SI RIPORTA LA RELAZIONE
TENUTA AL CONVEGNO DEL 2003
A CINQUE ANNI DALLA FUSIONE DEL CORPO DI AMMINISTRAZIONE E DEL CORPO DI COMMISSARIATO AVVENUTA NEL 1998.
L’Amministrazione ed il Commissariato sono sempre
stati le due facce di una stessa
medaglia, in relazione ad un contenitore unico. Nel corso dei secoli vi sono
state delle diversificazioni o delle convergenze che si sono dilatate o si sono
ristrette a seconda delle varie epoche storiche, all’interno di questo
contenitore. Ai nostri fini
identifichiamo il contenitore nell’Esercito Italiano, inteso oggi come tale, ieri
come Regio Esercito e l’altro ieri come Armata Sarda. E’ noto che l’Esercito
Italiano nasce dalla diretta emanazione dell’Esercito Sardo, al momento della
proclamazione del Regno d’Italia.(1861).Compito e scopo di questa relazione è
quello di individuare quel filo rosso che lega, nella dinamica del tempo,
l’Amministrazione e il Commissariato all’interno dell’Armata, poi Esercito
Sardo, e quindi Regio Esercito ed Esercito Italiano, individuando i segmenti
salienti di questo filo rosso che unisce coloro che, ieri come oggi, sono
preposti alla “Logistica dell’Uomo”.
1.
L’EVOLUZIONE SEI - SETTECENTESCA: IL VEEDORE GENERALE
– L’UFFICIO GENERALE DEL SOLDO – IL COMMISSARIATO GENERALE DI GUERRA ( 1581 –
1796).
Ogni
riferimento all’Esercito Sardo non può che iniziare da uno dei momenti
qualificanti della istituzione degli ordinamenti amministrativi Sardi. Questo
momento si può individuare nell’opera istituzionale del Duca Emanuele
Filiberto, messa in essere all’indomani del trattato di Chateax Cambresis
(1559).Sarà da questa opera che nascono gli ordinamenti amministrativi sabaudi
che, sviluppatisi per oltre tre secoli, giungeranno fino a noi. [1]L’organizzazione
amministrativo-contabile varata nel 1561[2]
previde il seguente ordinamento
·
un Veedore[3] Generale;
·
un Condadore Generale
·
Un Tesoriere Generale di Guerra
Il Veedore
Generale era il supremo controllore amministrativo e coordinava l’attività
degli altri due.
Il
Contadore Generale sovrintendeva al controllo della forza alle armi, al suo
sostentamento, ed alla predisposizione dei pagamenti [4] .
A tali pagamenti
presiedeva e provvedeva il Tesoriere Generale di Guerra.
In caso di
guerra, il Comandante Generale era affiancato da un “Commissario Generale”, che
presiedeva alla amministrazione delle truppe e fungeva da raccordo con il
Veedore Generale.Sarà questa l’organizzazione, al momento “in nuce”, che si
svilupperà per tutto il settecento e fino al periodo pre-napoleonico che lo
eliminerà; riportato in essere al momento della restaurazione si innesterà su
di esso l’organizzazione logistico-amministrativa sabauda dell’ottocento.Col la
salita al trono di Carlo Emanuele I (1580 - 1630), coinvolto lo Stato nelle guerre tra Spagna e Francia[5],
l’organizzazione amministrativa si perfezionò, con una più marcata
articolazione, con un aumento del personale e con una maggiore precisione nei
compiti. Vittorio Amedeo II (1684 – 1730), nuovo Re di Sardegna, introdusse
riforme tese a separare il potere civile da quello militare [6].
Nel 1688 fu creata la “Segreteria di Guerra”[7],
mentre le funzioni amministrative furono affidate ad un “Ufficio Generale del
Soldo”, che concentrò in se i compiti del Veedore, del Contatore e del
Tesoriere Generale; in un secondo momento
l’Ufficio del Veedore e la direzione
di tutti gli aspetti amministrativi passò al “Contatore Generale”.
Con editto
del 21 giugno 1709 l’Ufficio Generale del Soldo fu riordinato e ripartito in
branche, di cui tre amministrative ed una contabile; alle prime tre fu preposto
un Commissario di Guerra, la quarta (contabile) fu costituita in Tesoreria
Generale.
I.
Il (primo) Commissario, che seguiva in autorità il
Contadore presiedeva :
§ ai
contratti in genere;
§ ai conti
generali dell’Azienda di Guerra, cioè i bilanci;
§ alla parte
amministrativa delle truppe.
II.
Il (secondo) Commissario presiedeva:
§ agli affari
amministrativi delle Armi di fanteria e artiglieria.
III.
Il (terzo)
Commissario presiedeva:
§ agli affari
amministrativi della cancelleria e dello Stato Maggiore (ruoli, riviste, paghe,
pane, vestiario, caserme, armamenti).
IV.
La Tesoreria Generale provvedeva alle riscossioni ed
ai pagamenti.
Come Organo
esterno vi era un Controllore Generale, organo del Generale delle Finanze,
sovrintendente al controllo finanziario di Tesoreria.
Il Regio
Viglietto 17 febbraio 1717 suddivideva l’Amministrazione economica dello Stato
in n. 4 Aziende:
§ Azienda
delle Finanze, con a capo il Generale delle Finanze, supremo dirigente
dell’amministrazione finanziaria;
§ Azienda di
Guerra, con a capo il Contadore Generale, supremo dirigente
dell’Ufficio del Soldo, che abbracciava tutta la materia amministrativa e
contabile dell’Esercito;
§ Azienda di
Artiglieria, con a capo l’Intendente Generale di artiglieria;
§ Azienda di
Corte, con il Consiglio di Corte, che provvedeva alle spese di
Corte.
La
Segreteria o Gabinetto di Guerra, con a capo un Primo Segretario, Ministro di
Stato.
In questa
organizzazione [8] l’Ufficio Generale del Soldo acquistò
particolare importanza perché, con la direzione dei servizi amministrativi,
accentrò il controllo di tutti gli affari economici e contabili dell’Esercito,
le cui spese assorbivano metà delle pubbliche entrate[9].
