a. il campo di battaglia di Bezzecca
Il campo di battaglia di Bezzecca si
presentava secondo queste caratteristiche. Il villaggio di Bezzecca è ubicato
in Val di Ledro, di fronte allo sbocco della Val Conzei, ed è profondamente
incassato fra alti e poderosi contrafforti. Come tutte le posizioni
all'ingresso di valli anguste, presenta lo svantaggio di essere dominata a tiro
di fucile da balze strapiombanti, a loro volta sovrastate da altre quote
sicché, per poterle tenere con sicurezza, è necessario, disperdere molte forze,
spingendo in alto e verso l'avanti con
robusti distaccamenti a protezione della stretta.
Non
era certo questa l'intenzione del Comando delle forze volontarie, il quale
ignorava da quale e da quante direzioni sarebbe venuto l'attacco austriaco.
Garibaldi
aveva intenzione, come di consueto, di battere l'avversario in un combattimento
manovrato. Distaccamenti fiancheggianti erano stati posti a protezione delle
diverse unità e quella di esse che fosse stata investita dall'attacco nemico
avrebbe dovuto sostenere l'urto il più lungo possibile, per creare le migliori
premesse per l'intervento delle altre, le quali avrebbero affrontato gli
Austriaci in campo aperto.
Nella
zona di Bezzecca, erano state presidiate due posizioni che apparivano
assolutamente indispensabili alla sua difesa, cioè le alture di Naè, a ovest,
ed il Poggio di S. Bartolomeo, a est dell'abitato, mentre si era provveduto a
sbarrare la valle di Conzei in corrispondenza dei rilievi sovrastanti i
villaggi di Enguiso e di Locca.
Nel
caso di un attacco, Garibaldi aveva concordato con il gen. Haug[1],
comandante della Brigata che teneva il settore, un'azione su Lesumo attraverso
la dorsale della Val Conzei, per colpire sul tergo l'avversario fermato a
Bezzecca. Un campo di battaglia alquanto particolare schiacciato dai rilievi e
praticamente ridotto al solo fondovalle e alcuni declivi di mezzacosta.
[1] Ernesto Haug, nato in Prussia,
eclettica figura del risorgimento italiano. Dopo la conclusione della campagna
entrò in polemica con lo Stato Maggiore dell’Esercito e con Garibaldi in quanto
si riteneva non sufficientemente ripagato per il suo valore durante la giornata
di Bezzecca. Per la sua biografia ed un approfondimento della sua figura, Vds.:
Quaderni On Line, post “1866 Protagonisti. Il gen. Ernesto Haug (1817-1896)” in
data 3 settembre 2016 www.valremilitare
cesvam,blogspot.com.
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