Relazione
(una nota sul convegno è in
www.coltrinarimassimo.blogspot.com, post in data 6 ed 8 dicembre 2014)
Gen. Massimo Coltrinari
La Grande Guerra e la Brigata
Piceno
(235° Reggimento, 236°
Reggimento)
Nel quadro di battaglia dell’esercito
Italiano dalla sua costituzione, il 4 maggio 1961 ad oggi, una unità che porti
il nome “Piceno” compare nel 1917, come Brigata, che si va ad aggiungere alle
altre tre già esistenti che portano un nome della nostra regione: la “Marche” e l’Ancona”
create in epoca umbertina e la
“Macerata” creata alla vigilia della Grande Guerra.
Guerra durante, nel 1917, all’inizio
dell’anno, furono costituite, a poche settimane l’una dall’alta la Brigata Pesaro e,
appunto la Brigata
Piceno
Con la fine del conflitto, nel primo
dopoguerra, la Brigata “Piceno viene sciolta.
Con la trasformazione del Corpo Italiano
di Liberazione, e la costituzione dei Gruppi di Combattimenti, abbiamo il
Gruppo di Combattimento Piceno, che però non è una unità combattente ma
addestrativa. Da questo Gruppo di Combattimento discente l’erede della Brigata
Piceno e unico reparto dell’Esercito Italiano che porta un nome marchigiano
oggi esistente, il 235° Reggimento che ha stanza qui ad Ascoli Piceno.
L’altro reparto presente nelle Marche
oggi, è il 28 Reggimento Pavia, che discende dalla Brigata Pavia che si copri
di gloria alla presa di Gorizia nel 1916.
Illustrerò, in questo
contesto di rievocazione degli eventi della Prima Guerra Mondiale brevemente le
vicende della Brigata “Piceno” nei suoi due anni di impiego nel corso della
Grande guerra, dopo aver fatto un breve cenno alla evoluzione ordinativa della
Brigata di Fanteria nel Regio Esercito guerra durante, evoluzione che inciderà
fortemente nella formazione e nell’impiego della Brigata Piceno stessa.
L’andamento della guerra, che
sostanzialmente è di posizione, ha imposto l’aumento delle unità da impiegare
al fronte. In un quadro generale per sottolineare questo aspetto basti dire che
le Armate sono raddoppiate rispetto al 1915. All’inizio della guerra abbiamo
quattro armate, che diventano otto nel 1918. Di pari passo aumentano i Corpi di
Armata e a discendere le Brigate ed i reggimenti. Si arriva a costituire ben
283 Reggimenti, un dato mai visto prima nelle fila dell’Esercito Italiano.
La guerra di posizione impone un
progressivo aumento del numero e del peso logistico derivante dalle accresciute
esigenze di fuoco e dall’aumento delle truppe tecniche (genio, aviazione,
trasmissioni, esigenze di retrovia ecc.). In questo processo sovente involutivo
occupano uno spazio ragguardevole le artiglierie e le bombarde.
Di contro, rispetto alle armi
tecniche, la Fanteria aumenta in misura minore, ovvero più armi in dotazione; al
suo interno si delinea molto nettamente la diminuzione del numero degli uomini
e quadrupedi e in parallelo si ha un forte aumento delle armi a tiro teso e
curvo.
Questa evoluzione è particolarmente
significativa a livello divisionale e ai libelli inferiori (brigata,
reggimento, battaglione, compagnia).
Se nel 1915 la Brigata di fanteria è
composta da solo dai due Reggimenti di Fanteria per un totale di 162 Ufficiali
e oltre 7200 uomini alla data del 4 novembre 1918, la Brigata è
composta, sempre da 2 Reggimenti ma per un totale di 162 Ufficiali e circa 6000
tra Sottufficiali e Truppa. Ha in più alle dirette dipendenze 2 compagnie
mitraglieri. A seconda del tipo di arma in dotazione si ha Per la mitragliatrice Fiat
14: 6 Ufficiali e 270 sottufficiali e truppa, 32 quadrupedi, 16 carri, 2
biciclette; Per la mitragliatrice 1907 F: 6 Ufficiali 237 sottufficiali e truppa, 48 quadrupedi,
12carri, 4 biciclette.