Questa
ordinamento si manterrà per tutto il settecento, sotto Carlo Emanuele III (1730
–1773) e Carlo Emanuele IV [10]Carlo
Emanuele IV, appena salito al trono, avviò delle riforme che investirono tutta
la struttura amministrativa dell’Armata; tra le altre determinazioni ordinative
vi fu quella di trasformare l’Ufficio Generale del Soldo in un “Commissariato
Generale di Guerra”. L’invasione francese costringeva il Re e tutta la sua Corte ad abbandonare il Regno
nei suoi territori continentali e rifugiarsi in Sardegna. Alle strutture
sabaude subentrarono progressivamente quelle francesi, di altra impostazione
ordinativa.[11]
LA RESTAURAZIONE. GLI ORDINAMENTI DELLA PRIMA META’ DEL SECOLO XIX FINO
ALLA PRIMA GUERRA D’IMDIPENDENZA
Caduto Napoleone, il Re di Sardegna rientra nei suoi Stati ed esprime
subito la volontà di riportare in vita tutta l’organizzazione stautale
prenapoleonica. Non fa eccezione l’ordinamento dell’Armata. Tra le altre
determinazioni si ha il Regio Biglietto 27 settembre 1814, con il quale si
rimette in vigore l’Ufficio Generale del Soldo[12]L’Ufficio
generale del Soldo, tipica istituzione settecentesca, negli anni 1814-1815 si
rileverà troppo macchinoso per i tempi e per le esigenze, chiedendo l’Armata un
sistema logistico-amministrativo più snello. Ma tutto il sistema amministrativo
dello Stato necessitava di un radicale rinnovamento. Questo si attua con il
Regio Biglietto 31 marzo 1817, con il quale tutta l’amministrazione dello Stato
viene organizzata in 9 Aziende (Ministeri).[13] Le
Aziende Militari, che sono della Guerra, di Artiglieria e della Marina,
dipendono direttamente dalla Segreteria di Guerra e di Marina.Nella Azienda
Generale di Guerra[14]confluiscono
tutte le mansioni esercitate dall’Ufficio Generale del Soldo. Questi, con le
Regie Patenti del 19 Novembre 1816 viene riorganizzato e trasformato in
Intendenza Generale di Guera, diretta da un Intendente Generale di Guerra
coadiuvato da Vice Intendenti[15] Su
queste basi abbiamo, nella prima metà del secolo XIX una serie di regolamenti
di amministrazione e di contabilità incentrati sulla unicità della contabilità
sia in contanti che in natura.; sarà questa la struttura che, seppur con alcune
modifiche, giungerà fino al 1853.[16]
Con la salita al trono di Carlo Alberto[17] si
ha,infatti, nel Regno di Sardegna una
crescente attività di riforme, tutte volte, secondo la volontà del Sovrano, a
dare un ruolo più dinamico al Regno. Le riforme arlbertine investono anche
l'Azienda di Guerra. Due sono i provvedimenti: uno del 17 marzo 1832 ed uno del
5 marzo 1833, in base al quale l'Azienda Generale di Guerra venne ripartita in
un Ufficio Centrale, con sede a Torino, che rispondeva direttamente al Re
tramite il Primo Segretario di Guerra e Marina ed era soggetto al controllo
della Segreteria delle Finanze, ed in Uffici divisionali incaricati del
controllo sul territorio.[18] Con
queste strutture ordinative, stabilizzatesi negli anni quarantasi affronterà la
campagna del 1848 – 1849; anche per la branca amministrativa gli esiti non sono
felici, tanto che qualche autore sostiene che questo il poco felice esito
della campagna stessa sia dovuto anche alle carenze logistiche-amministrative.
All’indomani della Prima Guerra di Indipendenza, inizia quell’opera di
riforma ed innovazione conosciuta come “decennio di preparazione” che investe
tutti i settori dello Stato. Per il nostro settore, , viene emesso il Regio
Decreto 13 dicembre 1850 nel quale, oltre ad ammette le lacune dimostrate nella
campagna si riconosce l'eccesso di controlli peculiari e la compilazione di
norme e nei procedimenti contabili con i
molteplici scritture, difficilissime da tenere aggiornate, soprattutto in
guerra. Nel contempo si fa strada il concetto che occorre, date le esigenze
dell'Armata, in continua evoluzione ed espansione,m ,è necessario meglio
articolare il sistema amministrativo contabile. Su questa esigenza di fondo si procede alla separazione
della contabilità, dando vita alla contabilità quella in contanti e quella in
natura. E’ un momento, questo, discendente
dalla realtà funzionale della separazione della contabilità, che determina
l’origine dei due “Servizi”, e quindi, di due “Corpi”, uno detto “Contabile” o
di “Amministrazione” e uno detto di “Commissariato” La contabilità in contanti è prerogativa del Servizio
Contabile, o Servizio di Amministrazione, mentre quella in natura (vestiario,
equipaggiamento, vettovagliamento ecc.) è prerogativa del servizio di Commissariato. Tale divisione
rimarrà in essere fino al 1998.
L'ABOLIZIONE DELL’AZIENDA GENERALE DI GUERRA E LA CREAZIONE DEI CORPI E
SERVIZI (1853)
Le Aziende non rispettano più le
esigenze dei tempi. Da qui la decisione di procedere alla loro abolizione.
Tutta la legislazione successiva ne è direttamente conseguente di questa
decisione.
Viene creata la Direzione Generale del Materiale e dell'Amministrazione
militare, presso il Ministero della Guerra,[20] a
cui venne creato il servizio amministrativo.
Con la legge 26 dicembre 1853,
nel creare gli uffici della Intendenza Militare, si creava anche il Corpo d'Intendenza Militare, i cui
organici furono ampliati con il Regio
Decreto 19 luglio 1855.
Con la Legge 9 agosto 1855 il Regio Magazzino delle Merci, assunse la
denominazione di Magazzino Centrale delle
Merci da cui dipendevano i magazzini
succursali, a cui fu preposto il Corpo del "Personale contabile per l'amministrazione della guerra".
Sempre la Legge 26 dicembre 1853,
istituiva il Corpo del "Personale
contabile per il materiale d'artiglieria" ed il Corpo del "Personale contabile per il servizio del
genio militare"
Con il Regio Decreto del 10 marzo
1858 si istituì il Corpo del "Personale contabile dei magazzini del genio"
Accanto a questi provvedimenti ve ne furono altri che discendevano da un
provvedimento del 1848, il Regio Decreto
25 settembre 1848, con il quale si istituì il "Corpo per il servizio delle sussistenze militari", posto
"all'immediata dipendenza dell'Azienda Generale di Guerra ma in un ramo
distinto e separato da quella riflettente l'amministrazione militare cui detta
Azienda è chiamata per la propria istituzione a dirigere e a
sovrintendere".
