Ritorneremo sull'argomento, ma ancora una volta quando si viene a contatto con la stampa, sopratutto quella locale, che persegue scopi e finalità che a volte non pongono in primo piano le superiori forme di ricerca scientifica, si rimane sorpresi nel constatare che di quello che si è detto si prende solo in necessario per sostenere la propria tesi ma non l'articolato ragionamento basato sui documenti proposti. Un vero peccato. ed una occasione perduta.
Fare storia non è fare sport, ove nello sport la competitività, è la base e l'essenza. Nel fare Storia significa far emergere la realtà come si è palesata.
La Storia non può essere al servizio di nessuno.
Peraltro, se l'articolista era in sala, è un peccato che non abbia partecipato al dibattito più volte sollecitato, se ha scritto l'articolo tramite intermediari, dovrebbe richiamarli ad una maggiore professionalità e serietà per quello che gli hanno riportato.
Sorprende che nell'articolo non sia stato fatto cenno alle fonti tedesche, più volte citate e a quelle statunitensi tutte concordi che Aprila fino al 28 mattina era in mano tedesca.
Come si possono ignorare queste fonti, per sostenere tesi diverse?
Oppure siamo di fronte all'ennesima situazione che si hanno due diverse definizioni, che non si è d'accordo su che cosa intendiamo per "Liberazione".
Se una pattuglia Alleata arriva dietro le linee nemiche e dichiara che quel posto è stato liberato, o vi sono altre iniziative, peraltro documetate,
allora è bene confrontarsi e chiarirsi per evitare "querelle" che, con tutto il rispetto, non abbiamo nessuna intenzione ne di parteciparvi e nemmeno di esserne coinvolti.
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