comprendeva nel 1914:
.
2 Divisioni di fanteria su
.. 12 battaglioni di fanteria
.. 12 batterie su 6 pezzi
.. 1 Reggimento di Cavalleria
.. 1 Reggimento Genio
.. 1 (a volte 2) compagnie di sanità
.
1 Gruppo di Artiglieria pesante campale
.
1 Squadriglia di aeroplani
Ogni
Divisione di fanteria di riserva comprendeva:
.
12 battaglioni di fanteria
.
6 batterie su sei pezzi
.
1 Reggimento di Cavalleria
Ogni
Divisione di Cavalleria comprendeva:
.
2 Brigate su 3 Reggimenti a 4 Squadroni (24 Squadroni in totale)
.
1 Gruppo di 3 Batterie a cavallo su 4 pezzi (12 pezzi)
.
1 Reparto mitragliatrici
.
1 Plotone Genio
Altre forze furono mobilitate
che erano 10 Divisioni “ersatz”[1],
composte da un battaglione per ogni brigata di fanteria, riuniti in 19
Brigate. Ogni circoscrizione di Corpo
d’Armata mobilitò due brigate miste di Landwher che, nel 1914 avevano il
compito sul fronte occidentale dell’occupazione dei territori invasi e della
sicurezza delle linee di comunicazione; sul fronte orientale, inserite nelle
unità attive, presero subito parte alle operazioni. Furono mobilitate anche un numero
considerevole di unità Landsturn, incaricate del servizio territoriale nel
territorio metropolitano tedesco.
A mobilitazione avvenuta, il 18
agosto 1914 l’Esercito tedesco aveva mobilitato, oltre alle unità della
Landwher e del Landsturn:
-
11 Divisioni di Cavalleria
-
50 Divisioni di Fanteria
-
30 Divisioni di riserva di “ersatz” o miste
“ersatz” e Landwher
-
1 Divisione mista di fanteria e di artiglieria
di marina.
La
ripartizione delle forze fu attuata secondo il seguente concetto:
”Prendere l’offensiva in modo fulmineo sul fronte occidentale, attaccare
la Francia con la parte più ingente e migliore delle sue forze, battere e
mettere fuori causa nel più breve tempo possibile l’Esercito francese, in modo
da poterlo contenere con pochissime forze, dirigere allora la massa
dell’Esercito verso il fronte orientale e schiacciare la Russia col concorso
dell’Esercito Austriaco”
Sul fronte orientale, la
Germania schierava queste forze:
.VIII Armata che comprendeva:
.. I, XVII, I di Riserva, Corpo d’Armata
.. 3a Divisione di Cavalleria
. Gruppo von Scholtz, che
comprendeva
.. XX Corpo D’Armata
.. 70a Divisione Landwher
.. elementi delle guarnigioni della zona di Soldau
. Gruppo von Woyrsch, a difesa
della frontiera verso Sud
. Guarnigioni Mobili, con elementi
delle guarnigioni delle fortezze di Posen,Thorn, Breslavia.
Queste forze erano affiancate
falle forze austriache[2]
Sul fronte occidentale schierava
al comando dell’Imperatore Guglielmo II che aveva come Capo di Stato Maggiore
il generale von Moltke, le seguenti forze:
. I Armata ( al comando del gen.
von Kluck) su:
..6 Corpi d’Armata
..3 Brigate di Landwher
..5 Brigate di Cavalleria, in ripartizione con la II Armata
. II Armata ( al comando del
gen. von Bulow) su:
..6 Corpi d’Armata
..2 Brigate di Landwher
..5 Brigate di Cavalleria, in ripartizione con la I Armata
. III Armata ( al comando del
gen. von Hausen) su:
..4 Corpi d’Armata
..1 Brigate di Landwher
. IV Armata ( al comando del
Principe di Wurtemberg) su:
..5 Corpi d’Armata
..1
Brigate di Landwher
. V Armata ( al comando del gen.
Principe Ereditario di Germania) su:
..5 Corpi d’Armata
..5 Brigate di Landwher
..2 Brigate di Cavalleria
. VI Armata ( al comando del
gen. Principe di Baviera) su:
..5 Corpi d’Armata
..4 Divisioni di “ersatz”
..3 Brigate di Cavalleria
. VII Armata (al comando del
gen. von Heeringen) su:
..3 Corpi d’Armata
..1 Divisioni di “ersatz”
. Distaccamenti speciali di
Metz, Thionville, e dell’Alzazia.
