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martedì 8 gennaio 2013

Ipotesi di ricerca sulla Guerra di Liberazione in Italia e all'estero 1943-1945


Tesi di Laurea. Soggetti e Ricerche. Per coloro che non avessero ancora sclto l'argomento della Tesi di Laurea, sia triennale che specialistica, si riportano elementi significativi della Guerra di Liberazione, punto di partenza di eventuali lavori.
 Il Ten. Col.  Zignani e il Col. Raucci: fucilati il 17 novembre 1943 ad Elbassan in Albania dai tedeschi, in uniforme con le stellette al bavero, perché a capo di unità combattenti del C.I.T.a.M.
 
197 Sottotenenti giurano fedeltà al Re ed alla Patria nel campo di concentramento tedesco di Darlan in Polonia il 23 novembre 1943
 
Le I.S.U. lavorano, nel gen. 1944,  24 ore al giorno con turni di 8 ore al porto di Boston per alimentare il Corpo di Armata Americano che sbarcherà in Normandia
 
Il gen. Raffaele Cadorna è al comando del Corpo Volontari della Libertà nel Nord Italia riconosciuto da tutte le forze “ribelli” operanti
 
Il I Raggruppamento Motorizzato attacca sulla stretta di Mignano Montelungo l’8 e il 16 dicembre 1916 inquadrato nella 36 Divisione Texas USA
 
Mussolini, capo della Repubblica Sociale Italiana, proclama nel 1944 la socializzazione
 Il cap. dei carabinieri reali Pezzella a capo della compagnia di Reali Carabinieri  svolge compiti di polizia militare sulla testa di ponte di Anzio dal 22 gennaio al 25 maggio 1944
in sostituzione delle Polizie militari britanniche e statunitensi
 
La Divisione “Garibaldi” composta da unità alpine combatte in Montenegro
(Zavattaro-Ardizi)
 
La Balkan Air Force composta totalmente da personale militare italiano con basi  nelle Puglie rifornisce le unità jugoslave per conto degli Alleati
 
 Il fronte militare clandestino di Roma (gen. Bentivegna)
con la sua attività informativa salva dalla distruzione
 la testa di ponte alleata di Anzio
 
 4000 Italiani in uniforme tedesca (Whermach) difendono Praga nell’aprile 1945
 
Le Divisioni Friuli e Cremona liberano la Corsica dall’8 al 21 settembre 1943
 e consegnano l’Isola alle forze Francesi sopraggiunte
Hanno oltre 700 morti e 100 feriti
 
La Divisone Perugia rimane in armi (oltre 10.000 uomini) nell’area di Santi Quaranta fino al 3 ottobre 1943, 8 giorni dopo la resa della Divisone Acqui,
In attesa dell’arrivo dei soccorsi promessi dall’Italia

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