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lunedì 29 luglio 2024
Rivista QUADERNI n. 1 del 2024, Anno LXXXV, Supplemento XXXII, 2024, n 1, 31° della Rivista, Gennaio - Marzo 2024
sabato 20 luglio 2024
Giovanni Cecini Canale Storico You Tube Presentazione del Volume "La Giudeofobia nella nostra società"
Mercoledi 22 maggio 2024 Giovanni Cecini ha presentato nel suo canale you tube Alessia Biasiolo autrice del volume qui riprodotto, edito dal Centro Studi sul Valore Militare dell'Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valore Militare
ALESSIA BIASIOLO, IL DIVERSO, TRA PASSATO E FUTURO, La giudeofobia nella nostra società,
Roma, Società Editrice Nuova Cultura – Università Sapienza, Collana I Libri del
Nastro Azzurro, Pag. 296, ISBN 978 88 3365 3259, Euro 30
Prefazione, Gen Dott.
Massimo Coltrinari, Direttore del Centro Studi sul Valore Militare.
Affrontare
il tema della giudeofobia significa addentrarsi nel mondo millenario dei nostri
Padri, scritto a partire dai testi sacri che costituiscono la storia
dell’Umanità. Capire le nostre origini e approfondire argomenti troppo spesso
sulle bocche di tutti soltanto per notizie di cronaca o per fatti riportati
senza verifica e senza contraddittorio, magari a sostegno dell’ideologia del
momento, è doveroso in una società che si vanta della propria evoluzione, ma
che retrocede in tema di comprensione di testo e di cultura. Il vanto di non
aver mai letto un libro da parte di molti, si scontra con la profonda cultura
che ha da sempre caratterizzato il mondo ebraico, dal quale la cultura italiana
ha tratto molti insegnamenti e più di una radice. Il piacere della cultura, di
conoscerla e di tramandarla, così come di crearla innovando la società, è
proprio delle anime elette di ogni tempo e luogo, e di certo è sempre stato
proprio della cultura ebraica. Nel presente volume, l’accento è posto su questo
particolare tratto ebraico, ma anche su tanti motivi o su tante scusanti per
definire, considerare, vivere l’ebreo come diverso. I dati storici qui
riportati sono una meditata sintesi che traccia un percorso puntuale, capace di
dare una spiegazione dell’odio atavico verso gli ebrei, origine della
giudeofobia.
Molte sono
state le ragioni per detestare gli ebrei e molte le loro ragioni per
nascondersi o non apparire per quello che erano: persone colte, istruite,
desiderose di riuscire, spesso benestanti proprio grazie ai loro studi o in
risposta ai limiti loro imposti. Spesso, invece di imparare i migliori aspetti
della cultura ebraica, sono stati usati per giustificare ruberie, soprusi e
violenze, teorie e leggi razziali, epurazioni ed eliminazioni sistematiche. È
evidente che la società tutta non accetta la diversità nel suo interno, mentre
è più semplice accettare le diversità di chi non mette in gioco il potere e il
sapere della società stessa. Il denso excursus che ne risulta in questo lavoro,
permette di avere un quadro chiaro di quanto siamo tutti chiamati a difendere
lo studio e la conoscenza, per non cadere in errori che, come è chiaro in
questo volume, si sono ripetuti nei secoli sempre presentandoli come le
migliori novità.
Alessia Biasiolo, ricercatrice di Storia e agiografa, giornalista e
scrittrice, professoressa di Storia, Geografia e Lingua Italiana presso un
Istituto superiore della Provincia di Brescia, Docente del Master di Storia del
CESVAM presso l’Università Niccolò Cusano di Roma, è Commendatore dell’Ordine
al Merito della Repubblica Italiana.
Socia dell’Istituto del Nastro Azzurro, di A.N.C., di UNUCI e
dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, fa parte del CESVAM
dell’Istituto del Nastro Azzurro come associata, del Collegio dei Redattori
della Rivista “Quaderni” e del Comitato di Redazione del periodico “Il Nastro
Azzurro”. Per anni si è attivamente occupata della difesa dei diritti umani.