Questa distribuzione di forze è
la diretta discendenza di piani iniziati ad essere elaborati all’indomani della
vittoria del 1870-1871. Il gen. Moltke, il vecchio, nel 1879 un piano che
prevedeva la difensiva verso la Francia e la offensiva verso la Russia. Questo
piano rimase inalterato con il suo successore, il gen. von Waldersee,
subentratogli nel 1888. Venne invece completamente ribaltato dal gen. von
Schlieffen, che ricoprì la carica di Capo di Stato Maggiore dal 1891 al 1906.
Preso atto dei progressi dell’esercito francese e della situazione di quello
russo, von Schlieffen invertì le priorità: prima attacco alla Francia, poi,
sconfitta la Francia, attacco alla Russia. Nella constatazione che un attacco
alla Francia poteva essere ritardato dalle opere fortificatorie costruite dai
francesi sulla loro frontiera est, occorreva, secondo von Schlieffen, per
ottenere risultati definitivi, aggirare questo sistema difensivo. Constato che
lo spazio tra Verdun e la frontiera belga insufficiente per muovervi con la
dovuta celerità le grandi masse destinate all’aggiramento, e considerando che
il fianco destro e il retro delle truppe potendo essere esposti alle minacce
del Belgio e delle eventuali forze britanniche sbarcate in continente, ne
convenendo eseguire l’aggiramento attraverso la Svizzera (o eventualmente
questo compito affidarlo alla Italia alleata nella Triplice, prese la decisone
che il miglior piano era quello di
attraversare il Belgio aggirando da Nord il sistema fortificatori francese
attaccando e distruggendo l’ala dell’Esercito francese piombandogli alle
spalle. Concetti discendenti diretti dallo studio della Battaglia di Canne. Fu
elaborato un piano definito von
Schlieffen 1906, anno della sua uscita dallo Stato Maggiore Tedesco per
raggiuti limiti di età e che morì nel 1913, ma che fu la base del piano del
1914
Il suo successore, il generale
von Moltke, il giovane, riprese il piano di von Schlieffen, ma vi apportò
modifiche non sostanziali ma significative. Il giovane Von Moltke non aveva un
animo ardito, non si sentiva un condottiero, nonostante la profonda e la vasta
cultura, aveva scarsa fiducia in se stesso
ed una profonda ammirazione per il von Schlieffen che considerava un
maestro. In sintesi non se la sentì di formular e un nuovo piano e la Germania
entrò in guerra non con il piano von
Schlieffen del 1906 integrale, ma modificato.
Merita un’attenzione maggiore la
evoluzione del piano Schlieffen in quanto è frutto di attenti studi ed
elaborazioni che permettono di dire chela Germania non entrò in guerra senza
avere ben pianificato il suo intervento.
Il
progetto del Moltke rimase inalterato col von Waldersee, che successe nel 1888 al grande capo di S. M. Venne invece modificato dal
Maresciallo von Schlieffen che
assunse, nel 1891, la carica di
capo di S. M. Egli infratti doveva preoccuparsi della nuova situazione:
l'esercito francese in continuo progresso, la Russia che si stava fortificando
sulla Narew, e sia in Francia che in Russia, mobilitazione e radunata studiate
con nuovi concetti tanto da permettere di ottenere vantaggi notevoli sul tempo.
Per
tali ragioni lo Schlieffen ritenne conveniente invertire le parti, fare cioè
prima l'offensiva verso la Francia perchè, pur tenendo conto dei progressi
conseguiti dai Russi nei loro ordinamenti e nella loro preparazione, era però
la Francia il nemico più temibile, il più vicino, quello che occorreva
abbattere per primo. Deciso perciò: offensiva sulla fronte francese e difensiva
su quella russa insistendo sulla necessità di ottenere al più presto una
decisione in Francia, battendo subito il primo fra i due avversari che
fosse stato attaccato. Ora, poiché la rapida decisione nelle operazioni veniva
ad essere ritardata dall'ostacolo delle opere fortificatorie costruite dai francesi
sulla loro frontiera dell'Est (sistema De Rivière) occorreva, per potere conseguire
subito dei risultati decisivi, aggirare questo sistema difensivo.
