Ad un mese dall'attentato di Sarajevo
Il Maresciallo di campo Boroevic, il Leone dell'Isonzo
L’Austria-Ungheria il 25 luglio
diramò un ordine che dovevano essere mobilitate le forze destinate ad operare
contro la Serbia con il primo giorno di mobilitazione il 28 luglio. A
mezzogiorno del 31 luglio fu dato l’ordine della mobilitazione generale. Come
noto L’Austria-Ungheria era composta da due Stati, secondo l’ordinamento del
1867: L’impero d’Austria e il Regno di Ungheria, ed il Sovrano era Imperatore
in Austria e Re in Ungheria. In comune vi erano le finanze, gli affari esteri e
la diplomazia e le forze armate. I due Stati però avevano a loro volta una
milizia, la Landwher che in guerra doveva venire in aiuto all’esercito comune.
Si avevano, quindi tre eserciti:
. L’esercito comune, dipendente
dal Ministero della guerra comune
. La Landwher austriaca
dipendente dal Ministero della difesa austriaco
. La Lanwwher ungherese,
dipendente dal Ministero della difesa ungherese
Vi era uno Stato Maggiore come a
tutti e tre gli eserciti, al cui vertice
vi era il gen. Conrad von Hoetzendorf. [1]
Si avevano pertanto tre eserciti
distinti, con tre ministeri militari ed uno stato maggiore generale
dell'esercito, comune a tutte e tre le specie di eserciti. L'esercito comune comprendeva
truppe di tutte le armi e di tutti i servizi, le due Landwher avevano solamente
truppe di fanteria, artiglieria e cavalleria. L'organizzazione di tutti e tre
gli eserciti era identica.
Reclutamento – Per
esigenze linguistiche particolari dell'Austria e dell'Ungheria il reclutamento
era essenzialmente territoriale per la fanteria, nel senso che ogni reggimento
reclutava i propri contingenti quasi esclusivamente nel circolo nel cui
territorio aveva sede il proprio deposito. Perciò nei reggimenti di fanteria
tanto dell'esercito comune quanto dalla Landwher austriaca ed ungherese, una
delle nazionalità della monarchia rappresentava il contingente più forte.
Per necessità politiche la sede
dei reggimenti dell'esercito comune poteva in pace, essere diversa da quella
dei rispettivi depositi (Kader) in tal caso però almeno uno dei battaglioni del
reggimento era di guarnigione nella sede del Kader. I reggimenti di fanteria
delle Landwher avevano invece sede fissa.
I cacciatori campali (Feldjager)
i cacciatori tirolesi (Kaiserjager) i tiratori imperiali (Kaiserschutzen) la
cavalleria, l'artiglieria, il treno ed i zappatori avevano invece reclutamento
regionale giacchè reclutavano i propri elementi dai diversi circoli del corpo
d'armata territoriale al quale appartenevano le rispettive unità.
I ferrovieri, i telegrafisti,
gli elementi della sanità delle sussistenze ecc, avevano reclutamento nazionale
dato che reclutavano dall'intera monarchia.
La mobilitazione – Per i
tre eserciti agivano da centro di mobilitazione i depositi (Kader) dei vari
reggimenti.
Tanto l'Austria che l'Ungheria
in caso di mobilitazione generale dovevano dare tanti reggimenti di Landsturm
quanti erano i centri di mobilitazione delle milizie particolari austriaca ed
ungherese. Dovevano quindi formarsi: 40 reggimenti per l'Austria e 32
reggimenti per l'Ungheria. Inoltre con gli uomini non istruiti della Landsturm
di 1° e 2° bando era prevista la formazione di 123 battaglioni austriaci e di
64 battaglioni ungheresi.
La mobilitazione nel 1914 diede
però un numero di reclute superiore a quanto era necessario per la costituzione
dei reggimenti e nuovi battaglioni autonomi di Landsturm che in principio
avevano più che altro lo scopo di inquadrare le reclute esuberanti.
Ma alla fine del 1914 per
sopperire alle enormi perdite avute nelle campagne di Serbia e di Russia si
riunirono in brigate e divisioni anche i reggimenti ed i battaglioni di Lansturm,
alcuni dei quali vennero riuniti in nuovi battaglioni ed inviati alla fronte.
I Corpi di Volontari
- Tanto all'inizio della guerra quanto
all'entrata dell'Italia nel conflitto europeo si ebbe in Austria ed in Ungheria
un forte numero di corpi volontari. I primi a costituirsi furono la legione
polacca e la legione ucraina forma tesi con l'unico scopo di
combattere contro la Russia.
Contro l'Italia si formarono,
poi, dei corpi volontari in Stiria, nel Salisburgo e in Carinzia, corpi i quali
dovevano più specialmente difendere la frontiera austriaca dal M. Paralba alle
Giulie.
Così pure fra gli sloveni
immigrati nelle terre irredente della Venezia Giulia si formarono alcuni corpi
di tiratori volontari per la difesa della costa adriatica fra Trieste e
Monfalcone.