Il Regio Decreto 4 aprile 1855,
riunisce la truppa delle Sussistenze nella "compagnia d'operai militari per il servizio delle sussistenze destinate
ai lavori manuali occorrenti all'esecuzione del servizio per i magazzini e
panifici militari, sotto la sorveglianza dei funzionari del Corpo delle
Sussistenze" creare la Compagnia di Sussistenza. Si crea, quindi, la compagnia di Sussistenza.
Con il Regio Decreto 14 Dicembre
1856, si procedette a riunire, insieme alla Compagnia di Sussistenza, gli infermieri, i contabili degli ospedali, i
nuclei dei conducenti, fabbri e maniscalchi in un battaglione "di operai
per i servizi d'amministrazione", comunemente noto come "battaglione
di amministrazione"[21] .
Con questi provvedimenti si ha la conferma e la codificazione del graduale processo di
scissione tra le due branche principali dell'Amministrazione, che il
regolamento del 1840 citava nel capitolo II, la contabilità in contanti, che rimaneva prerogrativa dei vari Corpi
contabili, e la contabilità in natura ( vestiario, equipaggiamento,
vettovagliamento, arredi ecc.) che,con il progressivo accrescersi delle
esigenze in questo settore, rese indispensabile la creazione di organi
direttivi ed esecutivi appositi. [22]
Le campagne del 1859 e quella del 1860, portarono alla Unificazione del
Nostro Paese, come quella del 1866, fecero emergere la necessità di gestire
direttamente, e non dare in appalto, i
Servizi per l’Armata. La scienza e l'industria mettono a disposizione materiali
totalmente nuovi, che impongono nuove soluzioni organiche e quindi ordinative.
A questo si provvede con l'ordinamento Ricotti - Magnani (1870- 1873) che
permea gli anni postunitari; e che sarà ulteriormente perfezionato
dall'ordinamento Ferraro (1884) con i quali si arriverà fina alla vigilia della
Prima Guerra mondiale
L'ordinamento Ricotti-Magnani abbatte del tutto i diaframmi tra Quadri e
Servizi (con la sola eccezione per i farmacisti, che rimangono assimilati al
grado militare) e quadri delle Truppe combattenti, costringendo l'
"operativo" ad interessarsi di logistica, a al "Logistico"
fino allora un semimilitarizzato, ad essere un Ufficiale a tutti gli effetti.
Questa riforma, che fu accetta con molta fatica dai quadri delle Armi
combattenti, che quasi non tolleravano " il veder messi alla pari i
servigi di penna coi servigi di spada" conferisce lo status di Ufficiali a tutti gli effetti a
medici , commissari, veterinari e contabili.
E' una innovazione che è unica negli eserciti europei del tempo, che aumenta
il tasso di militarizzazione dei servizi che permetterà al nostro
Esercito di giungere agli inizi del secolo al passo con i tempi.
La Riforma Ricotti-Magnani,
preceduta dal Regio Decreto 13 novembre 1870 "per il riordinamento degli
ospedali Militari e per la soppressione del Corpo di Amministrazione[23]creato
nel 1856 , e dal Regio Decreto 18 ottobre 1872, che detta norme sul “personale
degli Uffici Contabili”, abolisce il Corpo
di Intendenza. Con Regio Decreto n. 1591 del 30 settembre 1873, che unisce in un contesto unitario, Stati Maggiori, Armi, Corpi e Servizi, si crea:
-
il Corpo Sanitario Militare
-
il Corpo di Commissariato Militare
-
Il Corpo Contabile Militare
-
Il Corpo Veterinario Militare
Con la creazione del Corpo Contabile Militare, i compiti degli Ufficiali
Contabili sono così definiti: "attendono
al servizio della contabilità, nei Corpi dell'Esercito, negli istituti,
ospedali e magazzini contabili militari: Il personale degli Ufficiali contabili
è esclusivamente tratto dagli Ufficiali e Sottufficiali dell'Esercito".
Il Corpo di Commissariato ha cosi definiti i suoi compiti, “..per delegazione della Amministrazione
Centrale della guerra e sotto l'autorità
dei Comandanti Generali e di quelli delle divisioni, sovrintende ai
servigi delle sussistenze, dei foraggi, del casermaggio e di altri
approvvigionamenti per l'Esercito. Da questo personale traggono il loro i
commissariati dei Comandi Generali e di quelli di divisione.
I provvedimenti degli anni successivi completano l’ossatura della riforma
Ricotti-Magnani, come, ad esempio, l’istituzione a Roma con Atto del Governo n° 23 del 13 febbraio
1877 di una “Scuola di Amministrazione e Contabilità Militare". Nel 1884
viene varato l’'ordinamento Ferrero che integra e perfeziona l'ordinamento
Ricotti-Magnani dando ulteriore configurazione al Corpo di Commissariato e al
Corpo Contabile Militare, in presenza di non pochi problemi.[24]
Nel primo decennio del secolo, dal 1900 al 1910, sotto la stretta della necessità di
realizzare economie di bilancio in ogni settore, , si dibatte molto sulla
possibilità di semplificare il sistema
di contabilità dei Corpi, Stabilimenti e Ospedali militari, rendendo così
possibile affidare solo a ufficiali inferiori d'Arma (non specializzati e non a
tempo pieno) le mansioni svolte - a tempo pieno - da Ufficiali Contabili
Specializzati: in tal modo, sarebbe possibile sopprimere, realizzando notevoli
economie, il Corpo Contabile Militare e riordinare il Corpo di Commissariato in
maniera che esso solo possa disimpegnare tutti i servizi amministrativi e
contabile dell'Esercito.10
LA CREAZIONE DEL
CORPO DI AMMINISTRAZIONE E OLA RIFORMA DEL CORPO CONTABILE (1910). LE
DIFFICOLTA’ CONTABILI DEL PRIMO DOPOGUERRA E LE RIFORME DEGLI ANNI TRENTA FINO
ALLA II GEURRA MONDIALE
La legge 531 del 17 luglio 1910, firmata dall’allora Ministro della
Guerra Gen. Paolo Spingardi introduce un
nuovo ordinamento nel settore logistico-amministrativo. Con tale legge si
sancisce:
-
la soppressione del “Corpo di Commissariato Militare”
e, contemporaneamente, l’istituzione al suo posto di un analogo “Corpo” detto
sempre di Commissariato con una diversa configurazione organica. Si articola,
infatti, in due ruoli distinti, composti uno da “Ufficiali Commissari” ed uno
da “Ufficiali di Sussistenza”
-
la soppressione del “Corpo Contabile Militare” e, contemporaneamente la istituzione del
“Corpo di Amministrazione “Militare”
I Compiti del Corpo di Commissariato Militare sono così definiti:
-
Ruolo Ufficiali
Commissari”: sovrintendere, sotto l’Autorità dei Comandanti di Corpo d’Armata”,
ai servizi di amministrazione generale e, in particolare, ai servizi delle
sussistenze, del casermaggio e del vestiario e di altri approvigionamenti
dell’Esercito.