Essendo lo spazio tra Verdun e la frontiera belga insufficiente per muovervi
rapidamente le grandi masse destinate all'aggiramento, ed inoltre il fianco
destro e il tergo delle truppe potendo essere esposti alle minacce del Belgio e
delle eventuali forze britanniche accorse in aiuto, né convenendo eseguire
l'aggiramento attraverso la Svizzera, a causa delle speciali difficoltà del
terreno, egli si convinse che per operare celermente occorreva attraversare un
territorio più facile, cioè il Belgio, perchè in tal modo, aggirando da Nord il
sistema De Rivière, raggiungeva lo scopo di operare a massa, con vigoria e con
impeto, condizioni queste, assolutamente indispensabili per abbattere, subito,
la Francia. È su queste basi che lo Schlieffen preparò il suo piano di guerra
destinando sei armate sul fronte S. Weit – Strasburgo; una settima
armata più indietro sulla destra verso Duren Kall.
In
base a questo schieramento due armate dovevano passare la Mosa fra Donchery e
Stenay, la terza a nord di Verdun, la quarta e la quinta marciare verso
Neufchateau dopo essersi impadronite di Nancy. La sesta e la settima Armata dovevano
coprire, rispettivamente, il fianco sinistro e il fianco destro.
Alla
fronte russa erano destinati debolissimi contingenti, giacchè in base al concetto
di sbarazzarsi al più presto dei Francesi, occorreva concentrare la massa delle
forze sul Reno. Se qualche vantaggio i russi avessero potuto intanto conseguire,
sarebbe stato un risultato momentaneo, dipendente sempre dalla grande vittoria
ottenuta in Francia. Questa idea dell'aggiramento per il Belgio, ormai
acquisita, acquistava maggiore consistenza nel pensiero dello Stato Maggiore
tedesco dopo la guerra russo-giapponese, che aveva indebolito assai la Russia.
Di questa debolezza riteneva lo Schlieffen che si dovesse approfittare per
rivolgere tutti gli sforzi contro la Francia , in modo da annientare l'esercito
francese in una battaglia tipo Canne, cioè con una manovra di accerchiamento a
somiglianza di quella compiuta nel 216 a. C. da Annibale.
Concetti
essenziali: procedere su larga fronte – avviluppare la sinistra francese –
gettarla contro il Giura – addossare
l'esercito francese alla frontiera svizzera – dar battaglia e in una Canne
gigantesca accerchiarlo. Per conseguire questo decisivo risultato egli voleva
che:
- la massa avviluppante fosse forte il più
possibile e l'attacco aggirante venisse effettuato dalla quasi totalità
dell'esercito.
-
non mancasse la sorpresa e perciò si dovesse
spingere l'ala destra molto a Nord in modo da aggirare sulla linea
Aisne-Reims – La Fère. Per conseguire questo risultato l'ala tedesca doveva
attraversare, in pieno, il territorio belga.
Si
giunse così al 1906, anno in cui
lo Schlieffen lascia, avendo raggiunto i limiti di età, la carica di capo di S.
M. Ma, prima di abbandonare il suo posto, egli compila il suo ultimo piano,
chiamato appunto del 1906; precisando come segue la distribuzione delle forze:
23
Corpi d'Armata, 12½ Corpi di Riserva che costituiscono
la parte avvolgente; 8 Divisioni di cavalleria - la
principale - dunque, raccolta a N. Di Metz, - lungo la frontiera –
Perno
per l'aggiramento: Metz – Questa massa principale è costituita da tre Armate e da
elementi ausiliari:
Armata nord – molto forte
(16 C. Ar. e 5 Divisioni di Cavalleria) oltre al concorso di due Corpi di
Armata. trasportati, possibilmente, dalla Lorena. Deve, celermente, portarsi
sul fronte Bruxelles – Namur e poi
spingersi su La Fère. Armata centro – costituita da 1 Divisione di Cavalleria
e sei Corpi d’Armata con obiettivi Namur-Mezières. Armata
sud – costituita da due Divisioni di Cavalleria ed otto Corpi d’Armata. Obiettivi: Mezières – Verdun,
collegata a Metz da 5½ Corpi d’ Armata
di Riserva. Elementi ausiliari: per seguire a N. e a
S. della Mosa (16 brigate. Landwher). - per funzionamento servizi
retrovie (Reparti vari di Landwher e di
Landsthum); per concorso operazioni alla destra ed investimento di
Parigi
sei Corpi di Armata Ersatz. 3½ Corpi d'Armata, un Corpo d’Armata di
riserva tre Divisioni di Cavalleria coprono la Lorena, sulla riva destra
della Mosella e formano una divisone di Landwher con la guarnigione mobile di Metz
una regione fortificata Mosella – Nied tedesca – Saar.
10½ Brig.
di Landwher coprono l'Alsazia col
compito, come quelle in Lorena, di
attirare il maggior numero di forze francesi.