Ha al suo attivo varie collaborazioni con testate giornalistiche, una
delle quali dirige, e numerose pubblicazioni di carattere storico e letterario,
tra le quali: “Barricate e battaglie. Vita a Brescia negli anni
dell’Indipendenza italiana”; “L’emozione dell’Unità. Analisi di un fenomeno
sociale a Brescia”; “Ieri e Oggi. Brescia e la sua birra”, ArTi ed.; “Metina.
Un mistero in Franciacorta”; “Una Casa. Una Storia”; “Beata Maria Domenica
Mantovani”, San Paolo ed.; “Beato Giuseppe Nascimbeni”, San Paolo ed.
Nel volume sono riprodotte opere originali di Ivo Compagnoni,
espressamente ispirate dalle presenti pagine di Alessia Biasiolo.
Il
volume è acquistabile in tutte le librerie. Oppure
Presso
la Casa Editrice, (Società Editrice Nuova Cultura attraverso la email:
ordini@nuovacultua.it
o il sito: www.nuovacultura.it/
collane scientifiche)
Presso
la Segreteria dell’Istituto del Nastro Azzurro (segrreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)
Informazioni
e dettagli su www.cesvam.org
mercoledì 10 luglio 2024
Giovanni Riccardo Baldelli Regio Esercito Italiano 1940 1946 Mezzi ed Equipaggiamenti Parte IV
Caratteristiche
carro P/40
Il
carro “P” venne trattato per la prima
volta nella pubblicazione Impiego delle
unità carriste del 1° dicembre 1938. L’impiego dei carri “P” prevedeva che fossero utilizzati per integrare l’azione
dei carri “M” in azioni manovrate (in
modalità decentrata o a massa), o in azioni di rottura (una compagnia carri “P” per ogni Battaglione carri “M”). Nel
corso dello sviluppo del progetto vi furono delle incertezze sulla tipologia di
armamento da installare, che comportarono nel 1942 la riprogettazione della
torretta e dello scafo. Vi furono anche alcune incertezze riguardanti la
tipologia di motore da installare, diesel o benzina, che prolungarono oltremodo
lo sviluppo del progetto. Alla fine, il carro venne adottato il 25 novembre
1942, anche se nessun esemplare entrò mai in servizio con il Regio Esercito.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 alcuni esemplari, infatti, furono
utilizzati dai tedeschi che dopo aver ordinato all’Ansaldo di riprendere la
costruzione del carro li utilizzeranno interrandoli, senza motore, in
postazioni fisse.
La
Formazione di guerra del Battaglione
carri P, prevedeva:
-
un Comando Battaglione, su: plotone comando, plotone recuperi e plotone rifornimento munizioni;
-
tre compagnie carri P, ciascuna su: plotone comando e tre plotoni carri da 4 carri ciascuno,
con
una forza di: 25 Ufficiali, 65 Sottufficiali e 632 militari di truppa (di cui
101 automobilisti) e una dotazione di: due carri
comando, una autoblindo comando e 40 carri
P (di cui uno per la compagnia
comando).
Equipaggio: 4 uomini;
Peso
con equipaggio: 24.000 kg circa;
Lunghezza: 5,870 m;
Larghezza: 2,700 m;
Altezza: 2,450 m;
Armamento: un cannone da 75/18 o da 75/32
e mitragliatrice Breda in calibro 8 in
torretta girevole;
due mitragliatrici
Breda in calibro 8 in casamatta;
Motore: diesel a 12
cilindri;
Potenza: 330 HP;
Velocità
max: 40 km/h su
strada;
Autonomia: 250 km su strada; 10 ore
su terreno vario;
Protezione max: 50/40 mm.
Nicola
PIGNATO e Filippo CAPPELLANO, Gli
autoveicoli da combattimento dell’Esercito Italiano – Volume Secondo
(1940-1945), op. cit., pp. 283-289