-
Ruolo Ufficiali di Sussistenza”: dare esecuzione
gestionaria e tecnica del servizio delle sussistenze, comprensivo della
conduzione dei relativi stabilimenti e del Comando delle Compagnie di
Sussistenza, organi, quest’ultimi destinati ad assicurare i servizi di
macinazione del grano, panificazione, distribuzione dei viveri, macellazione
buoi e l’espletamento di quanto altro attiene al vettovagliamento delle truppe
e al mantenimento dei quadrupedi”.
I Compiti del Corpo di Amministrazione Militare:
-
tenuta dei conti presso i Corpi, Istituti e
Stabilimenti Militari.
Con il Decreto Ministeriale del 18 marzo 1911 la struttura generale del
settore logistico-amministrativo viene definitivamente a stabilizzarsi.[25]
Con questo ordinamento si affronta
il I Conflitto Mondiale[26],
all’indomani del quale ci si accorge che si erano palesati inconvenienti nella
esplicazione delle attività logistico-amministrative. Come primo rimedio si
istituiscono, con Decreto legge 9 maggio 1918 n. 620 I Comitati di Revisione per il controllo sulla gestione
Amministrativa e sulla Contabilità de Ministeri della Guerra e delle Armi e
Munizioni. Questi Comitati di Revisione non mettono il luce irregolarità di
rilievo, ma fanno emergere due aspetti non positivi:
a) la gestione contabile e amministrativa
militare, con particolare riguardo al gran numero di magazzini, depositi,
laboratori, riesce a far fronte ai
bisogni delle truppe, ma si rileva antieconomica e non ispirata a criteri di
razionalità di tipo - per così dire - industriale.
b)
Il nuovo sistema amministrativo e contabile al livello
di Corpo introdotto nel 1911, e che già aveva mostrato i suoi limiti in
Libia, viene meno nelle eccezionali
circostanze della guerra, aggravate dai rimaneggiamenti organici che fanno
perdere ogni possibilità di ancoraggio alla vecchia intelaiatura permanente.[27]
Il sistema amministrativo e
contabile rimane inadeguato alle
speciali esigenze dei reparti di campagna: la resa dei conti da parte de Corpi
in pratica non avviene o non avviene
completamente, e a un certo punto, nel dopo-guerra, per mettere fine alla
maggior parte delle pratiche in sospeso si deve concedere un'amnistia contabile generale. [28]
Le sfide degli anni venti e trenta sono raccolte dai due Corpi, di
Amministrazione e di Commissariato nella prospettiva di superare le difficoltà
palesatasi nel primo conflitto mondiale e nel dopoguerra.
Nel 1924 viene emanato un nuovo Regolamento per l'Amministrazione e la Contabilitàdei Corpi.
Con l’Ordinamento Diaz, Legge 7 gennaio 1923 n. 72 viene creato, nell’ambito della Direzione
Generale dei Servizi Logistici del Ministero della Guerra, l’Ufficio del
Generale Commissario, mentre il Decreto Ministeriale 17 gennaio 1924 viene
creato un Ufficio del Colonnello Capo del Corpo di Amministrazione, primo passo
verso la costituzione di un vertice e quindi una autonoma fisionomia, che si
completa con la creazione , nel 1926, con la costituzione di un Ufficio
Centrale dei Servizi Contabili (DM 26 novembre 1926).
Per tutti gli anni Trenta rimangono in vigore le Norme generali per l'organizzazione e il funzionamento dei Servizi in
guerra del 1932, ristampate nel 1938 senza alcuna variante o aggiunta. Esse
rappresentano, quindi, la regolamentazione logistica di riferimento anche per
le guerre di Etiopia e di Spagna, nonostante il particolare contesto di queste
due campagne:
Il 1° giugno 1940 viene diramato uno Stralcio
della nuova edizione (1940) delle Norme generali per l'organizzazione e
funzionamento dei sevizi in guerra in prossima pubblicazione (Circ.n. 17000
in data 1° giugno 1940 del Comando del Corpo di Stato Maggiore - Ufficio
Servizi), seguito subito dopo dalla Pub. N. 2662 Norme Generali per l'organizzazione e funzionamento dei Servizi in
guerra - ed 1940 (bozza di stampa). La circolare 17000 tratta solo i
Servizi di campagna che sulla base della nuova impostazione sono creati
ex-novo, oppure subiscono le varianti più significative. La novità più di
interesse è che il Servizio di Commissariato è alleggerito e cede al Servizio
di amministrazione (di nuova costituzione) la branca
giuridico-amministrativa e la branca
della gestione del contante e del
materiale. Il neo Servizio di Amministrazione è un servizio di campagna, cioè opera
solo a favore delle unità mobilitate14.
Nel 1940, infine, vengono emanate le "Istituzioni amministrative per
le truppe di campagna, con le quali, dopo la fallimentare esperienza della
Grande Guerra si recidono ogni legame
amministrativo-contabile tra gli Enti mobilitati e Centri di mobilitazione.
