QUANDO LE ULTIME TRUPPE DELL’ESERCITO DI Filippo IV
lasciarono Calais alla città non rimase altra scelta se non di consegnare le
proprie chiavi, nella speranza che le vite dei suoi abitanti venissero
risparmiate quale riconoscimento dell’eroismo mostrato nell’assedio. Ma l’Inghilterra,
desiderosa di ricompensare le ore trascorse in quella campagna bellica e le
vite dei suoi uomini, non aveva intenzione di rinunciare a quel tributo di
sangue. Sebbene alcuni dei suoi cercassero di convincerlo ad accettare la
capitolazione, Edoardo III pose la condizione che la sottomissione della città
venisse pagata con il sacrificio di sei notabili. Quando il sindaco di Calais
radunò la popolazione per comunicare i termini richiesti per l’accordo, i
cittadini piansero e si rinchiusero in un silenzio disperato. A quel punto uno
dei patrizi più ricchi, Eustache de Saint-Pierre si alzò e si disse pronto ad
andare. Dopo di lui fecero altrettanto altri cinque uomini illustri,
completando così quel corteo di morte che, in cambio delle chiavi della
disfatta, avrebbe portato lo strumento della salvezza. A ricordare quella
giornata del 1347 , illustrata dall’eroismo di sei persone, alle quali, pur di
ottenere il perdono regale al resto dei concittadini non importò di rinunciare
alle proprie vite ed ai propri interessi, c’è una, monumentale scultura in
bronzo di Auguste Rodin così espressiva che si dirette modellata a mani nude
mentre ancora era incandescente. Che epoca buia quel Medioevo che ha dato tanto
personaggi degni di un piedistallo!
Quando oggi ci accostiamo a racconti di questo tipo, ci si
presentano molte prospettive. Certamente una delle prime reazioni è un
sentimento di ammirazione e di nostalgia. Ma come mai proviamo simili
sentimenti di fronte ad un episodio triste segnato dal pericolo e dalla guerra?
Forse abbiamo nostalgia dell’onore, del valore, del sacrificio fatto. Non è
improbabile che sorga in noi la domanda: quanti dei nostri leader sarebbero
capaci di questo gesto eroico? Quanti dopo aver visto tanti scandali ……………………avranno
compreso che i loro privilegi non sono stati concepiti per proteggerli, ma per
indurli a prodigarsi per gli altri?
Da “Come fare storia ai tempi della postverità?, di Pedro
Rodriguez Lopez, S.I., in La Civiltà Cattolica 2021 II, 332-346 n. 4102 (15
maggio/5 giugno 2021, pag 332.
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