Traccia dell'intervento di Massimo Coltrinari al convegno di Rimini come riferimento di ricerca
Premessa
La ricerca, iniziata nel
1989, parte da un presupposto: non si può comprendere la crisi armistiziale del
1943 senza tenere presente i suoi due opposti: la dichiarazione di guerra del
10 giugno 1940 e la mancata attuazione di un “processo di Norimberga” in
Italia, ovvero la chiamata di responsabilità i una classe di vertice,o parte di
essa, che ha tradito popolo, tradizioni,
e ideologia.
La conseguenza è un “unicum”
di continuità la cui onda ancora oggi incide nella situazione di crisi etica,
morale e politica dell’Italia di cui la crisi economica, il sostanziale
impoverimento del popolo italiano è una conseguenza.
Introduzione.
Primo punto: la
dichiarazione di guerra del 1940. Perchè siamo entrati in guerra? Quale era lo
scopo strategico dell’Italia nel 1940, a fronte della disastrosa situazione
economica e la impreparazione delle forze armate.
La politica estera del
fascismo, come presenza italiana nel Mediterraneo, l’attività dell’Istituto
Italiano di Cultura per l’Oriente, dal 1934 al 1940, porta a minare la presenza
della Gran Bretagna e della Francia in Medio Oriente. Sviluppi e
Considerazioni.
Una Gran Bretagna impegna
dalla Germania, deve necessariamente ritirarsi dalle sue posizioni imperiali;
una politica di neutralità avrebbe dato all’Italia immensi vantaggi.
Consderazione: la prima e la
seconda guerra arabo-israeliana sono state combattute anche con armi italiane
fornite dal SIM agli arabi.
Secondo Punto: mancata
attuazione di una “Norimberga Italiana”. E proprio tutta colpa di Mussolini, o
Mussolini è lo scudo dietro al quale si nascondono coloro che furono gli
artefici di disastri frutto di errori ma anche di personalismi, tradimenti e
doppi-giochi? La commissione di inchiesta per la mancata difesa di Roma e la
sua interruzione di lavori è il primo dato da analizzare.
IL profondo dissidio tra
Americani e Britannici nella conduzione della guerra a livello strategico porta
alla infinita serie di errori nella campagna d’Italia, una campagna inutile,
dispendiosa, assurda e quanto mani non incidente sull’andamento della guerra.
Una campagna che inizia a luglio con lo sbarco in Sicilia e che continua con lo
sbarco a Salerno nel settembre 1943. Errori: sbarco di Anzio, scelta iniziale
della direttrice tirrenica con il “cul de sac” di Firenze (agosto 1944); cambio
di gravitazione e fallimento dell’offensiva
del settembre 1944.
Tra questi due punti, si
inserisce la crisi armistiziale del 1943 che può essere vista con queste
cadenze:
25 luglio1943: Perché il PNF
nella sua totalità non difese Mussolini ed il fascismo. La teoria dei traditori
non regge in quanto nessuno tradì, ma tutti furono giocati dall’azione del re e
da una parte del vertice politico-militare.
Trattative dell’armistizio:
una sequela di “incaricati”; tutti si sentono in dovere di andare a trattare
con gli alleati. Perché questo polverone? Perché non sono mai stati coinvolti
gli ambienti del Ministero degli esteri?
Contenuti dell’Armistizio:
Armistizio lungo ed armistizio corto? Un assurdità dal punto di vista della
politica della “exit strategy”? Una volta arresi non si ha più alcuna
possibilità di negoziazione.
Contenuti delle Clausole:
perché si abbandonano 31 divisioni italiane all’estero?. Perché non si chiede
la restituzione dei prigionieri; perché si manda un generale che non conosce la
lingua inglese a condurre le trattative?
Situazione Militare: Lo
schieramento delle forze italiane alla fine di agosto inizi settembre 1943 ha un andamento est
ovest, quando il nemico è a sud? Analisi dello schieramento. Concetrazioni di
forze terrestri e aeree nell’Italia centrale.
Situazione Politica. Il
concentramento di 10.000 uomini della ex MVSN a Chiedi è il preludio dello
spostamento di Mussolini dall’Isola di Favignana al Gran Sasso. Il presunto
sbarco sulle coste laziali. Il concentramento delle forze corazzate (36 carri
tigre a Chiusi) in Toscana. L’appuntamento degli stormi della Sardegna a 15 miglia di fronte a
Civitavecchia. La rotta della Flotta e l’affondamento della “Roma”.
Sviluppo degli avvenimenti
Annuncio dell’Armistizio. La
questione della data. L’Incidente della difesa di Roma e la 3 divisione
paracadutisti. Una scena di un fil “La Spada nella Roccia”. Crecchio. Pescara e
la mattinata sul “Baionetta”. L’approdo a Brindisi: il Re in ostaggio degli
Alleati.
Chi sapeva dell’8 settembre
è finito alle Fosse Ardeatine. Dardano Fenulli ed altri. L’azione della
divisione Ariete il 10 settembre. Le testimonianza: il carrista Ramaccia e gli
M13 a porta San Paolo.
Un ufficiale fallito: Il
cap. Priebke e Tompkins a Roma :
la testa di ponte di Anzio salvata da un cattolico austriaco.
La Commissione per la
mancata difesa di Roma. Zangrandi e il suo suicidio nel 1970. Le due valige
mancanti. La
continuità OVRA-SIM - SIFAR. La lotta tra Il SOE e l’OSS,
Le altre storie.
Conclusione
Ipotesi di studio: Il re e una parte dello
Stato Maggiore organizzano una uscita dalla guerra a favore della Germania.
Il precedente di Dieppe.
Badoglio e le sue trappole, in cui è il primo a caderci (Caporetto). La teoria
di Haushofer e le panregioni mondiali (La vicenda Hesse e il
suo volo solitario in Scozia). Siccome
non si può vincere la guerra, occorre una pace con un nuovo ordine mondiale
basato sulle panregioni di Hashofer. L’Italia deve fare il primo passo. Che non
riesce.
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