Allegri
Girolamo: il “frate” pilota
di
Osvaldo
Biribicchi
Il Sottotenente di
complemento pilota Girolamo Allegri, asso della giovane aviazione militare
italiana, ha avuto un posto d’onore nella produzione letteraria dannunziana con
il libro Morte di frate Ginepro. Un frate pilota?
Quale relazione lega il libro al valoroso aviatore? Allegri, nato a Venezia il
25 marzo 1893, dopo aver compiuto il servizio militare nel 5o Reggimento
Artiglieria viene richiamato, a seguito della mobilitazione, con il grado di
sergente d’artiglieria. L’Italia è ormai prossima ad entrare in guerra, Allegri
chiede di passare in aviazione e, dopo aver conseguito il brevetto di pilota, inizia
i voli di guerra mentre l’esercito italiano, dopo Caporetto, è fermo sul Piave.
Fra Ginepro si
mette subito in luce per le sue qualità acrobatiche, per la sua audacia e
coraggio. Compie ben 119 voli in undici mesi, celebre è rimasta la cosiddetta
beffa di Feltre; il 7 giugno 1918 compare all’improvviso a volo radente sul
campo d’aviazione austriaco di Feltre bombardando e mitragliando, fra un looping
ed un tonneau, tutto ciò che gli capita a tiro. Così come è comparso sparisce
tra lo smarrimento, la paura e la malcelata ammirazione del nemico. Due mesi
dopo, in servizio presso la leggendaria 87a Squadriglia “La Serenissima”
(costituita in gran parte da piloti veneti), conosce Gabriele d’Annunzio che
rimane affascinato dalla figura di questo simpatico pilota veneziano con una lunga
barba che lo fa assomigliare più ad un monaco guerriero, da cui il soprannome
di Fra Ginepro coniato dal Vate, che ad un freddo pilota da caccia. È con
d’Annunzio nello storico volo su Vienna, il 9 agosto 1918, quando sette
velivoli della 87a Squadriglia si presentano in perfetta formazione
sul cielo della capitale austriaca per lanciare migliaia di volantini propagandistici.
L’impresa vale ad Allegri la promozione a sottotenente. Una gioia di breve
durata; il pilota veneziano, dopo tanti temerari e rischiosi voli di guerra, muore
a soli venticinque anni il 5 ottobre 1918 dopo essere entrato in collisione, poco
prima di atterrare sul campo volo di San Pelagio, con l’aereo del compagno di
squadriglia Guglielmo Vianini che riesce a salvarsi. Il Poeta, addolorato per
la perdita dell’amico e valoroso pilota, scrive in sua memoria lo struggente
libro Morte di frate Ginepro. A Girolamo Allegri, il 19 agosto 1921, è stata conferita la Medaglia
d’Oro al Valor Militare alla Memoria con la
seguente motivazione: Pilota di raro ardire e di virtù eccezionali
iniziava, per primo, una serie di bombardamenti e mitragliamenti di grande
efficacia, eseguiti tutti a quota bassissima su importanti centri di vita del
nemico, alcuni dei quali nelle più remote retrovie avversarie. Non ancora
ristabilito da recente malattia, pur di partecipare ad una di queste
importantissime azioni sopra scalo ferroviario importante, partiva in volo di
propria iniziativa, e con audacia e perizia effettuava il bombardamento
riuscito efficacissimo. Al ritorno, per causa accidentale, precipitava al suolo
sullo stesso campo di partenza, chiudendo così il servizio di magnifico soldato
dell’aria con olocausto della sua valorosa esistenza. Già decorato di tre
medaglie d’argento ed una di bronzo al valore militare. Cielo di La Comina -
Franzensfeste, Casarsa, Portogruaro, agosto - ottobre 1918.