Per
attaccare la linea Aisne – Oise – Parigi, lo Schlieffen riuniva dunque una
massa grandiosa, ponendo come base per la condotta delle operazioni il seguente
ragionamento: qualunque sia il piano francese,
comunque si svolgano le prime operazioni persistere nell'azione
intrapresa; imporre ad ogni costo la propria iniziativa all'avversario: le
armate avanzino serrate e collegate come se fossero battaglioni, travolgendo e
superando qualsiasi resistenza, qualsiasi ostacolo; durante la grandiosa
conversione dell'ala destra le armate del centro e di sinistra procedano con
movimento più lento di quello dell'ala marciante.
Nel caso
che i Francesi avessero preso l'offensiva in Alsazia ed in Lorena, essi, secondo
lo Schlieffen, per effetto della gravissima minaccia di avvolgimento da parte
dell'ala destra tedesca, avrebbero dovuto interrompere le operazioni, per
correre da Est verso Nord, dove egli pensava che si sarebbero svolte subito
alcune battaglie che, per la schiacciante superiorità tedesca, sarebbero state
fortunate per la Germania. Parigi, infine, sarebbe stata coinvolta nella grande
lotta perchè era previsto l'impiego di 6 Corpi d'A. di ersatz destinati
all'investimento di questa piazza, ed a protezione del grosso, incaricato di
procedere sempre più decisamente verso sud. La manovra proveniente da Nord
doveva così bastare da sola a provocare la decisione, e l'imponente
raggruppamento di forze sulla destra, doveva servire sia per fronteggiare le
eventuali minacce a tergo e sul fianco dello schieramento, sia per isolare, a
momento opportuno, la grande piazza di Parigi.
Nella
solidità dell'ala destra e nella necessità di rinforzarla traendo,
all'occorrenza, forze dalla Lorena e dalla Alsazia, il Generale Schlieffen
vedeva dunque la condizione essenziale del successo. Questa convinzione in lui
mai venne meno, come ne fa fede l'ampia documentazione relativa al suo piano.
L'eredità
dello Schlieffen fu, nel 1906,
raccolta dal Generale von Moltke,
nipote del grande Moltke. Nel periodo in cui egli tenne il suo alto posto,
(1906 – 1914) profondi mutamenti si verificarono gradualmente, nella situazione
politica europea. La Russia si stava rimettendo dalle gravi conseguenze della
guerra del 1904 – 1905; la Francia non solo preparava un esercito sempre più
potente, ma lo animava con una dottrina di guerra sempre più offensiva.
Il Moltke
comprese perciò che il piano del suo predecessore avrebbe dovuto esser
modificato o almeno adattato alla nuova situazione, ma, come scrive il col. Maravigna,
il Moltke, non aveva l'anima del condottiero, ad onta della profonda e vasta
cultura tecnica di cui era dotato, e quindi "o non si sentì all'altezza e
in grado di concepire un piano ex novo, oppure non osò per sfiducia in sé
stesso, o per venerazione illimitata verso il maestro: lo Schlieffen. Egli
accettò nel suo insieme il piano di guerra schlieffiano, vi apportò quelle
modificazioni che a suo parere gli sembravano assolutamente indispensabili,
forse con la convinzione di non alterare le basi sostanziali, mentre
effettivamente egli le intaccava profondamente.
Infatti
mantenne l'aggiramento per il Belgio, l'offensiva a fondo in Francia e la difensiva
temporanea in Russia. Però mentre con lo Schlieffen tutto doveva esser
subordinato alla marcia della fortissima ala destra, con il Moltke il concetto
informatore dell'offensiva veniva modificato per il fatto che, oltre
all'offensiva per il Belgio. Si voleva anche impedire che il nemico entrasse in
territorio tedesco.
Il Moltke
si preoccupò quindi più di parare ad un'offesa francese in Lorena, che di
procedere insistentemente, con forze adeguate, con la sua ala destra, che egli
fece assai meno robusta che non nel progetto 1906, pur ricordando che ad essa
esclusivamente, lo Schlieffen dava il decisivo compito di attanagliare i
francesi alla sua volontà. Difatti con le seguenti nuove disposizioni del
Moltke la distribuzione delle forze risultò sostanzialmente modificata rispetto
al piano Schlieffen.
Fronte
orientale – Per opporsi ai Russi e
limitare i loro progressi nella Prussia orientale: l'VIII Armata Composta di
tredici Divisioni di fanteria ridotte poi a nove all'ultimo momento e una
Divisione di Cavalleria oltre a elementi vari di Landwher.