A livello reggimentale nel corso
della guerra il reggimento riceve, 1 plotone d’assalto, 1 reparto cannoncini da
37 mm su
4 armi, 1 sezione lanciafiamme portatili su 12 armi.
Ma chi subisce le maggiori variazioni
ordinative nel corso della guerra è il battaglione:, anche nel numero e nella
composizione delle pedine base.
Nel 1918 il Battaglione ha 3
compagnie, mentre prima ne aveva 4, ma ha in più, 1 compagnia
mitragliatrici Fiat su 8 armi, una
compagnia zappatori, una sezione lanciabombe “Stokes” su 4 armi
Ovvero a tutti i livelli si è adottata una
struttura organizzata tipicamente per la difensiva, contraddistinta da sempre
più numerose armi di reparto adatte alla guerra di trincea e dotati di
conseguenza di ridotta mobilità in proprio.
La meccanizzazione che si è avuta
durante la guerra, nonostante le inusitate proporzioni raggiunte, non produce
per ciò stesso movimento ed operazioni dinamiche, ma anzi favorisce
ulteriormente le situazioni di stallo tattico e letalità tipica della guerra di
trincea.
Questo impone alle spalle del
combattente, che sta fermo, ma aumenta enormemente i consumi, e le esigenze, un complesso imponente di
predisposizioni a tergo che si traduce in un costante moviment dall’indietro in avanti essenziale per sostenere il fronte.
Questo permette di osservare che la
guerra 1915-1918 non sia prettamente statica: le battaglie si sono svolte in
spazi relativamente stretti (sia pure con la non trascurabili e non modeste
eccezioni della 12ma Battaglia dell’Isonzo e di Vittorio Veneto), ma che per
alimentare quella sorta di sottile scorsa dura ove era cristallizzato il
combattimento, incessanti erano i movimenti strategici e logistici verso
l’avanti e non meno importanti e continui gli sgomberi di materiali e di uomini
non utilizzabili e quindi i movimenti
verso l’indietro.
Pertanto le Brigate di Fanteria che
rappresentavano, essendo unità elementari, le pedine base di ogni azione erano
ordinate secondo questo genere di guerra. E rispetto all’ordinamento del 1915,
si trasformano, soprattutto a livello di battaglione, che si plasma sulle
esigenze della guerra e l’unità che subisce le maggiori trasformazioni.
La somma di tutto questo permette di
dire che la costituzione della Brigata Piceno non ebbe la configurazione
ordinativa di inizio guerra, ma quella che era il frutto di due anni di guerra,
e plasmata sulle esigenze della guerra di logoramento che si era imposta sulla
nostra fronte. Ed in virtù di questo ordinamento, pur impiegata in azioni di
tutto rilievo, ebbe un numero di perdite relativamente e proporzionalmente
basso.
Due anni di guerra.
La brigata Piceno si costituisce il 6 febbraio 1917 da
due dei più prestigiosi e ricchi di tradizione reggimenti dell’Esercito
Italiano; il Comando di Brigata ed il 235° Reggimento dal Deposito del 17°
Reggimento fanteria; il 236°
dal Deposito del 13° Fanteria.
Il luogo ove è costituita è in provincia di Vicenza,
fra Grisignano-Torri di Quartesolo-Sarmego e Vencimuglio ed assegnata alla 55a
Divisione. Dopo un lungo periodo di esercitazioni e di allenamento, utile
specialmente per le più giovani classi che costituivano il 20% della sua forza,
la Brigata Piceno destinata in Vallarsa, è trasferita
dal 25 marzo al 1 aprile a Piano ed il 9 e schiera sulla linea di resistenza arretrata
fra i capisaldi del Lomer, ove compie quei lavori di rafforzamento necessari
per una maggiore efficienza della linea stessa.