IL DOPO GUERRA. LA CONTRAPPOSIZIONE DEI BLOCCHI. LA CADUTA DEL MURO DI
BRLINO E GLI IMPEGNI FUORI AREA FINO ALLA UNIFICAZIONE. 1945 - 1998
La prima regolamentazione logistica del dopo guerra è la circolare 6300
"Norme Generali per l'organizzazione Logistica ed il funzionamento dei Servizi
in guerra"
Il Servizio di commissariato, rispetto alle norme del 1940, non muta, Il
Servizio di Amministrazione, che è sempre considerato un servizio "in
guerra" è uguale al 1940 anch'esso ma con formulazioni più
particolareggiate e definite. Nella organizzazione dei vertici dei Servizi
Logistici dopo il 1945 fino all'emanazione dei D.P.R. n. 1477 e 1478 del 1965
non vi si riscontrano differenze sostanziali rispetto all'anteguerra e alla
guerra, con Capi (e/o Capi e Ispettori) dei principali Servizi che dipendono
dal Ministero nel quale inglobano e svolgono attività di consulenza, di studio
e ispettiva sia per conto del ministero, che dello Stato Maggiore.
"Provvisoriamente - secondo linee unitarie, armoniche e omogenee - le
attribuzioni e dipendenze dei Capi dei Servizi logistici, limitatamente a:
-
Capo e Ispettore del Servizio di commissariato;
-
Capo del Servizio automobilistico;
-
Capo del Servizio di amministrazione;
La Regolamentazione contabile ed amministrativa nel dopoguerra è
caratterizzata dalle esigenze di decentramento e di semplificazione, che erano
state al centro delle riforme degli anni venti trenta15.
Importante nel dopoguerra il mantenimento nell'ambito dei Comandi
Militari territoriali, di una Direzione
di amministrazione, retta da un colonnello con funzioni di comandante di Corpo
nei confronti del personale della direzione e composta interamente da Ufficiali
del Corpo. Le Direzioni di Amministrazione saranno tanti quanto i Comiliter,
poi Regioni Militari, ovvero 7 fino al 1998, per ridursi a3 nel 1998, quando le
Regioni sono tre, fino al 2001 con l’avvento della Direzione Unica.
Le problematiche di interesse dei due Corpi in questo periodo sono
incentrate:
-
sulla unificazione, abolita negli anni venti, dei
Servizi di Commissariato delle tre Forze Armate;
-
sull'eliminazione della distinzione dei Quadri
Ufficiali in Ufficiali di Commissariato
e Ufficiali di Sussistenza;
-
l'unificazione dei Corpi di Amministrazione e di
Commissariato, un tema che sarà dibattuto fino al 1998, per oltre 50 anni.
Le Direzioni di Commissariato sono costituite presso i Comiliter, poi dal
1981, Comandi di Regione Militare, con i compiti svolti prima del conflitto.
Agli inizi degli anno '80 i Comandi dei Servizi d Commissariato di RM,
divisione assunta questa nel 1976, sono ordinate su 8 servizi, di cui 7
costituiti fin dal tempo di pace.17
Il 21 Aprile 1997 veniva costituito
l’Ispettorato Logistico, nel quadro del processo di costituzione e
programmazione dell’Area Logistica, connesso questa riorganizzazione della
Forza Armata. In questo anno si procede quindi alla unificazione dei due Corpi,
di Amministrazione e Commissariato, concludendo una esperienza iniziata nel
1853.
CONCLUSIONE
L'exursus proposto ha tentato di dare un quadro, di individuare un filo
rosso, che lega tutte le esperienze dei Corpi di Amministrazione e di
Commissariato. Partendo dalle istituzioni amministrativo-contabili del ducato
di Savoia[29] poi Regno di Sardegna si
è visto l’Istituto del Veedore Generale che, ai primi del settecento si è
trasformato in Ufficio Generale del Soldo. Questi si affina per tutto il
settecento ed è soppresso dalla organizzazione napoleonica al pari di tutte le
altre istituzioni sabaude. Riportato in vita al momento della Restaurazione[30],
dati le necessita dei tempi è subito
trasformato, nell’ambito della
neocostituita Azienda Generale di Guerra (1817) in Commissariato e poi
Intendenza Generale ( 1816), operando per tutta la prima metà del secolo XIX.
Le esperienze, anche negative, della Prima Guerra di Indipendenza, portano, nel decennio di preparazione, a
riforme radicali. Abolita quindi
l’Azienda di Guerra, le sue funzioni sono ripartite fra nuovi organismi. Nasce
il Corpo di Intendenza e quello Contabile. Raggiunta l’unità della Patria e
portata la Capitale a Roma, gli ordinamenti si affino ancor più: La Riforma
Ricotti Magliani, crea il Corpo di Commissariato e mantiene Contabile, ed introduce la
equiparazione degli Ufficiali “dei Servizi”, prima semimilitarizzati se non addirittura
civili o borghesi agli Ufficiali delle Armi Combattenti. Questo Ordinamento,
perfezionato nel 1884, giunge fino alla vigilia del Primo conflitto mondiale..
Nel 1910 le riforme portano alla trasformazione del Corpo di Commissariato ed
alla creazione del Corpo di Amministrazione che nelle loro strutture generali
giungeranno fino al 1998, quando in presenza di eventi epocali, la caduta del
muro di Berlino e gli impegni “fuoriarea, impongono radicali trasformazioni.
Termina quindi nel 1998 l’esperienza iniziata nel 1853.
MASSIMO COLTRINARI
[1]
Emanuele Filiberto pose i capisaldi dell’Amministrazione dello Stato e di
quella militare coadiuvato da un Ufficiale Spagnolo; che aveva già conosciuto
nelle Fiandre. Questo Ufficiale Don Diego Hortis de Pras.
[2] Precedentemente a capo
della Azienda finanziaria era previsto
un “tesoriere e generale delle finanze”. Da lui dipendevano le aziende di
spesa, principale quella di “guerra” a cui era preposto un “Tesoriere di
guerra”
[3] La parola “veedore” è di
chiara origine spagnola, da “VEADOR” che significa controllare
[4] Il compito suo era “di
tenere buon conto e la regione che si conviene del soldo e delle altre spese
che occorresse fare”. La forza alle armi era iscritta e descritta in appositi
ruoli, tenuti dal veedore (controllo) dal contatore e dai capitani alle armi.
[5] Si dovette arruolare in
fanteria mercenaria, e straniere, definite “truppe “ riunite in “colonnellati”.
