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mercoledì 14 ottobre 2015

Cesena. 24 ottobre 2015. Conferenza

L’entrata in guerra e le prime quattro battaglie dell’Isonzo 
24 maggio 8 dicembre 1915

Gen. Massimo Coltrinari

Abstrac 
La conferenza, che si ricollega ad analoga tenuta in precedenza presso la Mediateca di Polverigi Ancona, ed a quella alla Polveriera del Cardeto di Ancona, nel quadro del Programma “La Grande Guerra”, intende illustrare alcuni aspetti del nostro primo anno di guerra.

Dopo aver fatto cenno alla settimana terribile di maggio in cui l’Italia si vide dilaniata dallo scontro tra interventisti, con capofila personaggi noti alla Storia d’Italia come Nenni, Mussolini, Cesare Battisti, Filippo Corridoni, de Ambris ed altri, ed neutralisti, con capofila Giolitti il mondo socialista ed il Vaticano con i cattolici allineati alle gerarchie ecclesiastiche, scontro che si risolse con la decisone del Re, che respinse le dimissioni del Governo Salandra e quindi fu la dichiarazione di guerra.

Tutto sembrava logico, con una volontà popolare che si era sempre più orientata verso l’interventismo per concludere il Risorgimento Italiano, iniziato cinquanta anni primi e portare i confini nazionali su quello etnico-geografici della Nazione Italiana. Tutto sembra essere “radioso”, ma la realtà era ben altra. E ben preso si palesò in tutta la sua crudezza, appunto nello svolgersi delle prime quattro battaglie dell’Isonzo.

Quello che oggi possiamo considerare un grossolano errore strategico fu, appunto la dichiarazione di guerra il 24 maggio 1915. Nella conferenza si illustrerà perché fu un errore strategico che porto a delle conseguenze veramente gravi: la perdita del vantaggio della sorpresa, il fallimento integrale del primo sbalzo offensivo e la mancata difesa delle coste da Venezia a Brindisi, con la Regia Marina che teneva la flotta chiusa e rinserrata a Taranto. Si illustreranno le azioni a difesa delle coste nel maggio e nel giugno 1915, utilizzando quell’arma aerea, il dirigibile, che tanto prometteva e che si rilevò, alla prova operativa, un inaspettato fallimento.
Il mancato sbalzo in avanti della 4a Armata nell’area dolomitica e la non conquista di Dobbiaco e la valle Pusteria.

Si descriveranno i presupposti concettuali della  prima battaglia dell’Isonzo (23 giugno-luglio 1915) e di quelle seguenti, che ancora vengono condotte senza tenere presente l’anno di esperienza che gli altri Stati Maggiori Alleati hanno acquisto sul campo. Considerazioni in merito verranno fatto in relazione a quello che, nel prosieguo della guerra sarà definito lo Stallo tattico, cioè l’incapacità di conseguire la vittoria oltre che sul campo tattico soprattutto su quello strategico


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