Dal 26 aprile al 1 maggio la Brigata Piceno passa
in prima linea sulla destra de torrente Leno, tra quota 800 ed il Matassone,
rilevando la
Brigata Ancona. Qui
vi rimane fino ai primi di luglio esplicando quotidiana attività di pattuglie.
Tra il 7 e 1'8 è trasferita per ferrovia e per via ordinaria nella zona fra
Campolonghetto-Villa Codis e Castions di Mure, passando alle dipendenze della
27 Divisione. 11 16 luglio si trasferisce nella zona di Redipuglia e
Soleschiano (61a Divisione) e nei giorni 19 e 20 sostituisce il 2"
Reggimento Granatieri ed il 139° Reggimento fanteria in prima linea, nella zona
di Selo appoggiando la destra alla strada imperiale Komarje-Bestrovica, e la
sinistra alle pendici sud-occidentali di quota 241. 11 3 1, sostituita dalla
Brigata Siena si riunisce a
Polazzo per un periodo di riposo.
I1 15 agosto 1917, in vista della nostra imminente
offensiva, torna nel solito settore (27a Divisione) scaglionandosi in
profondità nelle doline retrostanti. Compito della 27a Divisione è quello di
impadronirsi del tratto di fronte Voiscizza inferiore -quota 326 -quota 232
(Krapenea) -quota 213 ( a nord di Mauchiute); quello della Brigata Piceno è limitato alla occupazione
delle quote 326 e 222. La giornata del 18 è impiegata dalle artiglierie per
aprire numerosi varchi nelle trincee nemiche, varchi che vengono ampliati e
resi più numerosi dai riparti in linea.11 19 le prime ondate, composte dal I
battaglione del 235° Reggimento ,dal I1 e 111 Battaglione del 236"
Reggimento muovono all'attacco occupando, nonostante fiera resistenza, la linea
nemica di vigilanza, ove catturano numerosi prigionieri, armi e materiali vari.
L'avanzata si fa però difficile, specie per l'ala sinistra perchè il nemico la
fulmina con mitragliatrici appostate a quota 241 ( ovest di Selo). Entrano
pertanto in azione anche il I1 Battaglione del 235" Reggimento ed il I
Battaglione del 236" Reggimento. Occupata la quota 241, si tende a quota
247; qui il nemico vi oppone una resistenza molto accanita e contrattacca a
sinistra del 235" che ripiega fin quasi alle doline Franzel e Donan. Le
difficoltà trovate i prossimità della quota 247 impediscono alla difficoltà
trovare in prossimità delle quote 247 impediscono alla Brigata Piceno di prendere contatto, sulla
sinistra, con la Brigata
Lazio la cui avanzata, per tal motivo, viene arresta
all'altezza della strada Boscomalo-Selo.
Chiesto l'intervento dell'artiglieria e ricevuti
rinforzi la Brigata Piceno torna all'attacco di quota 247 che, finalmente
cade in sue mani. Verso sera la sinistra giunge all'altezza di Korite, mentre
la destra trovasi a qualche centinaio di metri da Selo.Nel frattempo, il I Battaglione
del 235" Reggimento, che ha subito numerose perdite, viene sostituito dal
il Battaglione del 65° Fanteria, mentre viene inviato in azione anche il I11
Battaglione del 235°, sinora in riserva. I1 girono 20 la Brigata Piceno giunge
all'altezza del cimitero del17acquedotto di Selo, a contatto della Brigata
Granatieri che occupa il paese, mentre il I Battaglione del 65° Reggimento, con
magnifico slancio, prende possesso delle falde occidentali di quota 241 a nord-est di Selo, e più
tardi conquista la sommità affermando visi dopo lunga lotta. Ma nel pomeriggio
il nemico contrattacca ed obbligala Brigata Lazio, operante sulla sinistra, a
ripiegare ad occidente della linea quota 241-quota246 che aveva brillantemente
conquistato il mattino. Anche quota 241 viene pertanto abbandonata al nemico:
ma il 235" Reggimento, rinforzato dal I Battaglione del 65"
Reggimento, la riprende poco dopo, mantenendone saldo il possesso malgrado
nuovi e ripetuti ritorni offensivi. L’avanzata prosegue anche il giorni 21
superaqndo le enormi difficoltà frapposte dal terreno e dal nemico.
