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Le forze
terrestri: unità in genere, di pronto impiego, di riserva
Senza
contare i volontari di Garibaldi, circa 38000 uomini, le truppe di presidio e
di completamento, l’Esercito Italiano aveva una forza effettiva di 22000
uomini, 37000 cavalli e 456 cannoni. Fu disposto il richiamo delle classi 1834
– 1840 (prima categoria) e 1840 – 1841 (seconda categoria). Le operazioni di
mobilitazione furono complicatissime a causa della configurazione della
penisola italiana e per lo scarso sviluppo delle ferrovie. L’organizzazione di
quel contingente fu opera del Gen. Petitti.
Per
resistere al contingente italiano, gli austriaci avevano organizzato un
esercito che poteva contare di fortissimi appoggi e fortificazioni
inespugnabili. Ma erano comunque necessarie numerose guarnigioni ed era
inevitabile un certo disseminamento di forze. Dei dieci corpi costituenti
l’Esercito Imperiale, ben sette furono destinati all’Armata del Nord, insieme a
cinque Divisioni di Cavalleria, e una riserva generale di artiglieria per un
totale di circa 185000 uomini. Soltanto tre Corpi di Armata vennero destinati
all’Armata del Sud, con una Brigata di Cavalleria di riserva, per un totale di
circa 145000 uomini, 15000 cavalli e 192 pezzi di artiglieria. Escludendo le
forze di presidio e di guarnigione e delle forze destinate nel Tirolo, dove fu
inviato un contingente autonomo sotto il Comando del Gen. Von Kuhn, per le
operazioni nel Veneto erano disponibili 94500 uomini, 12500 cavalli e 168
pezzi.
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