La Milizia pesante fu costituita in “milizia generale”. Da questo viene tratto
un primo contingente di 8000 uomini, uno dei primi esempi di esercito nazionale” scelti fra uomini più robusti ed
alti alle armi, riuniti in 5 colonnellati ”pronti a marciare in ogni
circostanza”. Vittorio Emanuele II
(1684-1730), tese a separare il potere civile da quello militare
[6] Fino ad allora il potere
politico e militare accentrato dal Duca, era stato esercitato attraverso la
Segreteria o Gabinetto ducali”, e una parte, quella militare, attraverso la
VEEDORIA, incaricata di registrare le Patenti Ducali e quindi di seguire tutto
l’andamento economico-ammistrativo dell’Azienda Militare.
[7] Presiedeva ai movimenti di
truppe, con compiti di Comando e di Disciplina
[8] Le
Aziende erano indipendenti dal Primo Segretario di Stato; vi sovrastava un
Consiglio Generale delle Finanze, presieduto dal Primo Segretario alla Guerra e
composto dal Contatore Generale, dall’Intendente Generale di artiglieria e da
altri membri eventuali.
[9] Il 21 giugno 1709 venne
emanato il Regolamento “Nuova Costituzione da aversi per Legge fondamentale e
perpetua per l’amministrazione ed il mantenimento delle Regie Truppe”, il quale
venne a stabilire le basi generali dei e la contabilità in
contanti ed in materia.
[10] Il Regolamento del 31
ottobre 1736 aveva suddiviso l’Ufficio Generale del Soldo in 8 divisioni
centrali. Quello del 16 gennaio 1752 riunì il personale periferico in 7
Dipartimenti corrispondenti ai Givernbi Territoriali (sardegna, Villafranca,
Cuneo, Susa, Savoia, vercelli, Alessandria). In base al regolamento 18 novembre
1783 l’Ufficio Centrale di Torino diretto dal Contadore Generale Primo
Commissario di Guerra includeva 7
divisioni: segreteria, contabilità (libri mastri e cassa) amministrazione
speciale dei grani (azienda grani) nonché 4 “banchi” (“assenti” cioè arruolamenti, fanteria, cavalleria,
intendenza).
[11] Il 27 giugno 1801 il Commissariato
Generale di Guerra sardo e tutti i suoi organi venivano soppressi e le relative
incombenze passarono al Commissariato Militare Francese.
[12] In questa primaria
organizzazione l’Ufficio Generale del Soldo è ripartito in 6 Uffici, di cui uno
a Torino ( che è il principale) e 5 nei Dipartimenti: Alessandria,Cuneo,
Vercelli, Torino, Nizza). Ciascun Ufficio era a sua volta articolato in Uffici
presidiari: 7 ad Alessandria, 12 a Cuneo, 8 a Vercelli 5 a Torino e 2 a Nizza.
[13] Queste sono: L’Azienda
Economica dell’Interno, delle Finanze, delle Gabelle, della real casa, Generale
di Guerra, d’Artiglieria, delle Fabbriche e Fortificazioni militari e della
Marina.
[14] Il Regolamento che
disciplina l’Azienda Generale di Guerra è del 15 Dicembre 1817
[15] Con determinazione del 27
gennaio 1818, L’Intendenza Generale di Guera, al suo vertice, si articola su:
Intendete Generale di Guerra, Vice Intendente Generale
di Guerra, Vice Intendente Generale per il Contenzioso, Commissario generale
anziano.
[16] Tale
regolamenti sono: Il Regolamento di amministrazione e contabilità del 1822;Il
Regolamento di amministrazione e contabilità del 1832;Il Regolamento di
amministrazione e contabilità del 1840. Sarà con il regolamento del 1840, con cui l'Armata Sarda affronta la
guerra del '48-49, è il regolamento che, non modifica le precedenti norme, ma
compendia e riepiloga in maniera organica tutta la materia
amministrativo-contabile. E' il punto di arrivo non solo della regolamentazione settecentesca di
cui si trovano abbondanti tracce, ma è
la somma di tutto quanto si deve avere e
sapere per amministrare l'Armata.
[17] Questa avvenne alla morte
di Carlo Felice, il 17 aprile 1831
[18]
L'Ufficio Centrale era suddiviso in 10 servizi: segreteria, fanteria,
cavalleria, intendenza, revisione, caserme e vestiario, trattenuti ed invalidi,
libro mastro, archivi e regio magazzino
merci. Gli Uffici divisionali, erano presso le Divisioni Territoriali di Savoia, Torino, Alessandria, Cuneo, Novara,
Nizza, Genova, Sardegna.
[19] In tale provvedimento si stabiliva che:
" Le incombenze per lo addietro agli ufficio centrali ed interni di dette
aziende saranno direttamente disimpegnate dagli ufficio del ministero; quelle
affidate per lo addietro agli uffici esterni e dell'Azienda generale di guerra
o dagli uffici di commissarie, saranno attribuiti ai nuovi uffici di intendenza
militare, secondo che sarà stabilito con apposito decreto. E quelle incombenze
infine che erano disimpegnate dagli uffici di commissarie d'artiglieria o delle
fortificazioni, saranno attribuite o agli uffici d'intendenza militare, ovvero
ai comandanti o direzioni d'artiglieria o del genio
[20] Gli
uffici erano: intendenza, contratti e protocollo,servizi amministrativi,
contabilità generale,contabilità dei Corpi,servizio di artiglieria e servizio
genio
[21] La
motivazione di tale costituzione è la seguente: "L'ottimo risultato dato dalla compagnia sussistenza,…..poiché
l'esperienza dell'ultima guerra ha dimostrato il bisogno di avere al seguito
dell'Armata per i diversi servizi dipendenti dall'amministrazione militare,
sia negli ospedali che presso i
magazzini, individui riuniti in un corpo speciale senza dover ricorrere alle
file dell'esercito ne a persone estranee alla Milizia"
[22] Ales
S., L'Armata Sarda e le riforme albertine
1831 -1842, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio
Storico, Roma, Tipografia Regionale, 1987. Botti F., La Logistica dell'Esercito, Ministero della Difesa, Stato Maggiore
dell'Esercito, Ufficio Storico, Roma, 1991, Vol 1, Ales S., Dall'Armata Sarda all'Esercito Italiano 1843-
1861, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio
Storico, Roma, Tipografia Regionale, 1989
[23] Giornale Militare n. 280,
pag. 280
[24]
Scrive Ferruccio Betti: "Il corpo di commissariato subisce all'inizio del
secolo XX un intenso e no sempre giustificato travaglio organico,
principalmente dovuto all'incertezza e instabilità degli indirizzi di fondo
dell'amministrazione militare centrale, al tentativo non sempre riuscito di
realizzare economie e alla necessità ripetutamente emersa di riformare la gestione
amministrativa dei copri. Dati suoi complessi
compiti che ne fanno l'erede del disciolto copro d'intendenza e insieme
il vero progenitore o precursore dell'attuale corpo di amministrazione, il
commissariato è una sorta di baricentro logistico-amministrativo, nel quale
confluiscono da diverse parti spinte ed esigenze non sempre di segno concorde che hanno riflessi negativi
sul reclutamento, lo stato e l'avanzamento dei Quadri."