I1 22 le truppe sostano sulle posizioni conquistate,
rettificando e rafforzando la linea raggiunta. Per il contegno eroico ottenuto
in questi quattro giorni di fiera lotta viene concessa la medaglia d'argento al
valor militare al 235° Reggimento e quella di bronzo al 236° Reggimento e tutta
a Brigata ha l'onore di essere citata nel bollettino di guerra del Comando
Supremo. Essa ha perduto, dal 19 al 22 , 42 ufficiali e 906 uomini di truppa.
Nella notte sul 23, sostituita dalla Brigata Pistoia, si raccoglie tra Jalmicco
e Sottoselva, ed il girono successivo è trasferita per ferrovia, tra la valle
dei Mercanti e Torrebel vicino. 11 15, in autocarri, prosegue per il settore di
Pòsina ove, nei giorni successivi, rileva la IV Brigata bersaglieri,
schierandosi sulle posizioni di Monte Preuche-Lambre-Ciparie-Mogentale, alla
dipendenza del V Corpo d'Armata e, più tardi (6 ottobre) della 69a Divisione.
Fino al 14 ottobre la
Brigata Piceno alterna i suoi battaglioni nel citato
settore, esercitando assidua vigilanza e compiendo frequenti azioni di
pattuglie. I1 15, rilevata dalla Brigata Pallanza si trasferisce fra San Vito
di Leguzzano. Maio, San Tomio e Santa Caterina. Tra il 26 ed il 29 è inviata
sulla fronte del Pasubio (Sottosettore Porte del Pasubio) a sostituirvi la Brigata Liguria
(55" Divisione) ed ivi passa il resto dell'anno nella consueta rotazione
dei suoi reparti fra le posizioni dei suoi riparti tra le posizioni di prima e
seconda linea.
Le operazioni
nel 1918
.
La Brigata Piceno
è sempre nel solito sottosettore, dal Palòm di Pasubio agli “Alberghetti”, ove
resta sino al 17 giugno, per poi spostarsi a sinistra, nel sottosettore di
Cosmagnon tra Sogi ed il Coston di Lora. In ambedue i fronti alterna i suoi
reggimenti fra turni di linea e turni di riposo. La sua attività in linea,
maggiormente necessaria nei primi mesi dell’anno, durante i quali, da parte
nostra ed avversaria, si svolge una accanita lotta di mine, rende sicura la
difesa di quegli importanti baluardi montani. E’ attività di lavori di
rafforzamento e di gallerie, è attività di pattuglie, alle quali spesso si
uniscono elementi czeco-slovacchi dislocati espressamente nella zona; così si
riesce a tenere a bada il nemico ed a aparalizzare ogni suo proposito
combattivo.
Dal 13 al 17 agosto, sostituita dalla Catania, si trasferisce a Valdagno, ed
inizia un periodo di riposo ed ordinamento che dura fino al 30 settembre,
allorchè è di nuovo inviata nel settore Pasubio ove si schiera, con un reggimento
nel sottosettore Cosmagnon e con l’altro nel sottosettore Porte di Pasubio.
Quivi riprende la consueta attività di pattuglie.
Nella nostra offensiva finale la Brigata Piceno,
meno i battaglioni I del 235° Reggimento e III del 235° reggimento, in Piano di
Vallarsa a disposizione del comando Brigata Liguria,
il 2 novembre agisce contro la linea: Fortino-Roje Grande Roje Piccolo, che
viene brillantemente superata, procurandola cattura di oltre 600 prigionieri,
di molti cannoni, armi portatili e munizioni. Il 3 novembre, passati il Leno di
Vallarsa ed il Leno i Terragnolo, entra in Rovereto, con tre battaglioni, il I
battaglione del 236° Reggimento, il II ed il III battaglioni del 235°
reggimento, ed ivi è raggiunta, il 4 novembre, dagli altri battaglioni.