Fronte
occidentale – L'Alsazia e la Lorena non
dovevano essere abbandonate senza combattere. Perciò a questo settore (ove lo
Schlieffen destinava forze non ingenti e di scarso valore) sono assegnate due
armate, VII e VI, forti complessivamente di otto Corpi d'Armata e tre divisioni di Cavalleria oltre alle
guarnigioni di Metz, Strasburgo e contingenti vari di Landwher. Da Metz a
Nord fu raccolta la massa
avvolgente forte di soli ventisei Corpi di Armata, sette Divisioni di
Cavalleria e reparti di Landwher, costituita da cinque armate (I, II, III, IV, V). Essa doveva far perno su
Metz ed effettuare la conversione attraverso il Lussemburgo ed il Belgio con
l'ala destra lungo la direttrice: Bruxelles, Cambrai, Somme.
Il Moltke
riteneva così possibile, avendo le due ali forti, di fare non solo l'avvolgimento
con la destra, ma anche di riuscire ad opporsi in primo tempo ad una probabile
avanzata dei francesi in Lorena ed Alsazia. Trattenutili con le Armate VII e VI
mentre l'ala destra avesse fatto sentire la sua grave minaccia, non era improbabile
che l'ala sinistra (Armate VII e VI) potesse subito dopo prendere anch'essa
l'offensiva. Era insomma da una duplice avanzata che egli si
riprometteva di ottenere l'accerchiamento dell'esercito francese.
Il
progetto Moltke era perciò assai differente da quello dello Schlieffen. Con
questo l'ala aggirante doveva essere molto robusta, col Moltke invece essa
veniva di molto indebolita; si toglievano infatti parecchie unità proprio in
quel settore che lo Schlieffen voleva
fortissimo, per essere in grado di parare tutte le situazioni, previste ed
impreviste.
Il Moltke
era convinto che se i francesi avessero avuto un insuccesso in Lorena molto più
difficile sarebbe stato per lor
o il parare l'aggiramento che si delineava a
Nord, e avrebbero dovuto riportarsi sulla difensiva sulla linea Verdun, Toul,
Epinal, Belfort. In questo caso egli si riprometteva di rinforzare la sua ala
destra, per riportarla all'efficienza voluta dello Schlieffen mediante
spostamenti di unità della 6a e 7a armata all'ala destra, spostamento che
veniva così ad essere subordinato ad un importante, ma ipotetico successo
conseguito ad est. In sostanza il Moltke non volendo cedere territorio, nella
fiducia di riportare un successo in Lorena, veniva inizialmente ad indebolire
l'ala destra, per quanto egli si ripromettesse di rinforzarla appena possibile.
Mentre lo Schlieffen voleva che tutto fosse subordinato al grandioso
aggiramento, compiuto dalla quasi totalità dell'esercito, perchè era convinto
che questa marcia avrebbe impedito con la sua stessa minaccia ogni iniziativa
ai francesi, il Moltke invece veniva ad essere per quanto indirettamente, influenzato,
nella condotta delle sue operazioni, dall'offensiva francese.
Col piano
Schlieffen erano più di 40 Corpi d'Armata raccolti sul fronte occidentale: di
questi 35½ costituivano le forze destinate alle decisive operazioni. Con lo
Schlieffen la massa, già riunita, doveva poi, durante le operazioni, essere
aumentata, mai diminuita, perchè egli voleva
che fosse legge per tutti il marciare avanti con una massa forte, unico
modo per imporre al nemico la propria volontà. Il Moltke invece veniva a dare
troppo peso all'azione offensiva in Alsazia e in Lorena né valutava bene i
mezzi necessari per far riuscire quella aggirante per il Belgio, che conveniva
mantenere in limiti e proporzioni più ridotte, per avere i mezzi occorrenti per
la protezione dell'ala destra. Il piano dunque adottato nel 1914 dal Moltke,
per quanto ispirato alle grandiose idee dello Schlieffen, da esse però si
allontanava nei concetti principali e per le modalità previste per la sua
attuazione.
massimo.coltrinari
(direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org
[1] Elementi iscritti nelle liste di
completamento (Ersatz reserve) per ragioni di studio, di famiglia, di lavoro ed
altro secondo le norme di dispensa dal servizio militare. In tempo di pace
nelle liste “Ersatz” per la durata di 12 anni, obbligandosi a prestare servizio
militare per 135 giorni. A queste liste erano anche iscritti gli eccedenti al
fabbisogno annuale di leva.
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