10 A questo orientamento si contrappone
la linea sostenuta nel 1909 con veemenza (e non senza realismo) dal Maggiore
contabile Farella, che in una serie di articoli sul diffuso periodico miliare
“La Preparazione” sostiene che molto difficilmente si potrà rimediare nella
pratica alla farraginosità del sistema di contabilità generale dello Stato. Di
conseguenza non è condivisibile, secondo Farella, la tesi della commissione
d'inchiesta che le funzioni amministrative all'interno dei corpi possono essere
disimpegnate dagli stessi Ufficiali d'Arma, senza necessità di personale
specializzato e senza pregiudizio per la
loro attività di comando. Secondo il Farella, gli ufficiali contabili a livello
d corpo sono invece necessari per le incombenze della contabilità che i
consigli di amministrazione non possono sbrigare perchè non ne hanno il tempo,
visto che aumentano continuamente le esigenze del servizio e d governo del
personale. In tal modo, spesso il consiglio di amministrazione del corpo non
può riunirsi o si riunisce senza che i suoi componenti abbiano potuto prendere
completa visione degli argomenti da trattare: e c'è bisogno di ricordare che
tutta la somma del buon andamento amministrativo e contabile dei corpi stessi è
posta interamente sulla schiena del direttore dei conti e del relatore? E che il
direttore dei conti, a dispetto della modesta sua posizione, è un personaggio
tanto importante da non potersene fare a meno neppure per poco tempo , in tutti
i nostri reggimenti?
. una
Direzione Generale dei Servizi Logistici e Amministrativi;
. un Reparto Intendenza dello Stato
Maggiore
. Un Ispettorato dei Servizi di
Commissariato
. Una Direzione Generale della Revisione
dei Conti
. Un Segretario Generale
- a Livello territoriale: 12 direzioni di
commissariato (sempre rette da Colonnelli);
ufficiali di sussistenza (di
nuova istituzione:242 ufficiali di cui 12 maggiori, con mansioni di livello
inferiore rispetto ai commissari, attinenti al vettovagliamento);
12 compagnie di sussistenza (sempre comandate da
Ufficiali di sussistenza anziché da ufficiali contabili: Gli ufficiali
contabili, il cui ruolo è soppresso, entrano a far parte dei ruoli degli
ufficiali delle sussistenze..
In Caso di conflitto, creato il Comando Supremo, per
le attività logistico-amministrative si creava presso il predetto Comando
Supremo, una Intendenza Generale. In zona di guerra venivano a formarsi le Intendeza di Armata presso le costituite
Armate.
[26]
Il Corpo di Commissariato ed il Corpo di
Amministrazione affrontarono la prova della Grande Guerra con un struttura ed una normativa ancora
tutta da sperimentare. Per il Servizio di Commissariato, la Grande Guerra è una
novità: la guerra di posizione ha limitato la funzione generale del servizio a
quella di ricevere e distribuire i
rifornimenti che affluivano .tutti da
tergo. Ciononostante il suo funzionamento è stato tutt'altro che agevole e
semplice, che ha richiesto ai Quadri doti di iniziativa e una capacità di lavoro
duttile, improntata a senso pratico, che molti di essi non possedevano.
Per il Servizio di
Amministrazione, specie per la parte contabile dei corpi e degli stabilimenti, la sua resa nei termini
e con le modalità fissate, da adito a concordi critiche. Il Liuzzi così
sintetizzava la situazione “ La guerra, lo dichiaro senza malignità, è stata
per la nostra contabilità un grosso fallimento che non vorremmo mai più
ripetere”.
[27] Su
quest'ultimo problema il Liuzzi parla, senza perifrasi di eccessiva burocrazia
e di fallimento della contabilità:
"la guerra aveva dimostrato,
e l'immediato dopo guerra ha dovuto confermare, che il sistema di considerare
le unità mobilitate come distaccamenti amministrativi degli enti territoriali
(depositi dei copri, ospedali, ecc.) ai quali le prime dovevano rendere i
conti, era troppo pesante e complicato se non completamente inapplicabile:
Tutti sappiamo che quel sistema si risolse nell'ultima guerra in un completo
fallimento del controllo delle spese, le cui contabilità dovettero essere
convalidate pressoché senza revisione, dopo aver provocato
inutilmente tante preoccupazioni ai comandanti delle unità mobilitate.
Riteniamo necessario di dare agli enti mobilitati la più ampia autonomia amministrativa, facendo loro
rendere direttamente i conti ed apposite
sezioni di riscontro per la contabilità di guerra. Ben distinte da quelle
territoriali, e di ridurre al minimo possibile i lavori di scritturazione, i
rendiconti e i controlli. Su questo argomento troppo tecnico non possiamo
attardarci. Ma resti vivo in tutti noi il ricordo dell'accennato fallimento,
dovuto alla pretesa di applicare in guerra un sistema organizzato
esclusivamente per la pace di tempi sorpassati. Non dimentichiamo mai che
l'esercito è fatto per la guerra, e che nell'esercito tutti i sistemi da
adottarsi in pace devono essere applicabili in guerra, almeno nelle linee
principali".
[28] Nel
1929 il capitano Bruno così riassume l'andamento del sistema contabile, che
spesso non alleviava, ma aggravava le difficoltà dei reparti (e dei comandanti)
al fronte:
"bisogna riconoscere infatti
che, nel controllo dell'attività amministrativa dei reparti mobilitati,
inconvenienti non ne mancarono; bisogna riconoscere che non sempre, in tale
controllo, furono seguiti quei criteri di praticità, di semplicità, di
tolleranza che erano la condizione indispensabile perché il controllo stesso
non si trasformasse in una vera
persecuzione, in un fastidio immenso, che si aggiungeva alle più gravi preoccupazioni
inerenti all'esercizio del comando.