Come già detto i suoi reggimenti
ricevono la Medaglia d’Argento alla Bandiera del 235° Reggimento e quella di Bronzo al suo gemello 236°. E’
citata sul Bollettino di Guerra del Comando Supremo del 19 dicembre 1917 e
questo, per una Brigata appena costituita ha un grande significato, anche per
via della data: infatti siamo appena dopo la fine della Prima Battaglia di
arresto (novembre 1917) in cui, con la meraviglia di tutti l’Esercito Italiano
era riuscito a tenere sul Piave.
Non ha militari di truppa decorati di
Medaglia d’oro, mentre 31 Ufficiali e 16 Militari sono decorati di Medaglia
d’Argento e 31 Ufficiali e 11 Militari di truppa con quella di Bronzo.
Riceve anche un Ordine Militare di
Savoia.
In due anni di guerra la Brigata
perde un quarto dei suoi effettivi: infatti ha 1150 uomini. Caduti, ma sono
perdite relativamente basse rispetto alle altre Brigate, frutto come detto
della maggiore disponibilità di armi e mezzi.
La Storia della Brigata Piceno che si è tentato in breve di
illustrare sta a significare che, nonostante le gravi perdite dei primi due
anni di guerra, la Nazione aveva ancora energie per creare nuove Unità, che lo
sforzo industriale stava dando i suoi frutti, ma soprattutto che il morale e il
consenso, nonostante Caporetto, ancora erano saldi come dimostra il valore
della Brigata nella battaglia di arresto e negli impieghi successivi
DOCUMENTI A CORREDO
1. Comandanti di Brigata e di
Reggimento.
Brigata:
Magg. Gen. TORTI Carlo, dal 6 febbraio al 22 luglio 1917 (ferito)
Colonnello Brigadiere GAGLIARDO Antonio, dal 2 agosto 1917 al 1° aprile
19178
Brigg. Gen. AMANTEA Luigi, dal 4 aprile al 24 settembre 1918
Magg. Gen. SIROMBO Giovanni, dal 23 settembre al termine della guerra.
235°Reggimento:
Colonnello TORRE Francesco, dal 6 febbraio al 15 maggio 1917
Colonnello PAGLIARULO Francesco, dal 16 al 20 maggio 1917
Colonnello CABIATI Ernesto, dal
21 maggio 1917 al termine della guerra.
236° Reggimento
Colonnello GRAVOSO Mario, dal 6 febbraio 1917 all’11 maggio 1917
Tenente Colonnello DE MATTEIS Oreste, dal 12 maggio al 29 agosto 1918.
Colonnello PERRIER Pietro, dal
30 agosto al termine della guerra.
2. Ricompense Collettive.
La
Brigata Piceno ha avuto le seguenti ricompense:
Alla Bandiera
Medaglia d’Argento
Alla Bandiera del 235°
Reggimento fanteria.
“Con meravigliosa irresistibile impeto irruppe in minutissimi
trinceramenti nemici, oltrepassandoli, pur flagellato da numerosi
mitragliatrici, che i suoi fanti snidarono in epoca gara di sanguinoso
individuale ardimento. Sulle posizioni conquistate s’affermò con incrollabile
tenacia, respingendo con serena fermezza i violenti contrattacchi dell’accanito
avversario.”
Selo-Kortie, 19-22 agosto
1917.
Medaglia di Bronzo
Alla Bandiera del 236°
Reggimento fanteria.
“Con tenace volontà di vittoria, in quattro giorni di aspri
combattimenti, brillantemente conquistò importanti posizioni nemiche resistendo
validamente ai reiterati accaniti contrattacchi avversari”
Selo-Kortie, 19-22 agosto
1917.