Ma il contributo già largo di
volontari fu dato dalle due provincie del Tirolo e del Voralberg. In queste
provincie fin dal secolo XVII cominciarono ad essere organizzate società
autonome di tiro a segno, nelle quali, mettendo a profitto la naturale abilità
al tiro dei tirolesi, si preparavano e si educavano gli animi alla difesa del
paese in sussidio alle truppe di Landsturm. Queste società vennero poi ampliate
e favorite da privilegi e facilitazioni sicché nel 1908 contavano oltre 60.000
soci. Nel 1915, allo scoppiare della guerra con l'Italia, queste società di
tiro erano state già depurate di molti elementi validi; non rimanevano che i
non abili e gli esenti, per età, da ogni obbligo militare. Tuttavia, con attiva
propaganda, lo Stato Maggiore a. u. provocò la raccolta volontaria di tutti
questi elementi e costituì con essi dei battaglioni campali che furono inviati
alla fronte per provvedere alla prima difesa del confine. I battaglioni presero
il nome del proprio distretto di reclutamento. Il loro equipaggiamento fu
uguale a quello delle truppe regolari.
Servizio alle armi. -
L'obbligo al servizio durava 24 anni dal 19 al 42 anno di età. La ferma era di
2 anni per le armi a piedi ed i servizi, 3 anni per la cavalleria ed
artiglieria a cavallo. Il servizio aveva inizio nell'anno in cui si compieva il
21 anno di età.
Con una popolazione di circa 51
milioni di abitanti, e con un bilancio di circa 854 milioni di corone, la forza
alle armi era nel 1914 di 483.00 u.
Grandi unità ed ordinamento
– L'Esercito austro – ungarico comprendeva: 16 corpi d'armata e 33 divisioni di
fanteria, 14 brigate da montagna,10 divisioni di cavalleria.
Fanteria – 102 Reggimenti
a 4 Battaglioni - 1 Battaglione. quadro con 3 sez. mitragliatrici. 4 reggimenti
Bosniaci e della Erzegovina, 4 reggimenti Kaiserjager, 30 Battaglioni
Feldiager,1 Btg. Cacciatori bosniaci, 40 Regg. di Landwher austriaca, 32 Reggimenti di Landwher ungherese. Cavalleria
– 42 Reggimenti dell'Esercito Comune,
6 Reggimenti di Landwher austriaca, 10 Reggimenti di
Landwher ungherese, ( tutti con un distaccamento mitragliatrici). Artiglieria
da campagna – 42 Reggimenti dell'esercito comune, 9
gruppi di artiglieria a cavallo, 8 gruppi di Landwher austriaca (cannoni e
obici), 2
Reggimenti cannoni (per la Landwher ungherese), 8 gruppi cannoni, 2
gruppi artiglieria a cavallo, da montagna – 10 reggimenti oltre a gruppi
autonomi, da fortezza – 6 reggimenti e 10 Btg. autonomi. Genio –
14 battaglioni zappatori, 9 battaglioni
pionieri, 1 battaglione
pontieri, 1 Reggimento ferrovieri, 1 Reggimento telegrafisti, 1 Sezione
aerostieri e elementi vari di specialisti.
La mobilitazione austro-ungarica
riguardò:
. 1 Corpo d’Armata su 3
Divisioni
. 15 Copri d’Armata su 2
Divisioni
. 33 Divisioni attive
. 8 Divisioni di Landwher
austriache
. 8 Divisioni di Landwher
ungheresi
. 8 Divisioni di Cavalleria
. 2 Brigate di Cavalleria
indipendenti
. 3 Brigate di Cavalleria di
Landwher austriaca
. 2 Brigate di Cavalleria di
Landwher ungherese
Il totale delle forze mobilitate
fu di 49 Divisioni ed 11 Divisioni di Cavalleria.
All’inizio il dispositivo
austriaco prevedeva tre Armate contro la Serbia; dopo la dichiarazione di
guerra alla Russia, furono lasciate solo due Armate contro la Serbia, nella
convinzione che fossero sufficienti. Contro la Russia furono schierate le
seguenti forze:
. I e IV Armata (al comando,
rispettivamente, del gen. Dankl e del gen. Auffenberg),
che disponevano di 20 Divisioni di fanteria e 5 Divisioni di Cavalleria.
. II e III Armata (al comando,
rispettivamente, del gen. Bohem Hermollie e del gen.
Brudermann, con 17 Divisioni di Fanteria
e di 6 Divisioni di Cavalleria
L’Austria-Ungheria non aveva un
piano suo proprio. Dato che la Germania aveva deciso di portare il suo sforzo
principale contro la Francia le operazioni contro la Russia divennero
secondarie. L’Austria doveva annientare la Serbia e poi provvedere alle
operazioni contro la Russia. Le operazioni iniziali miravano a guadagnare tempo
e a logorare le forze avversarie. Questo fu il compito affidato
all’Austria-Ungheria, la quale non doveva come detto attenersi ad un atteggiamento
difensivo prudente, ma attirare sopra di se il maggior numero di forze russe
impedendo cos’ l’avanzata su Berlino. Il
fronte meridionale contro l’Italia veniva completamente sguarnito. Il Comando Austro-ungarico,
preoccupato delle notizie che riportavano di una mobilitazione russa assi
celere, ne timore che i Russi invasa la Galizia aggirassero ed avviluppassero
le varie Armate austro-ungariche per invadere la Germania, decise di iniziare
le operazioni contro la Polonia, che si svolsero contemporaneamente a quelle in
Prussia Orientale e in Galizia.
[1]
Deak I., Beyond nationalism. A Social and
political history of the habsburg officer corps, 1848-1919, Oxford, Oxford
University Press Inc. New York.
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