In taluni casi lo spulciamento
delle contabilità… di guerra superò, in meticolosità e pedanteria, ogni più
esagerato esempio del tempo di pace.
Concludendo, il sistema di controllo amministrativo e
contabile sulle truppe combattenti non
fu, nell'ultima guerra, adatto e proporzionato alle speciali esigenze del
momento: esso volle adattare le sue pesantissime bardature ad un copro che
aveva bisogno della massima scioltezza
di movimenti, il suo lento e rigido incedere ad una situazione che mutava rapidamente
e di continuo nel tempo e nello spazio: su la tartaruga che voleva tener dietro
al levriero o, meglio il pachiderma che doveva inseguire l'aquila per le vie
del cielo".
14 Scrive al riguardo F Betti: " La
creazione di questo nuovo Servizio di
campagna, che cioè - va sottolineato - opera solo in guerra e solo in guerra e
solo a favore delle unità mobiliate, pone rimedio a una carenza storica, che
costringeva i corpi e gli altri
organismi a mantenere anche in guerra -
per tutte le esigenze di gestione, controllo e revisione - un legame diretto,
fortemente burocratizzato, continuo e
capillare con l'organizzazione territoriale e/o con il Ministero: Per sua
natura, date le distanze e le
circostanze della guerra questo legame risultava invariabilmente aleatorio e
tale da non soddisfare con tempestività né le esigenze dei corpi, né quelle di
una corretta , economica e puntuale
gestione amministrativa: Di qui il naufragio dell'amministrazione specie nella
prima guerra mondiale, al quale più volte abbiamo fatto cenno: Il tenente
colonnello di amministrazione Califano nel 1940 espone con molta efficacia le
ragioni che hanno spinto a istituire il Servizio: L'esperienza acquisita nelle
guerre affrontate in questi ultimi trenta anni aveva reso necessario rivedere i
precedenti ordinamenti, anche per quanto riflettevano il servizio di
amministrazione e contabilità in guerra, onde adeguarli alle particolari
caratteristiche dell'esercito operante e
dei nuovi organi di guerra.
La nuova organizzazione di
questo servizio in guerra doveva mirare
a questi scopi:
-
svincolare, per quanto possibile, gli enti e reparti
mobilitati dai propri centri di mobilitazione;
-
seguire da
vicino la loro gestione amministrativo-contabile per rilevare in tempo gli
errori, gli eccessi di spesa e tutte le altre manchevolezze , beninteso, di
carattere sostanziale;
-
dirigere e coordinare la gestione degli enti e reparti
stessi per meglio guidarli ed assicurarne una regolare azione amministrativa.
L'organizzazione completata
dell'unità centrale, ha indubbiamente raggiunto questi scopi: Si ha per ciò
motivo di ritenere che l'organizzazione stessa, mentre assicurerà un impiego
razionale ed economico del pubblico denaro, risponderà pienamente alle esigenze
dell'esercito in guerra, tenendo conto degli interessi degli amministrati.
Il nuovo Servizio tende
dunque a eliminare - per la verità quando già erano trascorsi parecchi anni
dalla fine della prima guerra mondiale -
gli inconvenienti costantemente presenti nelle guerre precedenti, con particolare
riguardo al controllo e revisione della
contabilità - agli organi territoriali:
a)
dirigere e coordinare il servizio di amministrazione
generale di tutti gli enti mobilitati;
b)
provvedere al servizio di cassa;
c)
provvedere al servizio di revisione della contabilità,
e svolgere azione di vigilanza sulle gestioni in contanti e in materia di tutti
gli enti mobilitati."
14 I capi
dei Servizi esercitano la loro attività in cinque settori fondamentali:
-
consulenza generale del Capo di SME e attività
ispettiva per la sua delega, avvalendosi anche dei generali e colonnelli a disposizione per
questa esigenza, e informando dei risultati di questa attività l'Ispettorato
logistico;
-
definizione - sulla base delle esigenze operative
fissate dallo SME - delle caratteristiche dei materiali del servizio, indirizzo
e controllo dell'attività di ricerca e studio per la realizzazione dei
prototipi , direzione della sperimentazione tecnica fino all'omologazione,
designazione del personale destinato a far parte delle commissioni per accertare la
rispondenza tecnica dei prototipi e per
il collaudo, collaborazione con la competente direzione generale per le
analoghe attività relative a materiali di comune interesse per le forze armate;
-
elaborazione della normativa tecnica ;
-
consulenza allo SME per i programmi degli
approvvigionamenti e dei rifornimenti dei materiali del Servizio:
-
attività d comando sulle Scuole del Servizio.
15 Il periodo considerato va suddiviso in
due fasi nettamente distinte. Nella prima, dal 1944 al 1976, rimane in vigore .
con alcune modifiche - il R.A. 1927 e successive ristampe del 1945 e 1964, integrato dal T.U. delle
leggi sull'amministrazione e contabilità de corpi, istituti e stabilimenti
militari approvato dal R.D. 2 febbraio 1928, n. 263 dalle norme del 1935 e
dalla Pub. N.4841 Istruzione per la
contabilità degli Enti amministrativi
dell'Esercito Ed. 1951 Per il tempo di guerra rimangono valide le Istruzioni amministrative delle truppe di
Campagna (ed. 1940, Le Norme per la
gestione patrimoniale e finanziaria dello stato in periodo di guerra (R.D. 26 giugno 1940, n856) e la Pub. N. 3816
Istruzioni relative ad atti giuridici dei militari nella zona delle operazioni
(R.D. 19 febbraio 1940 - Ed. 1940)
la seconda fase si apre con
l'entrata in vigore del RAU 1976, primo regolamento d amministrazione
interforze che sviluppa alcuni concetti già presenti in nunce nelle perdette norme per la gestione patrimoniale dello
Stato del 1940 e rinnova e unifica i criteri di gestione amministrative anche
ai minori livelli.
17 Le
sezioni sono Segreteria, vettovagliamento, vestiario ed equipaggiamento,
casermaggio, combustibili e stampati, contratti e contenzioso, amministrazione,
mobilitazione e piani, postale e telegrafica.
[29] Nasce in questo periodo
il più antico Corpo di truppa del nostro Esercito, quello dei Granatieri.
[30] Nascono in questa data
1814 i Reali Carabinieri, segno evidente deele nuove necessità da affrontare
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