Citazione sul Bollettino di Guerra del Comando Supremo
La Brigata Piceno è stata citata una sola volta sul Bollettino di
Guerra del Comando Supremo.
Bollettino di Guerra n. 939
(19 dicembre 1917, ore 13.)
“La battaglia sulla fronte giulia prosegue ininterrotta:
meravigliosamente tenaci e con azione concorde le nostre truppe efficacemente
coadiuvate all’estrema ala destra dalle batterie fisse e natanti e dai monitori
della Regia Marina, marciano verso il successo che, anche a traverso la non
diminuita resistenza nemica, si va delineando.
Mentre l’ala Nord della vasta fronte la lotta si
svolge regolarmente, sull’altipiano carsico e nella zona litoranea, sotto la
poderosa pressione delle truppe della 3a Armata, la linea nemica ha cominciato
ad inflettersi e cedere in più punti. Le valorose fanterie del XXII Corpo
d’Armata ancora una volta si sono coperte di gloria: le brigate Granatieri (1°
e 2° Reggimento), Bari (139° Reggimento e 140 ° Reggimento), Piceno (235°
reggimento e 236° reggimento) hanno gareggiato in bravura riuscendo ad
oltrepassare le poderose difese nemiche tra Corite e Seio verso la forte
posizione di Stari-Lovka.
Duecentosessantuno nostri velivoli hanno volato sopra
il campo di battaglia: le truppe ammassate tra Selo e Comeno e sulle falde orientali
dell’Hermada sono state fulminate; gli impianti del nodo ferroviario di Tarvis
e intensi movimenti nemici ivi segnalati furono colpiti con 5 tonnellate di
bombe ad alto esplosivo. Un nostro apparecchio da caccia non fece ritorno al
proprio campo. Un velivolo nemico venne abbattuto.
Fino a ieri sera il numero dei nemici passati dai
posti di concentramento erano 213 ufficiali e 10103 uomini di truppa. Altri
numerosi feriti sono stati ricoverati negli ospedali da campo.”
Nella notte sul 20 ed in quella scorsa il nemico ha
eseguito a scopo diversivo concentramenti di fuoco e tentativi d’attacco
parziali su vari tratti delle fronti tridentina e carsica. Fu ovunque respinto.
Un suo riparto d’assalto venne annientato in Val Lagarina ed un altro, che era
riuscito a porre piede in un nostro posto avanzato a sud est di Monte Maio, ne
venne scacciato da un pronto contrattacco.
Generale Cadorna
3.
Ricompense individuali.
Gli uomini della Brigata Piceno hanno
avuto le seguenti ricompense.
Militari decorati con Medaglia d’Oro al
Valor Militare
Nessun componente la Brigata Piceno è
stato decorato con Medaglia d’Oro al valor Militare nell’arco di tempo che va
dalla costituzione della brigata al termine della guerra.
Militari decorati con Medaglia d’Argento
al Valor Militare
235°Reggimento Fanteria:
Ufficiali n. 27 - Truppa n.12
236°Reggimento Fanteria:
Ufficiali n. 4 - Truppa n.4
Militari decorati con Medaglia di Bronzo
al Valor Militare
235° Reggimento Fanteria:
Ufficiali e militari di truppa, n.7
236° Reggimento Fanteria:
Ufficiali e militari di truppa, n. 4
Militari Decorati con l’Ordine Militare
di Savoia
Comando Brigata:
GAGLIARDO Antonio, colonnello
brigadiere, , cavaliere,
Selo, 18-22 agosto 1917.
4. Le Perdite: Caduti, feriti, dispersi.
235° Reggimento
ANNO 1917
Settore: Di Vallarsa (9
aprile - 2 luglio)
Ufficiali: Caduti 2, Feriti 1, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 7, Feriti 26, Dispersi 7
Settore: Zona Redipuglia
(16-31 luglio)
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 0, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 7, Feriti 33, Dispersi 0.
Settore: Korite - Selo (19-22
agosto)
Ufficiali: Caduti 6, Feriti 14, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 33, Feriti 250, Dispersi 115.
Settore: Settore Posina (28
agosto – 12 ottobre)
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 0, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 2, Feriti 6, Dispersi 0.
Settore: Sottosettore Porte
di Pasubuio (26 ottobre – 31 dicembre)
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 0, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 2, Feriti 3, Dispersi 0.
Totale anno 1917:
Ufficiali: Caduti, 8, Feriti 15,
Dispersi 0.
Truppa: Caduti 51, Feriti 318, Dispersi
122.
ANNO 1918
Settore: Sottosettore Porte
del Pasubio (1° gennaio – 12 agosto)
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 0, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 5, Feriti 12, Dispersi 0.
Settore: Porte del Pasubio.
Sottosettore Cosmagon (1 ottobre – 4 novembre)
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 0, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 0, Feriti 0, Dispersi 0.
Totale anno 1918:
Ufficiali: Caduti, 0, Feriti 0, Dispersi
0.
Truppa: Caduti 5, Feriti 12, Dispersi 0.
.
236° Reggimento
ANNO 1917
Settore: Di Vallarsa (9
aprile - 2 luglio)
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 1, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 5, Feriti 41, Dispersi 0
Settore: Zona Redipuglia
(16-31 luglio)
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 4, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 0, Feriti 39, Dispersi 0.
Settore: Korite - Selo (19-22
agosto)
Ufficiali: Caduti 4, Feriti 12, Dispersi 6.
Truppa: Caduti 32, Feriti 218, Dispersi 258.
Settore: Settore Posina (28
agosto – 12 ottobre)
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 1, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 6, Feriti 6, Dispersi 0.
Settore: Sottosettore Porte
di Pasubuio (26 ottobre – 31 dicembre)
Ufficiali: Caduti 1, Feriti 3, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 12, Feriti 10, Dispersi 19.
Totale anno 1917:
Ufficiali: Caduti 5, Feriti 21, Dispersi
6.
Truppa: Caduti 55, Feriti 314, Dispersi
277.
ANNO 1918
Settore: Sottosettore Porte
del Pasubio (1° gennaio – 12 agosto)
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 0, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 51, Feriti 38, Dispersi 12.
Settore: Porte del Pasubio.
Sottosettore Cosmagon (1 ottobre – 4 novembre)
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 0, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 0, Feriti 0, Dispersi 0.
Totale anno 1918:
Ufficiali: Caduti, 0, Feriti 0, Dispersi
0.
Truppa: Caduti 51, Feriti 38, Dispersi
12.
.
RIEPILOGO
GENERALE DELLE PERDITE DELLA
Brigata
Piceno
Anno 1917
Ufficiali: Caduti 13, Feriti 36, Dispersi, 6
Truppa: Caduti 106, Feriti 532, Dispersi 399
Anno 1918
Ufficiali: Caduti 0, Feriti 0, Dispersi 0.
Truppa: Caduti 56, Feriti 50, Dispersi 12
Nel corso della guerra la Brigata Piceno ebbe 18 Ufficiali Caduti, 46 Feriti e 6 Dispersi. Tra i Militari di
Truppa ebbe 157 Caduti, 570 Feriti e 351
Dispersi.
In totale le perdite ammontarono a 1150
uomini.
a. permanenza in linea.
- dal 1 gennaio al 12 agosto:
Sottosettore Porte di Pasubio – Sottosettore di Cosmagnon.
- dal 1 ottobre al 4
novembre: Sottosettore Porte di Pasubio – Sottosettore di Cosmagnon – Piano di
Vallarsa – Linea Fortino – Roje Grande – Roje Piccolo –Leno di Vallarsa –Leno
di Terragnolo – Rovereto.
b. permanenza in zona di riposo, lavori e trasferimenti.
- dal 13 agosto al 30 settembre: Valdagno.